Dolfi, Giuseppe
Patriota (Firenze 1818 - ivi 1869). Fornaio nel quartiere fiorentino di San Lorenzo, fece della sua bottega un punto di riferimento del movimento patriottico cittadino, quasi un centro di collegamento clandestino, soprattutto dopo il ritorno della dinastia lorenese al potere nel giugno del 1849. Costantemente in rapporto con i rappresentati del Partito d’azione, fu arrestato dopo il moto livornese del giugno 1857. Diventato uno dei capi dell’opposizione democratica, grazie al suo forte ascendente sulle classi popolari ebbe un ruolo di primo piano negli avvenimenti rivoluzionari fiorentini del 27 aprile 1859, evitando che si verificassero spargimenti di sangue. Molto vicino a Garibaldi, in occasione della spedizione dei Mille ebbe l’incarico di promuovere in tutta la Toscana comitati di appoggio all’impresa. Un forte sentimento di solidarietà sociale si accompagnò sempre al suo impegno politico e lo portò a fondare tra il 1860 e il 1861 la Fratellanza artigiana, un’organizzazione ispirata alla grande tradizione dell’associazionismo toscano della quale fu animatore e presidente fino alla morte. Svolse importanti compiti organizzativi negli sfortunati tentativi garibaldini di liberare Roma, mantenendo al tempo stesso un intenso e spesso difficile rapporto con Mazzini (che era stato nascosto sotto la sua protezione a Firenze tra l’agosto e il settembre 1859), e dopo Mentana fu ancora una volta al centro di diverse iniziative di sostegno e assistenza ai reduci.