BETUSSI, Giuseppe
Fecondo poligrafo, nativo di Bassano, morto verso il 1573. Ebbe vita avventurosa: fu in Venezia nella stamperia del Giolito, servì poi varî signori e particolarmente il conte Collaltino di Collalto; gli furono amici l'Aretino, il Doni, Luca Contile. Lasciò rime e lettere sparse in varie raccolte e tradusse il libro VII dell'Eneide (Venezia 1548) e le opere latine del Boccaccio, tra cui il Libro delle donne illustri, con l'aggiunta di donne illustri dal tempo del Boccaccio ai giorni nostri e con la Vita del Boccaccio (Firenze 1566). Di lui si ricordano un Ragionamento sopra il Cathaio, luogo del sig. Pio Enea Obizzi (sui colli Euganei), Padova 1573; Le Imagini del Tempio della signora Giovanna d'Aragona (Firenze 1556); La Leonora, ragionamento sopra la vera bellezza (Lucca 1557, ristampato in Trattati d'amore del Cinquecento a cura di G. Zonta, Bari 1912); il Dialogo amoroso (Venezia 1543), misto di prosa e versi, in cui fra gl'interlocutori è la poetessa veneziana Franceschina Baffo. L'opera sua maggiore e più nota è Il Raverta, nel quale si ragiona d'amore e degli effetti suoi (Venezia 1544, più volte ristampato nel sec. XVI, poi per cura di E. Camerini, Milano 1864 e ultimamente nel citato volume Trattati d'amore del Cinquecento), che tiene un posto ragguardevole fra i non pochi trattati d'amore del sec. XVI. "L'amore è pel Betussi, come pei mistici e per Dante, un desiderio di bellezza verace che, sormontando sempre, non si acqueta se non nella contemplazione di Dio".
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, II, ii, pp. 1100-1102; G. B. Verci, Scrittori bassanesi, Venezia 1775, II, pp. 1-93; G. Zonta, Note betussiane, in Giornale storico della letteratura italiana, LII (1908), pp. 321-66; L. Torretta, il "Liber de claris mulieribus" di G. Boccaccio, in Giornale storico, XLI (1902); M. Rosi, Saggio sui trattati d'amore del Cinquecento, Recanati 1889, e in forma più sintetica col titolo Scienza d'amore, idealismo e vita pratica nei trattati d'amore del Cinquecento, Milano 1904; L. Savino, Di alcuni trattati e trattatisti d'amore, in Studi di letteratura italiana, X (1914), pp. 164-264.