Scrittore italiano (Villacidro, Cagliari, 1909 - Roma 1977). Nei suoi racconti e romanzi (La sposa in città, 1939; San Silvano, 1939; Michele Boschino, 1942; Racconti vecchi e nuovi, 1945; Storia del principe Lui, 1949; I passeri, 1955; Isola dell'angelo, 1957; La ballerina di carta, 1957; Introduzione alla vita di Giacomo Scarbo, 1959; Racconti drammatici, 1959; Il disertore, 1961; Eleonora d'Arborea, 1964; Paese d'ombre, 1972; La scelta, post., 1978) appare inteso ad accordare il mondo della realtà e della storia con quello della memoria, i modi sfumati di un lirismo autobiografico con quelli di un'oggettività narrativa o di una cruda drammaticità, in una specie di revisione proustiana dell'originaria ispirazione veristica. I personaggi tendono a dissolvere la loro identità in una atmosfera mitica e allusiva di una vita segreta, ansiosa di libertà e innocenza e tuttavia gravata da un senso, o retaggio, di peccato.