Biancheri, Giuseppe
Uomo politico (Ventimiglia 1821 - Torino 1908). Nel 1853 fu eletto deputato, carica che conservò per oltre un cinquantennio. Inizialmente su posizioni di sinistra moderata, dopo i primi anni si avvicinò a Cavour. Con la costituzione del Regno d’Italia divenne uno dei più autorevoli deputati moderati. Fece parte delle principali commissioni d’inchiesta, tra cui quella sulle ferrovie meridionali e quella sulla marina istituita dopo la sconfitta di Lissa nel 1866. Tra il 1866 e il 1867 fu per pochi mesi ministro della Marina, nel secondo governo Ricasoli. E’ soprattutto ricordato come presidente della Camera dei deputati, carica che ricoprì a più riprese per molti anni (1870-76, 1884-92, 1894-95 e dal 1898 al 1907 con qualche interruzione). Dallo scranno più alto di Montecitorio riuscì a districare complicati passaggi politici, come la «rivoluzione parlamentare» che portò alla caduta della Destra o i difficili mesi a cavallo tra 1897 e 1898, segnati dai tumulti e dalle repressioni attuate dal governo Rudinì, nei confronti del quale conservò una certa indipendenza, ergendosi a difensore delle prerogative parlamentari.