MONTEZEMOLO, Giuseppe Cordero Lanza di
Colonnello di stato maggiore, medaglia d'oro, nato a Roma il 26 maggio 1901, trucidato alle Fosse Ardeatine il 24 marzo 1944. Appartenente a famiglia piemontese di antiche tradizioni militari, non disgiunte da aperti spiriti liberali e garibaldini, ufficiale del genio, insegnò dal 1938 al 1940 logistica presso l'Istituto superiore di guerra, dopo aver avuto incarichi varî di stato maggiore, in Italia e fuori. Dal 4 giugno 1940, e per tutta la durata della guerra, prestò servizio al comando supremo, all'ufficio operazioni, di cui successivamente divenne capo. Compì in pari tempo numerose missioni presso truppe operanti oltremare, meritandosi tre decorazioni al valore. Da colonnello, il 27 luglio 1943, fu chiamato a reggere la segreteria di Badoglio, da cui si separò non condividendone i metodi nel condurre le trattative di armistizio. Dopo l'8 settembre fu al fianco del gen. C. Calvi di Bergolo come capo ufficio affari civili della città aperta di Roma, incarico che abbandonò pochi giorni dopo, sottraendosi alla cattura da parte dei Tedeschi. Dal 23 settembre 1943 al 25 gennaio 1944, sotto il nome di ing. Giacomo Cateratto, tenne il comando e fu il primo organizzatore del Centro militare clandestino, da lui più propriamente definito "ufficio di collegamento col comando supremo". Arrestato a Roma dalle SS a seguito di una delazione, fu condotto nelle prigioni di via Tasso, dove subì ripetute e bestiali sevizie che non gli fecero però uscire di bocca una parola sulle persone dei collaboratori e su quello che era, ormai funzionante, il Centro militare clandestino.
Bibl.: G. Lombardi, G. Cordero Lanza di Montezemolo e il fronte clandestino di Roma, Roma 1948; F. Ripa di Meana, Roma clandestina, Roma 1945; A.A. Fumarola, Essi non sono morti, Roma 1945; G.M. Catanzaro, Montezemolo, Roma 1945; U. Fornaro, Il servizio informazioni nella lotta clandestina. Il gruppo Montezemolo, Milano 1946.