COLOMBO, Giuseppe
Ingegnere, nato a Milano il 18 dicembre 1836 e ivi morto il 16 gennaio 1921. Laureatosi in matematica a Pavia nel 1857, vi fu assistente alla cattedra di geometria descrittiva; poi, dal 1857 al 1883, insegnò a Milano meccanica industriale alla Società d' Incoraggiamento di arti e mestieri. Nel 1862 fu posto a capo d'una missione d'industriali inviata in Francia, nel Belgio, e in Inghilterra per studiarvi i progressi delle industrie agricole, meccaniche e chimiche. Il C. acquistò così quella preparazione nel campo industriale, che gli permise di fondare intorno a sé, in particolar modo con l'insegnamento dato a partire dal 1865 al Politecnico di Milano, una scuola, la cui influenza rapidamente si diffuse in tutta l'Italia. Chiamato a succedere al Brioschi quale direttore del politecnico, occupò tale carica fino al 1911. L'opera sua di professionista si estese ad ogni tipo d' impianti industriali; importante sopra ogni altro fu l'impianto di Santa Radegonda a Milano, per la produzione di corrente elettrica (1882), che precedette le grandi centrali elettriche europee. Affermò per il primo in Italia l'industria elettrica creando la Società Edison con l'impianto di Paderno tentò per primo lo sfruttamento delle forze idrauliche (1896-1898). Tra le numerose pubblicazioni sue è notissimo il classico Manuale dell'Ingegnere (1ª ed., 1877; 59ª ed., 1929), oggi ancora guida sicura del progettista italiano. Il C. prese anche parte attiva alla vita politica italiana: deputato di Milano nel 1886, cadde nelle elezioni del 1900, ma fu nello stesso anno nominato senatore. Nel 1891 fu ministro delle Finanze; nel 1896 ministro del Tesoro; nel 1899-900 presidente della camera dei deputati.
Bibl.: Commemorazione di G. C. al Reale Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, 1921 (discorsi di M. Scherillo, L. Berzolari, E. Paladini, A. F. Jorini, G. Fantoli); G. Belluzzo, In memoria di G. C., in Bollettino dell'Associazione fra gli Ingegneri ex-allievi del Politecnico Milanese, 1922-26.