FABBRINI (Fabrini), Giuseppe
Nato a Siena nella prima metà del secolo XVII, appartenne probabilmente all'Ordine dei gesuiti, come dimostrerebbe il suo mottetto Coeli cives exultate apparso in una raccolta di vari autori di musica sacra dedicata "al Patriarca Ignatio di Loyola", pubblicata a Bologna nel 1695 da Carlo Maria Fagnani.
Il F. prestò servizio presso la cattedrale di Siena a partire dal novembre 1671: inizialmente come organista (fino al 1685), successivamente in qualità di maestro di cappella, come successore di Pier Maria Signorini, fino al 1704. Ricopri di nuovo l'incarico di organista nel biennio 1705-1706, e infine negli ultimi due anni della sua vita (1707-1708). Il F. si affermò anche come didatta e compositore di opere e oratori presso il collegio "Tolomei" di Siena, dove venivano educati giovani aristocratici provenienti da molte città italiane. Il collegio, istituito dal senese Celso Tolomei e diretto dai gesuiti, era stato aperto nel 1676; ampio spazio veniva dato all'insegnamento e all'attività musicale sin dal 1685, quando era stato inaugurato il teatro del collegio. Vi insegnavano, tra gli altri, alcuni tra i più celebri compositori del tempo, come P. Albergati, F. Mancini, G. Chiti, G. Orlandini e D. Sarri. L'attività didattica del F. all'interno del collegio riguardò probabilmente il canto, dato che il F. compare anche come cantante (e talvolta cembalista) in alcuni allestimenti operistici del collegio.
Dall'"avviso al lettore" del libretto dell'opera L'onestà negli amori di A. Scarlatti (rappresentata a Siena nel 1690 per l'apertura del teatro dell'Accademia dei Rozzi) sappiamo che il F. era membro dell'Accademia con l'appellativo di Armonico. In tale occasione egli aveva coniposto il prologo ed alcuni intermezzi in aggiunta alla partitura di Scarlatti (che era stata eseguita per la prima volta a Roma nel 1680).
Morì a Siena il 20 nov. 1708.
Il librettista di tutte le opere e di alcuni oratori composti dal F. fu Girolamo Gigli, illustre letterato senese, i cui libretti furono musicati, tra gli altri, da O. Ariosti, A. Caldara, F. Gasperini, G. B. Martini, D. Scarlatti.
Nel suo Diario senese, pubblicato a Lucca nel 1723, il Gigli loda la maestria del F., "eccellente Compositore di Musica, ò siasi nelle Chiese per le lodi, che dannosi al Signore, ò pe' Palchi nelle opere sceniche, per cui, acquistossi nome di uno de' più valenti Maestri dell'età sua".
La produzione sacra del F. è conservata manoscritta (in parte autografa) presso l'Archivio dell'Opera del duomo di Siena; essa comprende composizioni vocali con accompagnamento strumentale: sei introiti a 4 e 8 voci, quattro salmi a 2, 5, 7 e 8 voci, undici inni a 4 e 8 voci, tre messe a 4 e 8 voci. L'Eitner segnalava la presenza di Ricercari per due soprani, conservati manoscritti presso la Königliche Bibl., ora Deutsche Staatsbibliothek di Berlino (ms. L 106 e ms. L 304). L'unica testimonianza della produzione operistica del F. è costituita da un manoscritto della partitura del Lodovico Pio (1687), conservato presso l'archivio di casa Puccini a Torre del Lago (senza segnatura).
Per quanto riguarda la rimanente produzione operistica sono conservati solo i libretti. Tra le opere (tutte rappresentate a Siena) si ricordano: Geneviefa (1685), composta per l'inaugurazione del teatro del collegio "Tolomei" e poi ripresa nel 1688 al collegio dei nobili di Brescia e nuovamente a Siena nel 1689; La forzadel sangue e della pietà (1686); La fede ne' tradimenti (1688); prologo e intermezzi alla citata opera di A. Scarlatti.
O. G. T. Sonneck attribuisce al F. anche le seguenti opere: La forza d'amore (senza data), L'Eudossia (1696) e Il Coriolano (1706). Il F. compose inoltre l'oratorio Il cielo, la terra, l'abisso prostrati al nome ineffabile di Giesù (libretto di G. B. Luti), rappresentato a Vienna nel 1680 e dedicato all'imperatore Leopoldo I. Il manoscritto di tale composizione (Vienna, Oesterreichische Nationalbibliothek, ms. 18183) è l'unica fonte musicale della produzione riguardante gli oratori; infatti dei rimanenti sono conservati solo i libretti. Essi sono: La madre de' Maccabei (Siena 1686, libretto di G. Gigli; ripreso a Firenze nel 1694 dalla compagnia La scala e a Mantova nel 1697); Le glorie del Nome di Giesù (Vienna 1689, libretto di G. B. Luti); S. Ermenegildo (Siena 1689, libretto di A. Fanucci); Il martirio di s. Adriano (Siena 1690, libretto di G. Gigli); La Giuditta (Siena 1693, libretto di G. Gigli); L'Atalia (Siena 1694, libretto di N. Forteguerri); Il diluvio universale (Siena 1695, libretto di G. M. Naselli).
Il F. compose anche, nel 1694, la cantata La via della gloria (oggi perduta). Le schede relative alla produzione operistica e di oratori sono conservate presso l'Ufficio ricerche fonti musicali al conservatorio "G. Verdi" di Milano.
Fonti e Bibl.: Siena, Arch. dell'Opera del duomo, Distribuzioni e Salariati, nn. 799-803; G. Gigli, Diario senese, II, Lucca 1723, pp. 272, 450 ss.; L. Allacci, Drammaturgia, Venezia 1755, pp. 312, 331 s., 393, 488, 495; R. Morrocchi, La musica in Siena, Siena 1886, pp. 57, 64, 72, 101 ss.; Library of Congress, Catalogue of Opera Librettos printed before 1800, I, a cura di O. G. T. Sonneck, Washington 1914, pp. 321, 456, 524; T. Dainelli, La musica nella pratica didattica e nelle rappresentazioni del collegio Tolomei durante la gestione dei padri della Compagnia di Gesù, tesi di laurea, università di Siena, facoltà di lettere, a.a. 1976/77, pp. 44, 104 ss.; H. Seifert, Die Oper am Wiener Kaiserhof im 17. Jahrhundert, Tutzing 1985, p. 528; C. Schmidl, Diz. univ. dei musicisti, I, pp. 509 s.; Suppl., p. 285; R. Eitner, Quellen-Lexikon der Musiker, III, p. 369; F. Stieger, Operlexikon, Komponisten, II, 1, p. 318; Die Musik inGeschichte und Gegenwart, XVI, pp. 165 s.; Répertoire international des sources musicales. Recueils imprimés XVI-XVII siècles, I, Liste chronologique, p. 581; The New Grove Dict. of music and musicians, VI, pp. 341 s.; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, II, pp. 686 s.