Fava, Giuseppe (Pippo). – Giornalista e scrittore italiano (Palazzolo Acreide, Siracusa, 1925 - Catania 1984), vittima della mafia. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1947 presso l’Università di Catania, assecondando una spiccata vocazione alla scrittura ha iniziato a collaborare con periodici locali quali il Giornale dell'isola, il Corriere di Sicilia e Le Ultimissime; giornalista professionista dal 1952, è stato redattore del Tempo illustrato, La Domenica del Corriere e La Sicilia, e capocronista dal 1956 al 1978 di Espresso sera. Intellettuale a tutto campo, acuto analista della cultura e della società siciliane, F. ha parallelamente iniziato una densa attività letteraria, che traspone sul piano individuale ed emotivo la travagliata visione antropologica maturata in ambito giornalistico: commediografo (Cronaca di un uomo, 1956; La violenza, 1969; Il proboviro, 1972; Bello bellissimo, 1974; L'ultima violenza, 1983), sceneggiatore (Palermo or Wolfsburg, per la regia di W. Schroeter, vincitore nel 1980 dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino) e narratore (la raccolta di racconti Pagine, 1969; i romanzi Gente di rispetto, 1975, Prima che vi uccidano, 1976, e Passione di Michele, 1980), dalle sue pagine risalta quell’impegno civile – confermato peraltro da libri di inchieste quali Processo alla Sicilia (1967), I Siciliani (1980) e Mafia. Da Giuliano a Dalla Chiesa (1982) – che ha trovato inevitabile sbocco in una posizione dissidente e accusatoria ai fenomeni di clientelismo e collusione in quanto prodotto di una rete illegale di contiguità politiche ed economiche. Propugnatore di un giornalismo etico e maestro di una classe di giovanissimi giornalisti in lotta contro la mafia, dopo avere assunto nel 1980 la direzione del Giornale del Sud, dove più volte ha denunciato le attività illegali di Cosa nostra - revocatagli l’anno successivo per avere assunto posizioni contrarie alla linea degli editori, anch’essi collusi con l'organizzazione mafiosa -, la necessità di un giornalismo indipendente e in grado di porre la verità al centro dell’informazione lo ha spinto a fondare nel 1983 il mensile I Siciliani, dalle cui pagine ha continuato ad additare la mappa dei poteri mafiosi, ponendola in relazione con le vistose faglie dei poteri locali e della classe politica, responsabili di aprire la strada all’espansione della criminalità organizzata. Secondo intellettuale a perdere la vita in un agguato mafioso dopo G. Impastato, nel 2003 sono stati condannati all’ergastolo per il suo omicidio i boss mafiosi N. Santapaola ed A. Ercolano, mentre gli esecutori materiali non sono mai stati identificati. Tra le numerose opere ispirate alla sua vicenda umana e politica vanno citati il docufilm Giuseppe Fava. Siciliano come me, diretto nel 1984 da V. Sindoni, e le docufiction I ragazzi di Pippo Fava (2014) di G. Peirce e A. Roccuzzo e Prima che la notte (2018) di D. Vicari, mentre tra i testi biografici si ricordano quello del figlio Claudio Fava, Nel nome del padre (1996), e inoltre: N. dalla Chiesa, Storie (1990), R. Cannavò, Pippo Fava. Cronaca di un uomo libero ( 1990) e M. Gamba, Il Siciliano. Giuseppe Fava antieroe contro la mafia (2010).