Critico letterario italiano (Matera 1888 - Firenze 1963); prof. di letteratura italiana (dal 1939) nell'univ. di Firenze, dove si era trasferito giovanissimo. Formatosi nell'ambiente vociano, in una sorta di ideale sodalizio con Renato Serra, fu direttore della "seconda" Voce (quella letteraria: 1915-1916), e, più tardi, redattore di Pègaso (1929-33) e di Pan (1934-35), riviste dirette da U. Ojetti; nel secondo dopoguerra collaborò al settimanale Tempo. Tutta la sua attività critica, dedicata in prevalenza alla letteratura italiana moderna e contemporanea (Saggi, 1939; Scrittori del Novecento, 1940; Studi, 1944; Saggio sul Leopardi, n. ed. 1946; Primi studi manzoniani, 1949; Altro Novecento, 1962; Scritti vociani, 1967, a cura di E. Falqui; Studi II, 1971), è volta a sottolineare, quasi nei modi di una lettura o commento, i valori stilistici e tonali del testo poetico per cogliere il farsi della poesia attraverso i varî momenti compositivi d'essa: onde il rilievo dato allo studio delle varianti, preponderante rispetto all'inquadramento storico. Curò anche edizioni e commenti di classici; notevole, specialmente, quello ai Canti leopardiani.