APREA, Giuseppe
Nacque a Napoli il 19 genn. 1876. Scolaro di Filippo Palizzi e Domenico Morelli, derivò dai due maestri l'interesse per la pittura di paesaggio e di figura dedicandosi poi anche alla pittura a soggetto sacro.
Nel 1899, poco più che ventenne, partecipò all'Esposizione internazionale di Torino con una Testa di Cristo acquistata dal Comune di Napoli. Nel 1900, con la Vergine incoronata, partecipò al concorso organizzato dalla casa di fotografia d'arte Alinari a Firenze. Del 1901 è il pastello Primavera esposto a Monaco di Baviera al Palazzo di Cristallo. Nel 1902 con il quadro Amore e Psiche vinse un posto al Pensionato artistico nazionale. Del 1903 è l'affresco Cristo sulla croce e una Madonna a S. Domenico Soriano a Napoli. Professore di disegno e figura nell'Istituto di belle arti a Napoli, vi insegnò dal 1908 al 1927. Nel 1910 fu presente a Venezia all'Esposizione internazionale d'arte con Una strada a Siviglia. Nel 1911, alla mostra della Promotrice "Salvator Rosa" di Napoli, ottenne una medaglia d'argento e un premio acquisto con il quadro Una Sierra de España. Altro premio gli fu conferito nel 1923 alla Biennale napoletana per il quadro Sulla spiaggia. Nel 1943 fu presente alla IV Quadriennale d'arte nazionale con due quadri ad olio: Lungo la strada e Il pino.
Oltre alla decorazione del teatro Petruzzelli di Bari, dove lavorò con R. Armenise, si ricordano di lui l'affresco della Vita del Beato Bonaventura a Castellammare di Stabia, La via della gloria e la via del dolore nella chiesa del Buoncammino a Napoli, Le sette note musicali nel Conservatorio di S. Pietro a Maiella, Battaglia dei Saraceni in S. Anna di Palazzo a Napoli, oltre ad opere di più immediata espressività quali Convalescenza, La madre cieca, Plenilunio a Siviglia, Alba a Venezia, Giuramento di Pontida.
Sue opere si trovano in gallerie pubbliche e in collezioni private a Napoli, a Milano, a Rimini, a Bari, a Roma (Galleria d'arte moderna - deposito - Galanterie contadine) e, fuori d'Italia, a Parigi, Museo del Lussemburgo (Il presidente Loubet e Vittorio Emanuele III al foro romano, del 1904, donato dalla Soc..Italo-Francese di Roma al presid. Loubet) e nel Museo del Bardo a Tunisi (un ritratto ad olio).
Morì a Napoli il 9 dic. 1946.
Bibl.: Catal. d. Esposiz. internaz. d'arte della città di Venezia,Venezia 1910, p. 148; E. Giannelli, Artisti napolet. viventi, Napoli 1916, pp. 9 s.; A. Macchia, G. A. pittore in una mostra alla Gall. Fiamma, Roma 1927; Mostra individuale di G. A., Teatro della Scala, Milano, marzo-aprile 1919; Mostra personale di G. A. alla Casa d'artisti, Milano 1936; Catalogo IV Quadriennale d'arte nazionale, Roma 1943, p. 127; H. Vollmer, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler des XX. Jahrh's, I, p.60.