AVANZINI, Giuseppe
Sacerdote, matematico e fisico, nato il 15 dicembre 1753 a Gaino, sul lago di Garda, morto a Padova il 18 giugno 1827. Ordinato sacerdote, entrò nella casa del conte Bettoni, cui fu d'aiuto in ricerche di fisica e di matematica; dell'Avanzini sono le considerazioni teoriche e i calcoli contenuti in alcuni volumi del conte Bettoni, in particolare quelli dell'opera curiosa: L'uomo volante per aria, per acqua e per terra, Venezia 1784. Alla morte del conte Bettoni (1787) abbandonò Brescia, e passò a Padova, donde fu inviato professore di matematica e di fisica nel collegio di Noventa; tornò quindi a Padova, prima professore nel collegio di San Marco, poi all'università, dove coprì fra il 1797 e il 1801 la cattedra di matematica elementare. Le turbolenze politiche l'obbligarono a lasciare il posto: si ritirò a Brescia, segretario di quell'Accademia. Nel 1803 veniva inviato a Bologna, membro e poi vicesegretario di quell'Accademia dell'Istituto. Tornò poi all'università di Padova nel 1806 come professore di matematica applicata.
I suoi studî più notevoli riguardano la teoria della resistenza dei fluidi: ancora oggi vien detta legge di Avanzini quella che lega l'incidenza d'una lastra piana investita da un fluido con lo spostamento del centro di spinta. Di carattere pronto, ebbe vivacissime polemiche scientifiche: tra esse importante quella con Vincenzo Brunacci sulla resistenza dei fluidi e sull'ariete idraulico (1809). Nel 1813 fu eletto socio dell'Accademia italiana dei Quaranta.