BOZZALLA, Giuseppe
Figlio di Giovanni Bozzalla Pret, industriale di Castagnea di Portula (nel B. non appare l'uso del secondo cognome che serviva a distinguere altri membri della famiglia dagli omonimi residenti nel paese natio), e di Efisia Sella, sorella di Quintino, nacque a Biella il 2 marzo 1874. Ultimati gli studi, soggiornò in Francia per un periodo di due anni per perfezionarsi nell'arte tessile della lana e seguire quindi la carriera paterna. Seguendo l'esempio di Carolina Sella, sorella di sua nonna, pittrice fertilissima e minuta, dedicava le sue ore libere allo studio del disegno.
Il pittore L. Delleani lo indusse ad entrare nell'Accademia Albertina di Torino, dove frequentò tutti i corsi, avendo per maestro di figura Giacomo Grosso.
Uno tra i suoi primi quadri, Tra colori e vapori, del 1905, ispirato al lavoro manuale, venne acquistato dal re (Roma, Quirinale). Parecchie, specie agli esordi, furono le opere ispirate al tema degli operai biellesi, fra le quali Il tessitore ed il grande dipinto I lavoratori, esposto alla Quadriennale di Milano del 1906. Se in questi lavori si sentono influssi del Grosso, del Delleani il B. - nato e cresciuto nel medesimo ambiente - assimilò maggiormente lo spirito e l'impressione viva, divenendone amico carissimo. Il paesaggio fu così ben presto il suo genere preferito. I quadri più noti sono: Sorrisi d'autunno; Sull'altipiano; Pascolo autunnale; Vendemmia nel Biellese. Essi non ripetono gli schemi del Delleani, ma sono creazione ed interpretazione della natura da parte di un artista raffinato, rigoroso nella forma, personale nei toni e nel disegno.
Il B. morì a Pollone il 14 febbraio del 1958.
Tra le sue opere, per lo più in collezioni private, ricordiamo: Il torrente d'inverno (acquistato dal Municipio di Torino per la Galleria d'arte moderna, 1910); L'ultimo raggio sulla Ranzola; Prima neve; Sotto la pergola; Verso la vallata; Processione in montagna; A messa prima; Nevicata a Gressoney; Luci mattuttine; Nella pace del santuario; Casolari sotto la luna; Nella conca d'Oropa; Ombre e luci di primavera; Ultima neve; Nella brughiera biellese (acquistato dalla Cassa di Risparmio di Torino); Faggi.
Interessanti pure i suoi pastelli, per immediatezza di esecuzione e freschezza compositiva; una cinquantina, rappresentanti marine, vennero esposti alla Galleria Martina di Torino nel 1942.
Prese parte a molte importanti esposizioni nazionali e venne invitato a varie mostre francesi e inglesi. A Torino espose alla Promotrice delle belle arti (1903-05, 1908-10, 1914, 1919, 1923-24, 1926-28, 1930-36, 1938-39, 1941, 1945-47)e al Circolo degli artisti (1903-05, 1907-17, 1919-41 [si veda, per il 1937, Emporium, LXXXVI, p. 396], 1944-46);tra le altre mostre, in Italia, ricordiamo la Biennale di Venezia del 1922(Luci mattutine), le Quadriennali di Milano, la personale a Milano nel 1929.
Fonti eBibl.:Oltre aicatal. delle mostre citate, si veda: necrologio in Corriere della Sera, 15 febbraio 1958; A. Roccavilla, Profili di artisti biellesi, in Rivista biellese, III (1923), 8; F. Palermo, L'arte di G. B. (estratto dal Popolo biellese del 6 giugno 1929); Mostra personale di G. B. (Biella, Palazzo Ronco), catalogo, Torino 1935; I. M. Angeloni, G. B., in Illustrazione biellese, V (1935), 5; T. Grandi, Mostra personale G. B. (catal.), Torino 1935; Id., G. B. pittore (estratto dalla rivista Torino, XXII [1942]), Torino 1942; Galleria d'arte Martina, Torino, T. Grandi, Pastelli di G. B. (catal.), Torino 1942; A. Dragone-J. Dragone Conti, I paesisti piemontesi dell'Ottocento, Milano 1947, pp. 122, 154, 158, 199, 245 (con ricco elenco delle opere esposte nelle mostre torinesi); G. Caselli, L'ultima mostra personale di G. B., in Rivista biellese, 1955, 2, estratto; S. Colongo, G. B. (catal. mostra Circolo artisti), Torino 1960; T. Grandi, G. B., in Rivista biellese, 1963, 8, estratto; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 496; A. M. Comanducci, Dizionario illustrato dei pittori... italiani, I, Milano 1962, pp. 249 s.; Catal. Bolaffi della pittura ital. dell'Ottocento, II Torino 1969, p. 59.