BOFONDI, Giuseppe
Cardinale, nato a Forlì il 24 ottobre 1795, morto a Roma il 2 dicembre 1867. Di famiglia patrizia, laureatosi in diritto e compiti gli studî teologici, percorse brillantemente la carriera ecclesiastica, occupandosi di giurisprudenza. Dotto ed acuto canonista, non fu del tutto estraneo alle idee liberali (suo fratello, il conte Pietro, morì esule in Francia nel '37), e divenne caro a Pio IX, che al B., decano della Sacra Romana Rota, riservato in pectore nel concistoro del 21 dicembre 1846, concesse la dignità cardinalizia l'11 giugno 1847. Appartenne all'ordine dei diaconi, con il titolo di S. Cesareo. Applaudì alle riforme pontificie e il 2 dicembre 1847 fu nominato legato a Ravenna, la più difficile e la più turbata delle legazioni. Poco vi rimase, ché il papa lo nominò il 18 gennaio 1848 segretario di stato. Nella grave ora e nella difficile carica, egli, sia pure poco incline agli affari politici, prese o inspirò provvedimenti notevoli e di qualche efficacia. Dopo che il pontefice con la benedizione all'Italia scatenò passioni e speranze, il B., prevedendo prossima la guerra, provvide all'organizzazione e all'armamento dell'esercito e della guardia civica. La sua opera fu approvata da molti liberali, specie in Romagna, dove fu considerata una fortuna la presenza a Roma di quest'uomo calmo, onesto, franco e tenace, che sapeva far sentire alle folle il freno della legge, come apparve dalla circolare ai presidî delle provincie (28 febbraio 1848) per deplorare le dimostrazioni contro le corporazioni religiose. L'incalzare degli eventi lo fece sostituire dall'Antonelli (10 marzo). Nei giorni della rivoluzione accorse accanto al pontefice in Gaeta (6 dicembre) e, dopo la restaurazione, ricoprì uffici importanti, nei quali fece valere il suo fine senso giuridico. Fu membro della corporazione degli studî e come presidente del censo pubblicò una Breve memoria sui catasti dello stato pontificio, nonché sui lavori desunti dal materiale censuario.