BONACCORSI, Giuseppe
Nacque a Roma il 18 dic. 1874. A dodici anni entrò alla Scuola apostolica dei missionari del S. Cuore. Distintosi per devozione e acutezza di ingegno, fu ammesso ai corsi dell'Apollinare di Roma, dove ottenne nel luglio 1899 la laurea in teologia. Pochi mesi prima era stato ordinato sacerdote. Esordì nell'insegnamento della S. Scrittura allo Studentato di Salisburgo, ma già nel 1901 faceva ritorno a Roma, per assumere la carica di direttore dello Studentato internazionale ivi esistente, carica che mantenne fino al 1904. Nel frattempo egli, sotto la guida di padre Genocchi, era andato acquistando una notevole fama con una serie di scritti e volutni dedicati alle questioni bibliche.
Sebbene il B. non possa essere definito un modernista tout-court, pur tuttavia egli fu uno dei più autorevoli rappresentanti italiani di quella schiera di studiosi ecclesiastici che intendevano applicare con maggior rigore allo studio dei testi sacri gli strumenti di indagine della ricerca filologica. Questo era stato uno degli scopi per cui nel 1901 era sorta a Firenze la rivista Studi religiosi diretta da p. Minocchi e che si avvalse della collaborazione di molti insigni ecclesiastici, tra cui il Bonaccorsi. Anzi, un suo articolo sulla Veracità storica dell'Esateuco, pubblicato anonimo sulla rivista nel 1902 - ma riapparso successivamente con il nome dell'autore in Questioni Bibliche (Bologna 1904), un volume che il B. compilò riunendo saggi da lui precedentemente pubblicati - contribuì non poco a dare alla rivista un carattere più spregiudicato in questo genere di ricerche. Lo scritto, che tracciava un quadro degli studi e discussioni intorno all'origine storica dei libri mosaici, suscitò un vespaio di polemiche - specialmente da parte di padre Billot, professore di teologia dogmatica nella Pontificia Università Gregoriana - che per poco non provocarono il naufragio di Studi religiosi.
Con diffidenza e ostilità furono accolte da parte degli ambienti cattolici tradizionali anche le successive pubblicazioni del Bonaccorsi. Un suo libro su Harnack e Loisy, o le recenti polemiche intorno all'essenza del Cristianesimo (Firenze 1904) diede motivo alla Civiltà cattolica di affermare - nonostante la confutazione in esso contenuta delle teorie dei due modernisti - che "ci dispiace vedere nel B. come certe proposizioni tocchino l'estrema sinistra" (4 febbr. 1905).
Sorta a Roma il 1º gennaio 1905 la Rivista storico-criticadelle scienze teologiche, allo scopo di contribuire al progresso delle discipline teologiche all'insegna di "né conservatorismo, né ipercritica", il B. ne assunse la direzione, mantenendola però per alcuni mesi soltanto, fino a quando un malinteso con P. Lepidi, incaricato della preventiva revisione della rivista, non lo costrinse a rassegnare le dimissioni e a farsi sostituire da Ernesto Buonaiuti. Le sue posizioni successive appaiono contrassegnate da un atteggiamento più cauto e da un progressivo distacco dall'ambiente modernista. Ne è una conferma il suo volume di Letture scelte del nuovo Testamento (Firenze 1906), destinato agli studenti dei seminari, in cui l'autore elude quelle questioni bibliche che aveva affrontato precedentemente e tace le conclusioni un tempo sostenute.
Intanto il B. si era trasferito a Firenze, per assumere importanti incarichi direttivi negli istituti dell'Ordine colà esistenti, incarichi che mantenne per molti anni. Nel 1923 ottenne la libera docenza in granunatica greca e latina presso il Regio Istituto di studi superiori di Firenze. Acuto studioso di classici greci, pubblicò di lì a qualche anno apprezzati commenti alle Guerre persiane di Erodoto (Torino 1928), all'Iliade - Libro VI (Firenze 1930) e Odissea - Libro VII (Firenze 1930). Ma una grave malattia, che lo colpì tra il 1927 e il 1930, lo costrinse a ridurre notevolmente negli anni successivi la sua attività di studioso. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Roma, ove morì il 7 marzo 1935.
Numerose sono le opere del Bonaccorsi. Oltre ai lavori citati, ricordiamo Il Natale. Appunti di esegesi e di storia (Roma 1903); I tre primi Vangeli e la critica letteraria, ossia la questione sinottica (Monza 1904), in cui l'autore esponeva, in base a una ricchissima conoscenza bibliografica, lo stadio a cui erano pervenuti gli studi sull'argomento, e avanzava conclusioni personali, il cui carattere di serietà scientifica rese l'opera uno strumento essenziale per gli studiosi della materia. Inoltre pubblicò Breve grammatica delNuovo Testamento greco (Firenze 1910); Psalterium latinum cum graeco et hebraeo comparatum, (Torino 1920); In confidenza (Torino 1920), un agile volumetto di consigli pratici destinati ai giovani; Scintille divine (Firenze 1927); Primi saggi di filologia neotestamentaria, un'opera di vastissima erudizione, di cui solo il primo volume uscì quando l'autore era ancora in vita (Torino 1933), mentre il secondo fu pubblicato nel 1950. Praticamente postuma risulta anche la pubblicazione di Vangeli apocrifi (Firenze 1948), giacché la stampa del 1930 andò perduta. Il B. curò inoltre la versione italiana dell'opera di G. Rauschen, L'Eucarestia e la Penitenza (Firenze 1909), e collaborò alla traduzione della Sacra Bibbia, a cura di G. Castoldi (Firenze 1929).
Bibl.: Oltre al necrol. di P. Piliarella, in Annali di N. S. del Sacro Cuore e delle sue missioni, 1º apr. 1935; P. Gilla Gremigni, Padre B., Roma 1935; vedi ancora E. Buonaiuti, Pellegrino di Roma. La generaz. dell'esodo, Bari 1964, pp. 51, 521; E. Poulat, Storia, dogma e critica nella crisi modernista, Brescia 1967, p. 85; L. Salvatorelli, Saggi di storia e politica religiosa, Città di Castello 1914, pp. 262, 263; P. Scoppola, Crisi modernista e rinnovamento cattolico in Italia, Bologna 1961, pp. 97, 98, 107 ss.; G. Rinaldi, La cultura cattolica nell'età leonina. Gli studi biblici, in Aspetti della cultura cattolica nell'età di Leone XIII, Roma 1961, pp. 660-61; M. Guasco, R. Murri e il modernismo, Roma 1968, p. 310. Da ultimo cfr. F. Spadafora, B. G., in Pontificia Università Lateranense, Roma 1963, pp. 524-525; E. Garin, Cronache di filosofia italiana (1900-1943), I-II, Bari 1966, p. 66.