Letterato (Bibbiena 1790 - Roma 1847); amico del Vieusseux e collaboratore dell'Antologia, autore di commenti a Dante e Petrarca, compose (1829-1831) ventuno Inni sacri nei quali - come nella traduzione da Pindaro (1824) - si rivela abile e talora armonioso artefice, ma lontano da vera commozione poetica.