BALLETTI (Baletti, Balleti, Balletty), Giuseppe
Nacque a Monaco di Baviera nel 1691, da Francesco (in arte Mario), vissuto tra la seconda metà del sec. XVII e i primi decenni dei XVIII e da Giovanna Benozzi detta Isabella e poi Fragoletta.
Il padre del B., Francesco (II), era figlio di Francesco (I), che può considerarsi il capostipite di una famiglia di comici nota in Europa e assai apprezzata specie nelle corti tedesche dei principi elettori (Baviera, Sassonia, Hannover), come in quella di Vienna. Morto Francesco (I), la moglie Agata Vitaliani (chiamata in arte Flaminia) sposò in seconde nozze il capocomico Francesco Calderoni detto Silvio, che agevolò sensibilmente il figliastro, Francesco (II), nel corso della sua lunga esperienza teatrale. Una sorella di Francesco (I), Teresa, intraprese con successo l'attività di attrice, ma dovette sospendere la sua carriera artistica per sposare un nobile veneziano, N. Corner, dal quale fu prontamente divisa per intervento della famiglia del marito, che riuscì a ottenere l'annullamento del matrimonìo. Teresa finì i suoi giorni in un monastero di carmelitane.
Dopo un primo periodo di apprendistato, compiuto sotto la direzione del Calderoni, il B. passò nel 1706, in seguito al matrimonio della sorella Elena Virginia con Luigi Riccoboni, nella compagnia del cognato, partecipando, col nome di Mario, a tutti gli spettacoli rappresentati dalla compagnia anteriormente al suo definitivo trasferimento in Francia.
La sua partecipazione come secondo amoroso cominciò ad assumere un certo rilievo a partire dalla recita della commedia Le mari dupé (2 ott. 1716), tratta dal Riccoboni dall'Armida del Calderoni, per imporsi in maniera definitiva ne Les stratagèmes de l'amour (26 nov. 1717) e Le libertin ou l'enfant gâté (28 nov. 1718).
Il 20 giugno 1720, nella chiesa di Saint-Germain, a Drancy-Ie-Grand, un villaggio nei pressi di Parigi, il B. sposò la compagna d'arte e cugina Giovanna Rosa Guglielma Benozzi, celebre negli annali della Comédie italienne col nome di Silvia, con la quale partecipò alla rappresentazione (12 o 15 marzo 1725) dell'Andromaque diRacine, nella traduzione italiana del Riccoboni.
Dal 1729, anno della partenza per l'Italia del Riccoboni e quindi del suo definitivo ritiro dalle scene, il B. assunse il ruolo di primo amoroso che mantenne a lungo, sempre amato e rispettato, non solo per le sue doti di attore intelligente e spiritoso, ma anche per le sue qualità di onestà e lealtà, che gli procurarono nel 1724, quando rischiò di farsi sequestrare i mobili dai creditori, la solidarietà affettuosa del suo pubblico. In tale occasione si diffuse una quartina, nella quale, fra l'altro, si diceva: "le rôle que tu fais le mieux / c'est le rôle d'un galant homme".
Il 19 luglio 1745 il B. fu protagonista di una commedia in versi di Ch-F. Panard, Les ennuis de Thalie; il 10 sett. 1746 sostenne due parti nella commedia Arlequin bohémien e il 13 settembre recitò insieme al celebre Carlino (Carlo Bertinazzi) in Les arlequins jumeaux.
Nel 1750 conobbe, per mezzo del figlio Antonio Stefano, Giacomo Casanova, col quale fu in rapporti di buona amicizia, tanto che il noto avventuriero, divenuto assiduo frequentatore della sua famiglia, soleva dare come suo indirizzo rue Petit-Lyon, cioè l'abitazione del Balletti.
Il B. morì a Parigi nel giugno del 1762.
Fonti e Bibl.: M. D'Origny, Annales du théâtre italien… Paris 1788, passim; T.-S.Gueulette, Notes et souvenirs sur le théâtre italien au XVIIIe siècle, a cura di J.-E. Queulette, Paris 1938, pp. 45-48, 57 s. e passim; J.Casanova de Seingalt, Histoire de ma vie, édition intégrale, Wiesbaden 1960, III, pp. 120, 152; V, p. 171; E. Campardon, Les comédiens du roi de la troupe italienne pendant les deux derniers siècles, I, Paris 1880, pp. 11 s.; A. Ademollo, Una famiglia di comici italiani, nel secolo decimottavo, Firenze 1885, pp. 41-52; L. Rasi, I comici italiani, I, Firenze 1897, pp. 252 s.; X. de Courville, Un apôtre de l'art du théâtre au XVIII siècle. Luigi Riccoboni dit Lelio, Paris 1943, I, pp. 83, 85 s.; Encicl. d. Spettacolo, I, coll. 1350-1353.