CREVOLA, Giuseppe
Con tutta probabilità fu figlio dell'architetto e pittore decoratore Gaetano. Il C. svolse principalmente l'attività di ornatista a Mantova e nel suo territorio nell'ultimo trentennio del '700. Ebbe come guida l'architetto P. Pozzo che, in quegli anni, insieme col pittore G. Bottani, fu uno dei principali artefici della svolta neoclassica nell'ambiente artistico mantovano."Giuseppe Crevola - scriveva il Pozzo dimostrando profonda stima nei confronti del decoratore - attende alla scuola d'ornato in qualità d'aggiunto, sa a dovere l'architettura e la prospettiva, e nel dipingere poi le stanze va di emulazione col Marconi", altro importante decoratore del tempo (D'Arco, 1857, p. 221).
In collaborazione con Gaetano Crevola e con altri ornatisti quali A. Mones, Leandro e Gian Battista Marconi, F. Tartagnini e P. Zandalocca, sotto la direzione di P. Pozzo e accanto al pittore di figure F. Campi, tra il 1780 e il 1792, il C. attese alla decorazione interna della basilica di S. Andrea, in particolare agli ornati delle lesene inquadranti lunghi candelabri a grisaille su fondo dorato il carattere ibrido di tali decorazioni inglobanti motivi egizi, greci, romani e rinascimentali è chiara testimonianza dell'atteggiamento "storicistico" dell'ambiente accademico mantovano di quegli anni. Lo stile degli ornati è volto al recupero della cultura decorativa cinquecentesca e dello stile di Giulio Romano in particolare, in stretta coincidenza con i restauri e con gli studi che in quegli anni si conducevano sulle opere mantovane dell'allievo di Raffaello. Come Gaetano Crevola, pure Giuseppe fu strettamente legato all'ambiente dell'Accademia, roccaforte del classicismo mantovano: dal 1788 al 1797 insegnò ornato in qualità di "aggiunto" del professore G. Bellavite.
In collaborazione con alcuni degli ornatisti che lavorarono con lui in S. Andrea, negli ultimi decenni del sec. XVIII, il C. contribuì alle decorazioni degli interni di vari palazzi e chiese mantovane: palazzo D'Arco (1784), cattedrale, palazzo al n. 17 di via Chiassi, chiesa parrocchiale di S. Agata a Villa Strada decorata dal C. nel 1793 con finti cassettoni al soffitto e motivi floreali a grisaille. Più incerta apparirebbe la sua collaborazione alle decorazioni dei seguenti palazzi: palazzo Magnaguti (1788), palazzo al n. 13 di via Cavour, villa Moschini a Goito (1798 c.) e villa Maraini-Guerrieri Gonzaga a Palidano. Infine, secondo il Susani (1831), il C. nel 1794 avrebbe fornito i disegni per gli altari della chiesa di S. Leonardo dopo che questa venne rifabbricata.
Bibl.: G. Susani, Nuovo prospetto delle pitture..., di Mantova…, Mantova 1831, pp. 100, 118 F. Gionta-A. Mainardi, Il fioretto delle cronache di Mantova, Mantova 1844, pp. 282, 289 C. D'Arco, Delle arti e degli artefici di Mantova, Mantova 1857, pp. 221, 223 s. R. Bellodi, La basilica di S. Andrea in Mantova, in Emporium, XIV (1901), p. 18 P. Pelati, La basilica di S. Andrea, Mantova 1952, p. 10 E. Marani-C. Perina, in Mantova. Le arti, III, Mantova 1965, ad Ind. D. Martelli, La basilica di S. Andrea in Mantova dal 1778 al 1822, in Atti del Convegno... nel 5º centenario della basilica..., Mantova 1972, p. 395 C. Codifava, L. Marconi, architetto, allievo di P. Pozzo nell'Accademia mantovana di belle arti, in Atti e mem. d. Accad. Virgiliana ... in Mantova, n.s., XLVII (1979), p. 140.