BOTTI, Giuseppe
Nato a Modena il 3 ag. 1853 da Tommaso e Barbara Manzini, si laureò in lettere all'università di Bologna. All'influenza del Carducci il B. dovette la sua buona conoscenza dei classici latini e greci, dimostrando tuttavia fin d'allora maggiore interesse per la cultura egiziana antica, al cui studio fu avviato da G. Kminek-Szedlo. La sua carriera di egittologo fu però interrotta forzatamente per le sue disagiate condizioni economiche, che lo costrinsero a seguire quella di insegnante nei licei.
Insegnò a Cagliari (1883) e a Spoleto (1888) e infine nel 1889 divenne direttore delle scuole italiane di Alessandria d'Egitto. In questo periodo il B. aveva apportato alla scienza archeologica alcuni interessanti contributi: tra l'altro per primo sostenne la necessità di condurre scavi metodici nella città di Tharros in Sardegna (San Giovanni di Sinis), che egli non ritenne fondata dai Fenici, ma originata da un loro insediamento in località già precedentemente abitata (Notizia di alcuni monumenti egizi e di arte congenere, Cagliari 1883, parte II), come è stato accertato (M. Guido, Sardinia, London 1963, pp. 195 ss.). Da diversi suoi accenni (Notizia..., parte I, passim) risulta che il B. conosceva l'Egitto già prima di recarvisi stabilmente nel 1889; comunque lo stabilirsi in Alessandria valse a mettere in luce tutte le sue possibilità di studioso. La familiarità con i testi classici unita ai suoi studi più specificamente egittologici gli permise di affrontare una via fino ad allora poco esplorata: l'approfondimento della civiltà egiziana del periodo ellenistico-romano. Mentre il materiale archeologico di questo periodo andava allora al Museo egiziano di Bulacco al Cairo, il B. avvertì la necessità di riunirlo in un edificio a parte; donde il suo attivo interessamento per la costituzione ad Alessandria di un museo della cultura greco-romana dell'Egitto e di una società archeologica. Le trattative furono lunghe e laboriose. Nel 1891 si costituiva, in Alessandria, la società Athenaeum che si proponeva, tra l'altro, la fondazione del museo, ma soltanto nel 1892, per l'interessamento di Jacques De Morgan, nominato, allora direttore generale delle antichità, la questione sarà risolta, con l'apertura in una sede provvisoria di un Museo greco-romano in Alessandria (1ºnovembre). Direttore e riordinatore fu nominato il B., coadiuvato da Emile Brugsch e da Alexandre Barsanti.
Nel 1894 iniziarono i lavori per la costruzione di un edificio apposito, successivamente ampliato nel 1896 e nel 1899, quando vi fu trasferita, per interessamento anche di Gaston Maspero, una parte delle collezioni del Cairo. Intanto sorgeva, nel 1893, la Société archéologique d'Alexandrie, che pubblicherà dal 1898 un suo Bulletin, per la redazione dello stesso Botti.
L'attività di quest'ultimo fu ormai tutta presa dal nuovo lavoro: pubblicò la Notice des monuments exposés au Musée gréco-romain d'Alexandrie (Alexandrie 1893); nel 1892 iniziò scavi regolari nella necropoli di Kōm esh-Shugāfah (che verranno portati avanti nel 1893 e nel 1897); nel 1895 scavò a Hamūd es-Sawari, nel 1896 alla colonna cosiddetta di Pompeo, sotto la quale scoperse il Serapeo, e nel 1897 a Borg Abū el-Hashem. Da un punto di vista scientifico il B. fu limitato dal fatto di essere, prima che archeologo, epigrafista; del primo gli mancò innanzitutto una adeguata conoscenza dei problemi inerenti alla produzione artistica greco-romana, in senso specialmente iconografico e stilistico, e in secondo luogo la capacità di ricostruire storicamente la civiltà che andava approfondendo. Bastano a rivalutarlo però sia la novità del settore di studi affrontato, sia le scarse possibilità che ebbe di mantenere, prima del 1889, contatti diretti con il materiale, sia infine la brevità stessa della sua carriera scientifica, che gli impedì di raccogliere i frutti del suo lavoro. Morì, infatti, in Alessandria il 16 ott. 1903.
Opere: Le schede membranacee della Biblioteca Comunale di Foligno, Foligno 1888; L'acropole d'Alexandrie et le Sérapéum d'après Aphtonius et les fouilles, Alexandrie 1895; Fouilles à la colonne Théodosienne (1896)..., Alexandrie 1897; Plan d'Alexandrie à l'époque ptolémaique, Alexandrie 1898; Le iscrizioni cristiane di Alessandria d'Egitto, in Il Bessarione,Rivista di studi orientali, IV (1900), 7, pp. 45-46; Stele cristiane di epoca bizantina esistenti nel museo di Alessandria (Egitto),ibid., pp. 47-48; Catalogue des monuments exposés au Musée gréco-romain d'Alexandrie, Alexandrie 1900.
Bibl.: E. Breccia, G. B., in Bulletin de la Société archéologique d'Alexandrie, n. s., I (1904), pp. 51-14; E. Breccia, Alexandrea ad Aegyptum, Bergamo 1922, passim.