CAMPANELLA, Giuseppe
Nacque a Napoli il 2 marzo 1869. Compiuti gli studi in ingegneria presso la locale scuola di applicazione per gli ingegneri, si laureò nel 1891 in ingegneria civile. Nel 1893 divenne assistente alla cattedra di costruzioni idrauliche e ponti in muratura, tenuta da G. Bruno. Resse poi per tre anni il corso libero di costruzioni in cemento armato, tra i primi in Italia, e le sue lezioni formarono oggetto di una delle opere principali, Costruzioni in cemento armato (2 voll., Napoli 1910-1911).
Nei primi anni del secolo le costruzioni in cemento armato, che avevano ricevuto notevole impulso dagli studi e dalle applicazioni, tra gli altri, dell'Hennebique, del Monier, del Wayss, si stavano diffondendo anche in Italia. È del 1910, ad esempio, il ponte Risorgimento in Roma, realizzato dalla ditta Porcheddu, su brevetti Hennebique.
L'opera del C., improntata a criteri di notevole chiarezza e semplicità, contribuì a colmare la lacuna esistente in Italia nel campo della letteratura tecnica sul cemento armato. Il trattato riportava infatti la teoria del cemento armato, aggiornata fino a quell'epoca, analizzando le varie sollecitazioni e i problemi di calcolo delle strutture, e sviluppava sistematicamente tutte le applicazioni. Venivano così dettagliatamente illustrati i criteri per il progetto di fondazioni, pilastri, pareti, scale, solai, tetti, cupole, muri di sostegno, serbatoi, canalizzazioni, ponti a travata e ad arco, dighe, opere marittime, costituendo una rassegna completa delle opere in cemento armato ed una valida guida nei progetti.
Alla morte del Bruno, avvenuta nell'ottobre del 1909, il C., che nel 1905 aveva conseguito la libera docenza in costruzioni idrauliche con uno studio Sui più recenti sistemi di dighe mobili, fuchiamato a ricoprirne per incarico la cattedra. Nel 1911vinse il concorso per la cattedra di costruzioni idrauliche e marittime, che tenne fino alla morte.
Alle costruzioni idrauliche era, nelle intenzioni del C., dedicato un trattato di vaste proporzioni (una stesura preliminare del 1916, in due volumi, contava 1600 pagine) che doveva comprendere tutte le branche di questo vasto campo dell'ingegneria civile. La morte tuttavia colse il C. prima che questi potesse porre il trattato nella sua veste definitiva.
L'interesse del C. si volse in particolare al trattamento delle acque di fognatura, effettuando studi di carattere teorico e sperimentale (v. Per una particolare applicazione del processo di epurazione biologica artificiale per le acque di fogna, Napoli 1912), e facendo costituire a Foggia una stazione sperimentale per la depurazione delle acque di fogna. Il C. progettò, inoltre, le fognature di Pozzuoli, Castellammare di Stabia e Angri, e di queste ultime due opere seguì in parte anche la realizzazione.
Nel campo delle costruzioni idrauliche, è inoltre da ricordare il progetto dell'acquedotto dell'Agri in Basilicata.
Oltre che alle costruzioni idrauliche, il C. dedicò la sua attività anche alla tecnica dei ponti. Già nel 1911 aveva pubblicato la memoria Teoria dell'arco elastico del Ritter applicata alla verifica degli archi in fabbrica (in Giorn. del genio civile, XLIX [1911], pp. 3-39), in cui sviluppava il metodo di calcolo basato sulla teoria dell'ellisse di elasticità, ed introduceva semplificazioni che, pur non toccando l'esattezza dei risultati, ne rendevano più spedito l'ottenimento. Il metodo dell'ellisse di elasticità fu dal C. anche largamente applicato nel suo volume Ponti in muratura (Milano 1928), rassegna critica dei metodi di calcolo degli archi, e guida completa per il progetto e la pratica realizzazione dei ponti, con particolare riguardo alle centine di sostegno.
Nel 1929 funominato direttore della scuola di ingegneria di Napoli, al cui potenziamento si dedicò attivamente, contribuendo alla costituzione di nuovi istituti, laboratori e centri di studio, quali quello di impianti speciali idraulici, nella cui attività rientrò poi lo studio sperimentale dei progetti per le centrali idroelettriche. Ricercò più estesi contatti tra la scuola d'ingegneria e l'industria, e futra i realizzatori della Fondazione politecnica del Mezzogiorno d'Italia che promosse ricerche ed iniziative scientifiche e tecniche.
Morì a Napoli il 26 sett. 1933.
Oltre alle opere già menzionate, del C. ricordiamo: Lezioni sulle paludi e drenaggi, Napoli 1898; Sulla irrigazione dei terreni, Napoli 1898; Sulle condizioni di minima spesa nelle condotte forzate per distribuzione d'acqua, in Atti del R. Istituto di incoraggiamento, XI (1898), 8, pp. 1-13; Studio comparativo fra le strutture murarie e quelle di cemento armato per le alte dighe dei laghi artificiali, in Annali degli ing. e architetti italiani, VI (1911), pp. 245-252; Sulle linee isostatiche nelle grandi dighe in muratura a profilo triangolare, Napoli 1911; Metodo Turneaure e Maurer per la verifica degli archi in muratura ordinaria ed in cemento armato, Napoli 1924; Cause della corrosione di una spiaggia, Napoli 1926.
Bibl.: F. Giordani, G. C., in La scuola superiore, I (1933), pp. 442-443; E. Carlezzaro, Commem. di G. C., in Atti dell'Accademia Pontaniana n.s., I (1947-48), pp. 347-352.