CATRUFO, Giuseppe
Figlio di un ufficiale spagnolo, nacque a Napoli il 19 apr. 1771 e, a dodici anni, venne ammesso al conservatorio della Pietà dei Turchini, dove compì gli studi musicali e vi ebbe come insegnanti Tarentino, N. Sala, G. Tritto e - per il canto - La Barbera.
Nel 1791 si recò a Malta dove esordì come compositore teatrale, facendo rappresentare, nel 1792, due sue opere buffe: Il Corriere e Cajacciello disertore. Come altri suoi concittadini e coetanei (ad es., il compositore Michele Carafa) anche il C. dovette però piegarsi alla volontà della famiglia e abbandonare la carriera musicale per intraprendere quella militare. Secondo il Fétis, "lors de la révolution de Naples" il C. "prit parti dans l'armée française, fit les campagnes d'Italie" segnalandosi in particolare a Diano Marina - era "adjutant de place" - ove organizzò la difesa popolare "contre les attaques d'une escadre anglaise". In base alle composizioni d'occasione del C. eseguite durante il brevissimo periodo rivoluzionario del 1799 è probabile che inizialmente la sua attività militare e rivoluzionaria abbia avuto come teatro prima la Toscana, poi (1799-1800) la Liguria.
Pur continuando anche in questi anni a occuparsi saltuariamente di musica e a comporre opere teatrali (nel dicembre 1798, ad es., venne rappresentata ad Arezzo una sua opera buffa intitolata IlCiabattino ingentilito), fu soltanto dal 1804 in poi - dopo avere cioè abbandonato la carriera militare - che il C. ritornò definitivamente ai suoi interessi musicali e alla sua attività di compositore. Non in Italia però, e tantomeno a Napoli dove - data la sua precedente attività politico-militare a fianco dei Francesi - l'atmosfera non ora certo la più adatta per un lavoro sereno: bensì a Ginevra, dove si stabilì nel 1805 e dove rimase fino al 1810 circa.
In questa città, oltre ad alcune composizioni sacre e ad alcune opéras-comiques, che vennero accolte da un caldo successo (la prima di queste fu Clarisse, rappresentata nella primavera 1806 al Grand-Théâtre di Ginevra), il C. cominciò a dedicarsi anche all'insegnamento del canto: fu il primo ad adottare con successo il sistema d'insegnamento lancasteriano in musica (Fétis). La prima raccolta di solfeggi, che furono pubblicati a Parigi nel 1820 (Solfèges progressifs) e che costituirono la base fondamentale del suo metodo didattico (oltre che uno strumento lungamente adottato nelle scuole musicali), risale appunto a questo periodo.
In seguito, ed esattamente dal 1810, egli si stabilì a Parigi dove continuò sia l'attività di compositore sia quella di insegnante di canto: attività che proseguì anche a Londra dove, nel 1835, fissò la sua residenza e dove si spense - al termine di una lunga e operosa esistenza - il 19 ag. 1851.
Della produzione del C. ricordiamo: 1) Opere teoriche: Vocalises ou Etudes (Paris 1811 ); Barême musicale ou l'Art de composer la musique sans en connaître les principes (ibid. 1811); Méthode de solfége progressif (ibid. 1823); Nouvelle Méthode de Solfège Progressif. Applicable à un, ou plusieurs Elèves à la fois...(ibid. s.d.: dedicato a "Monsieur A. Minoja censeur au Conservatoire Imperial et Royal de Milan"; Premier Recueil de Vocalises, ou études pour la voix, Tirés des Opéras de Rossini (ibid. 1826); Méthode de vocalisation (ibid. 1830); Traité de la voix et des instruments à cordes, à vent et à percussion (ibid. 1830); Vocalizzi o studj per la voce, seconda la scuola italiana (cit. senza data sia dallo Schilling che dall'Eitner, secondo il quale vennero pubblicati a Milano da Ricordi e - successivamente - anche a Londra (Birchall & Co.) con il titolo Vocalizzi nuovi ossia studi per il canto seconda la scuola d'Italia); Des Phases de l'art musical depuis Palestrina jusqu'à Rossini (Paris 1850); A New Method of singing, upon an entirely new system (London 1850); infine altre due opere, citate dal Fétis senza data né luogo di pubblicazione, e cioè Le Mécanisme de la voix e L'Art de varier un chant donné;2) Musica sacra: una Messa e un Dixit Dominus a 4 voci, per coro e orchestra (composti nel 1799 per la cattedrale di Arezzo); Christus factus est pro nobis, per voce sola e orchestra (eseguito nella chiesa dell'Auditorio di Ginevra nel 1804); Inni e Salmi in uso nella chiesa cristiana (testi di G. G. Zompi), Parigi 1842; 3) Musica da camera: sei Petits airs, op. 1, da P. Metastasio (Paris s. d.); sei Duos caractérisés, op. 2 (ibid.); Six Nocturnes italiens per 2 voci e pianoforte,op. 5 (ibid s. d.); due fantasie per pianoforte, su arie tratte dall'op. Félicie e su arie tratte da Rossini; Variazioni per pianoforte, su una marcia tratta dall'op. Une Matinée de Frontin;tre Valses charactéristiques per pianoforte; sei Duettini caratteristici per soprano e tenore, con accomp. di pianoforte (Genova 1800); sei Quartettini da camera a 4 voci; sei Terzetti da camera a 3 voci; Les Animaux chantants -raccoltadi canoni a più voci; numerose romanze con accomp. di pianoforte (Infidélité d'Annette, La Déclaration, Le Gondolier, L'Exilè, ecc.); due inni repubblicani - rispettivamente per voce sola con coro e orchestra, e per orchestra sola (eseguiti il primo al teatro La Pergola di Firenze nel 1799, l'altro ad Alessandria); una cantata per coro e grande orchestra (eseguita ad Empoli nel 1799 in occasione della cerimonia funebre per l'assassinio dei plenipotenziari francesi a Rastadt); una cantata per voce sola con coro e orchestra (composta per celebrare la battaglia di Marengo ed eseguita a Pavia nel 1800); 4) Opere teatrali (opere buffe quelle rappresentate a Malta e in Italia; opéras-comiques quelle rappresentate in Svizzera e in Francia): IlCorriere e Cajacciello disertore (Malta, teatro Manoel, 1792; libretto di anonimo); Il Ciabattino ingentilito (Arezzo, teatro Petrarca, 26 dic. 1798; libretto di L. Tottola; nuovam. rappresentato con il titolo Il Furbo contro il furbo a Pavia, teatro Homodei, ott. 1799 e, nello stesso anno, ad Arezzo); La Fée Urgèle (Parigi, Opéra-Comique, 1805); Clarisse (Ginevra, Grand-Théâtre, primavera 1806; libretto di anonimo); L'Amant alchimiste, ibid., 1808; ma secondo il Manferrari rappr. invece nella primavera 1812; libretto di anonimo); Les Aveugles de Franconville (ibid., autunno 1809; libretto di anonimo); L'Aventurier (Parigi, Opéra-Comique, 13 nov. 1813; libretto di C. Leber); Félicie ou la jeune fille romanesque (ibid., 28 febbr. 18 15; libretto di E. Mercier-Dupaty; è l'opera di maggior successo del C., rappresentata a Parigi sino al 1825 e poi tradotta in molte lingue e rappresentata, ad esempio, a Varsavia nel 1816, a Pietroburgo nel 1817,a Berna nel 1819 e a Stoccolma nel 1821); Une Matinée de Frontin (ibid., 17 ag. 1815; libretto di C. Leber); La Bataille de Dénain (ibid., 26 ag. 1816; libretto di M. E. G. H. Théaulon - E. V. A. Dartois-J. D. Fulgence); La Boucle de cheveux (ibid., 1816; libretto di F. B. Hoffmann); Le Caprice d'une jolie femme (ibid., 29 maggio 1817,ma secondo il Manferrari, 1832; libretto anonimo); Zadig (ibid., carnevale 1818; libretto da Voltaire); Der Diener aller Welt (Monaco, Isartortheater, 17 ott. 1818); L'Intrigue au Château (ibid., 14 giugno 1823; libretto di M. A. J. Gensoul); Le Voyage à la cour (ibid., 20 agosto 1825: libretto di Marville, pseudonimo di P. E. Letang); Les Rencontres (ibid., 11 giugno 1828, in collaborazione con J. F. A. Lemière de Corvey; libretto di J. B. Ch. Vial e A. H. J. Mélesville); Le Passage du régiment (ibid., 1832, ma secondo il Manferrari, 15 nov. 1828; libretto di Ch. A. B. Sewrin); inoltre, alcune opere inedite (citate dal Fétis), tutte rappres. all'Opéra-Comique di Parigi: Blanche et Olivier, Don Raphael e Clotaire.
Data la scarsa conoscenza delle opere del C., non è facile dare un giudizio complessivo sulla sua attività di compositore. Si può comunque affermare che, a parte le peculiari qualità come didatta, la sua produzione melodrammatica rientra pienamente nello splendido filone operistico dell'ultimo Settecento italiano, e nella ricca e interessante (seppur ancora troppo trascurata) esperienza del teatro musicale francese dei primi decenni dell'Ottocento. A questi due mondi e patrimoni musicali, diversi per cultura e tradizione, ma in parte accomunati da influssi reciproci e da determinanti presenze di musicisti italiani in Francia (basti pensare a Cherubini, Spontini, Rossini, ecc.), il C. si rifece ampiamente ricavandone una grande abilità di mestiere e affinando una sensibilità assai pronta a recepire gli stimoli più significativi del gusto francese e dello stile musicale del suo tempo.
"La musique de Catrufo n'est pas sans mérite" - si legge nel Clément-Larousse (p. 127) - "Son style témoigne des bonnes études qu'il avait faites à Naples, où les traditions des Scarlatti, des Jommelli, des Durante étaient encore dans toute leur force...". Ciononostante, il mestiere e la sensibilità non permisero al C. di raggiungere risultati notevoli se non con l'opera Félicie ou la jolie femme romanesque:tutte le altre infatti - nonostante l'iniziale successo - furono ben presto dimenticate. Eppure larghi furono i consensi (e numerose assai le repliche) che le rappresentazioni di queste opere conquistarono al loro autore mentre era in vita: tanto che lo Schilling - che scriveva nel 1835 - non poteva non augurarsi che la fama conquistata dal C. in Francia, e in particolare a Parigi, potesse rinnovarsi e allargarsi anche in Germania.
Bibl.: G. Schilling, Encyclopädie der gesammten musik. Wissenschaften, II, Stuttgart 1835, p. 166; F. Florimo, La scuola music. di Napoli, IV, Napoli 1881, p. 567; F. Clément-P. Larousse, Dict. des Opéras, Paris 1905, I, pp. 39, 104 s., 127, 165, 185, 246, 269, 438 s., 492, 592; II, pp. 719, 843 s., 939, 1167; V. Manferrari, Diz. univ. delle opere melodrammatiche, I, Firenze 1954, pp. 214 s.; A. Loewenberg, Annals of Opera, I, Geneva 1955, coll. 639 s., 681; C. Gatti, Il Teatro alla Scala, II, Milano 1964, pp. 20 s.; A. Caselli, Catal. delle opere liriche pubbl. in Italia, Firenze 1969, pp. 96 s.; C. Casini, L'opera in Francia. L'Ottocento, in Storia dell'Opera, II, 1, Torino 1977, p. 64; F.-J. Fétis, Biogr. univ. des Musiciens, II, pp. 218 s.; E. Eitner, Quellen Lex. der Musiker, II, pp. 370 s.; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, pp. 312 s.; Suppl., p. 175; Grove's Dict. of Music and Musicians, II, p. 125; Enc. dello Spett.,III, coll. 244 s.; Enc. della Musica Rizzoli-Ricordi, II, p. 36; Die Musik in Gesch. und Gegenwart, XV, Suppl.,coll. 1383 ss.