VICENTINI, Giuseppe Carlo Antonio
– Figlio del possidente Pietro e di Catarina Cobbe, nacque ad Ala (Trento) il 2 novembre 1860.
Compiuti gli studi superiori a Rovereto, nel 1882 si laureò in fisica all’Università di Padova, dove fu allievo di Francesco Rossetti e si abilitò all’insegnamento della fisica sperimentale. Nel 1883 fu nominato assistente presso l’Istituto tecnico industriale di Torino, nonché assistente di Andrea Naccari presso il gabinetto di fisica della locale Università. Qui condusse ricerche sulla compressibilità dei liquidi, in particolare dell’acqua, e sulla conducibilità elettrica dei metalli, delle leghe e dei gas.
A soli venticinque anni ottenne la cattedra di fisica sperimentale all’Università di Cagliari, dove studiò la dilatazione termica di metalli e leghe. Quattro anni dopo si trasferì all’Università di Siena e vi rimase fino al 1894. Durante tale periodo studiò i fenomeni della resistenza e conduzione elettrica nei metalli e nei gas nella tradizione di Rossetti e Naccari, ma in qualità di direttore dell’osservatorio meteorologico e geodinamico iniziò a occuparsi anche di sismologia. Dopo un soggiorno al Politecnico di Zurigo, durante il quale studiò con il fisico Heinrich Friedrich Weber, entrò all’Università di Padova dove insegnò fisica sperimentale dal 1895 al 1931. Nel gennaio del 1896, coadiuvato dall’assistente Giulio Pacher, sperimentò con i raggi X appena scoperti da Wilhelm Conrad Röntgen e ne comprese subito il valore diagnostico. Ciò lo indusse a collaborare con il chirurgo Salvatore Catellani dando avvio, primo in Italia, alla sperimentazione radiologica. A tale linea di ricerca si ricollegano le indagini sperimentali sulla radioattività presente nelle acque termali del Veneto.
Risale al 1894 l’invenzione che lo rese famoso in campo sismologico: un microsismografo, perfezionato l’anno successivo a Padova in collaborazione con Pacher, in grado di misurare le due componenti orizzontali, nord-sud ed est-ovest, delle onde sismiche. Nel 1898, a tale strumento riuscì a collegare sensori capaci di registrare la componente verticale. I microsismografi Vicentini, rimasti in uso in Italia fino agli anni Trenta, trovarono applicazione durante il primo conflitto mondiale per la segnalazione dei focolai di esplosione in galleria nella cosiddetta guerra delle mine. Presidente dell’Accademia patavina di scienze, lettere e arti dal 1916 al 1918, dal 1914 al 1919 fu un punto di riferimento per i giovani irredentisti trentini che studiavano a Padova. Dal 1930 membro del Comitato nazionale per la geodesia e la geofisica del Consiglio nazionale delle ricerche, nel 1935 diventò socio corrispondente della R. Accademia dei Lincei.
Morì ad Ala il 15 ottobre 1944.
Opere. Se si prescinde dalle Lezioni di fisica sperimentale (Padova 1895), dispense per gli studenti dell’Università più volte ristampate fino al 1931, la produzione scientifica di Vicentini consiste in circa sessanta articoli su rivista e alcuni opuscoli tra i quali si segnalano: Gli elettromagneti, Roma 1882; Intorno all’influenza della pressione sulle indicazioni dei termometri: nota, in Annali del R. Istituto tecnico industriale e professionale di Torino, 1882-1883, vol. 11; Sulla compressibilità dei liquidi ed in particolare dell’acqua: studio sperimentale, in Annali del R. Istituto tecnico G. Sommeiller in Torino, 1883-1884, vol. 12 (con S. Pagliani); Sulla conducibilità elettrica delle soluzioni alcooliche di alcuni cloruri: studio sperimentale, in Memorie della R. Accademia delle scienze di Torino, s. 2, 1884, vol. 36; Sulla variazione di volume di alcuni metalli nell’atto della fusione e sulla dilatazione termica degli stessi allo stato liquido, in Atti della R. Accademia delle scienze di Torino, 1886, vol. 22 (con D. Omodei); Sulla dilatazione termica delle leghe di piombo e stagno allo stato liquido: nota, in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, 1887, vol. 3, n. 9-11; Sulla resistenza elettrica di alcuni metalli facilmente fusibili: studio sperimentale, in Atti della R. Accademia dei fisiocritici, s. 4, 1890, vol. 2; Cenno sui terremoti manifestatisi sul territorio senese il giorno 30 novembre 1890, ibid., 1891, vol. 2 (con D. Omodei); Resistenza elettrica e coefficiente di contrazione delle amalgame di bismuto, ibid., 1891, vol. 3 (con C. Cattaneo); Fenomeni luminosi prodotti dai conduttori percorsi dalle scariche elettriche e posti nell’aria rarefatta, in Elettricista, 1892, vol. 1, n. 6-7; Cenni sui terremoti: 27 febbraio e 7 maggio 1893, in Atti della R. Accademia dei fisiocritici, s. 4, 1893, vol. 4; Trasmissione della elettricità attraverso all’aria avviluppante conduttori arroventati dalla corrente elettrica, in Elettricista, 1893, vol. 2, nn. 4-7; Osservazioni dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 1893. Movimenti sismici registrati dal microsismografo nella prima metà del luglio 1894, in Atti della R. Accademia dei fisiocritici, s. 4, 1894, vol. 5 (con C. Cattaneo); Microsismografo a registrazione continua. Cenno sui movimenti sismici dei giorni 14 e 15 aprile 1895, in Bollettino della Società veneto-trentina di scienze naturali, 1895, vol. 6, n. 1 (con G. Pacher); Fotografie prodotte attraverso a corpi opachi da scariche elettriche e fotografie di figure elettriche: nota, in Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, s. 7, 1895-1896, vol. 7 (con G. Pacher); Di alcune esperienze colle correnti di Tesla: nota, in Atti e memorie della R. Accademia di scienze, lettere ed arti in Padova, 1896, vol. 12, n. 3 (con G. Pacher); Esperienze coi raggi di Roentgen, in Memorie R. Istituto veneto di scienze, lettere e arti, 1896, vol. 25, n. 7 (con G. Pacher); Fenomeni sismici osservati a Padova dal febbraio al settembre 1895 col microsismografo a due componenti: studio, in Atti della Società veneto-trentina di scienze naturali, s. 2, 1896, vol. 3, f. 1; Intorno ad alcuni fatti risultanti da osservazioni microsismiche, in Bollettino della Società sismologica italiana, 1896, vol. 2, n. 2; Sugli apparecchi impiegati nello studio delle ondulazioni del suolo, in Atti del R. Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, s. 7, 1896-1897, vol. 8; Microsismografo per la componente verticale: descrizione e risultati, ibid., 1898-1899, vol. 57; Sulla presunta efficacia degli spari contro la grandine, ibid., 1900-1901, vol. 60, parte II; Velocità di propagazione del terremoto di Manilla del 15 dicembre 1901, ibid., 1901-1902, vol. 61, parte II; Sulla velocità degli anelli vorticosi di alcuni cannoni grandinifughi, ibid., 1902-1903, vol. 62, parte II; Studio della radioattività dei prodotti delle sorgenti termali euganee: nota preliminare, ibid., 1903-1904, vol. 63, parte II; Relazione [...] sulle osservazioni sismografiche fatte per determinare le conseguenze degli spari di cannone sulla stabilità del palazzo Ducale di Venezia, Venezia 1904; Studio sulla radioattività dei prodotti delle sorgenti termali euganee, e Ulteriore studio su materiali radioattivi, ibid., 1904-1905, vol. 64, parte II (con M. Levi Da Zara); La radioattività dei gas delle sorgenti termali di Abano: considerazioni e osservazioni sul fenomeno di scintillamento della blenda di Sidot: nota 4, ibid., 1905-1906, vol. 65, parte II (con R. Alpago); Il pendolo registratore dei movimenti dell’aguglia maggiore del duomo di Milano, in Atti del R. Istituto lombardo di scienze e lettere, s. 3, 1906, vol. 20, n. 9; Sismogrammi di terremoti calabro-siculi ottenuti nell’Osservatorio geodinamico della R. Università di Padova, in Pro Sicilia et Calabria: numero unico, Padova 1909; Discorso del prof. comm. Giuseppe Vicentini, in La bandiera degli studenti trentini dell’Università di Padova, Trento 1919, pp. 5-12; Una visita a Castel Dante, in Bollettino della Legione trentina, II (1922), n. 5; Relazione sulle misure di radioattività delle acque di Comano, in Bollettino delle Terme di Comano, 1930, vol. 2, n. 1; Le Terme di Battaglia: cenni storici e scientifici, Padova 1934.
Fonti e Bibl.: Tre lettere autografe sono conservate nell’Archivio dell’Accademia degli Agiati di Rovereto: sc. 111, f. 687.14. Il Museo di storia della fisica dell’Università di Padova conserva una serie di lastre radiografiche e fotografiche realizzate da Vicentini nel 1896 (invent. cod. 840) e una collezione di strumenti per la produzione di raggi X (Nerini, 1996, pp. 21 s).
L. Bonomi, G. V. illustre scienziato trentino, in Il Trentino, 31 ottobre 1944; Sinoptico e l’Università di Padova, a cura di G. Toffanin, Padova 1986, p. 60; L. Nerini, G. V. e i raggi di Röntgen, in Padova e il suo territorio, XI (1996), pp. 21-23; Professori di materie scientifiche all’Università di Padova nell’Ottocento, a cura di S. Casellato - L. Pigatto, Trieste 1996, p. 368; E. Boschi - E. Guidoboni, I terremoti a Bologna e nel suo territorio dal XII al XX secolo, Bologna 2003, p. 284; Le età del museo. Storia uomini collezioni del Museo civico di Rovereto, a cura di F. Rasera, Rovereto 2004, p. 144; F. Foresta Marin - G. Calcara, Per una storia della geofisica italiana. La nascita dell’Istituto nazionale di geofisica (1936) e la figura di Antonino Lo Surdo, Milano 2010, p. 18; A. Dröscher, Le facoltà di scienze fisiche, matematiche e naturali in Italia (1860-1915), Bologna 2013, pp. 173, 419; N. Spina, Mani di donna, proiettili, anchilosi: le prime ombre dei raggi X in Italia, in Giornale italiano di ortopedia e traumatologia, XL (2015), pp. 326-222.