FAVARO, Giuseppe
Nato a Padova il 1º maggio 1877 da Antonio, professore di statica grafica e storico delle scienze, e da Giuseppina Turazza, si avviò agli studi medici nell'ateneo della sua città, dove si laureò nel 1901. Si dedicò subito all'anatomia e fu assistente e poi aiuto di D. Bertelli (cfr. voce in questo Dizionario), che aveva assunto la direzione dell'istituto di anatomia patavino nel 1899, succedendo a G. V. Vlacovich. Accanto al maestro, che era annoverato tra i maggiori morfologi dell'epoca, indirizzato soprattutto alla ricerca macroscopica comparativa ed embriologica, diede le prime buone prove delle sue qualità scientifiche.
Ancora studente, aveva condotto apprezzabili studi e pubblicato alcuni interessanti lavori: Le pieghe laterali del solco labio-gengivale inferiore nei Mammiferi, in Monitore zoologico ital., XI (1900), pp. 145-47; Note critico-bibliografiche sul muscolo sterno-cleido-mastoideo, ibid., XII (1901), pp. 16-23; Le pieghe laterali del solco vestibolare superiore della bocca, ibid., p. 61; Cenni antropologici dei crani di Santorio de' Santorii, Stefano Gallini, Bartolomeo Signoroni, Giacomo Andrea Giacomini e Carlo Conti, in Arch. di psichiatria, scienze penali ed antropologia criminale, XXII (1901), pp. 250-253.Conseguita la libera docenza in anatomia nel 1906, tenne un corso di embriologia nell'università di Padova. In questo stesso ateneo come incaricato svolse corsi di anatomia topografica tra il 1910 e il 1920. Dal 1914 al 1920 fu titolare di anatomia artistica nel r. istituto di belle arti di Venezia.
Dopo avere partecipato alla prima guerra mondiale, vinto il relativo concorso, nel 1920 fu nominato professore straordinario di anatomia umana normale a Messina, quindi ordinario nel 1923; nel 1924 passò alla nuova università di Bari, dove assunse la direzione dell'istituto di anatomia normale e attivò, accanto ai corsi di anatomia sistematica, anche quelli di anatomia microscopica e anatomia topografica. L'università di Bari, che comprendeva nel primo anno solo la facoltà di medicina e chirurgia e la scuola di farmacia, era stata istituita con r. decreto del 9 ott. 1924 e fu ufficialmente inaugurata dal rettore N. Pende nel gennaio 1925. Il F., che il 10 febbr. 1925 tenne una prolusione su argomento storico, parlando di Leonardo e di G. Fabrici d'Acquapendente, non ebbe solo il compito di attivare e avviare l'istituto di anatomia, ma fu anche chiamato all'ufficio di primo preside della nuova facoltà, con l'onere di organizzare gli spazi per istituti biologici e cliniche nell'antico edificio dell'ateneo. La sua presenza nell'università barese fu tuttavia di breve durata, perché già nel 1926 venne chiamato all'università di Modena, a succedere al torinese G. Sperino, che vi aveva insegnato anatomia fino dalla fine del secolo precedente. Resse la cattedra modenese per ventidue anni, sempre con costante presenza nel lavoro di ricerca, dedicando alla didattica le energie che valsero a fondare una vera scuola, alla quale si formarono numerosi allievi. Nell'istituto di Modena istituì la sezione istologica e riordinò il museo, dotandolo di nuovi ambienti. Nel 1947 fu collocato fuori ruolo per limiti di età.
Sostenitore dell'indirizzo morfologico basato sulle conoscenze dell'embrioiogia e dell'anatomia comparata, il F. fu un distinto cultore della ricerca macroscopica e tra i primi anatomisti italiani che si dedicarono allo studio dell'anatomia microscopica e dell'istologia. Quando, nel 1926, fu chiamato all'università di Modena, aveva già al suo attivo circa cento pubblicazioni scientifiche.
La sua vasta produzione in campo morfologico spaziò su gran parte degli argomenti che formavano l'oggetto di studio dell'anatomia e dell'embriologia. Rimangono fondamentali le' sue ricerche, eseguite con metodo comparativo, sulla filogenesi e l'ontogenesi del vestibolo della bocca (Contributo alla filogenesi ed all'ontogenesi del vestibolo orale, in Ricerche fatte nel laboratorio di anatomia normale della R. Università di Roma ed in altri laboratori biologici, VIII [1901], pp. 157-179), sullo sviluppo della muscolatura del dorso in vari Vertebrati (Cenni anatomo-embriologici intorno al musculus retractor arcuum branchialium dorsalis nei Teleostei, in Monitore zoologico ital., XIII [1902], pp. 119-124; Intorno ai muscoli dorsali dei Lacertoidi, ibid., XIV [1903], pp. 28-33; Ricerche sulla morfologia e sullo sviluppo dei muscoli gracili del dorso (musculi supra-carinales) dei Teleostei, in Arch. ital. di anatomia e di embriol., I [1902], pp. 448-490; Ricerche intorno allo sviluppo dei muscoli dorsali, laterali e paravertebrali negli Amnioti, ibid., II [1903], pp. 518-577; Sopra lo sviluppo dei muscoli ventrali del tronco nei Cheloni, in Monitore zoologico ital., XIV [1903], pp. 102-110), sullo sviluppo del diencefalo e su alcune fibre nervose dell'encefalo dei Mammiferi (Di un organo speciale della volta diencefalica in Bos taurus L. Contributo alla morfologia comparata ed allo sviluppo del diencefalo, ibid., XV [1904], pp. 111-120; Le fibre nervose prepineali e pineali nell'encefalo dei Mammiferi, in Arch. ital. di anatomia e di embriol., III [1904], pp. 750-789), sullo sviluppo di vari organi e apparati in diverse specie (Intorno al sacco dorsale del Pulvinar pineale dei Mammiferi, in Monitore zool. ital., XIV [1903], pp. 275 ss.; Note fisiologiche intorno al cuore caudale dei Murenoidi (Tipo Anguilla vulgaris Tust.), in Arch. di fisiol., II [1905], pp. 569-580; Il cuore ed i seni caudali dei Teleostei, in Anatomischer Anzeiger, XXVII [1905], pp. 379 s.; Ricerche intorno alla morfologia ed allo sviluppo dei vasi, seni e cuori caudali nei Ciclostomi e nei Pesci, in Atti del R. Ist. veneto di scienze lettere e arti, LXV [1905-1906], 2, pp. 1-279; Il canale caudale nell'Uomo, in Anatomischer Anzeiger, XXIX [1906], pp. 638 s.; Ricerche anatomoembriologiche intorno alla circolazione caudale ed ai cuori linfatici posteriori degli Anfibi, con particolare riguardo agli Urodeli, in Atti dell'Acc. scientifica veneto-trentino-istriana, s. 2, III [1906], classe I, pp. 122- 166; Sur les voies principales et les organes de propulsion de la lymphe chez certains poissons, in Arch. d'anatomie microscopique, VIII [1906], pp. 398-423; Il canale ed i vasi caudali negli Amnioti, con particolare riguardo alla specie umana, in Arch. ital. di anatomia e di embriologia, VI [1907], pp. 358-388; Intorno alla presenza di cellule muscolari liscie nella pleura polmonare di qualche Mammifero, in Atti e mem. della R. Acc. di scienze lettere ed arti in Padova, n. s., XXIII [1907-1908], pp. 67 s.; Ueber den Ursprung des Lymphgefässystems, in Anatomischer Anzeiger, XXXIII [1908], pp. 75 ss.; Cono e bulbo arterioso negli Anamni, in Monitore zool. ital., XXII [1911], pp. 121-125; Ricerche intorno al sistema circolatorio degli Scopelini (Müller), I, Il cuore caudale; II, Il bulbo arterioso del cuore branchiale, in Mem. d. R. Comitato talassografico ital. R. Ist. centrale di biologia marina in Messina, Mem. CVIII, Venezia 1923; Contributi allo studio morfologico, dell'ipofisi caudale [rigonfiamento caudale della midolla spinale] dei Teleostei, in Mem. della R. Acc. naz. dei Lincei, classe di scienze fis., matem. e natur., s. 6, I [1925-26], pp. 29-72). Curò con G. Sterzi la traduzione di un'opera di O. Hertwig, pubblicata a Milano nel 1918 col titolo Elementi di embriologia dell'uomo e dei Vertebrati, e fu autore del ponderoso studio Ricerche embriologiche ed anatomiche intorno al cuore dei Vertebrati, con particolare riguardo all'endocardio ed alle formazioni endocardiache, in due parti, edito a Padova nel 1913-1914. Partecipò con lo Sterzi al Trattato di anatomia umana, in cinque volumi, pubblicati a Milano dal 1912 al 1922, e collaborò con A. Pensa al Trattato di anatomia sistematica, in due volumi, pubblicati a Torino nel 1933-35, che ebbe larga diffusione.
Oltre che per le sue ricerche morfologiche ed embriologiche, il F. è ricordato come un eccellente cultore di storia della medicina. Fu autore di una interessante prolusione dal titolo Per la storia dell'embriologia, tenuta al corso di embriologia nell'università di Padova nel 1906 e pubblicata a Modena nel 1907, e di numerose memorie su illustri medici del passato (Contributo alla biografia di Adriano Spigeli, in Atti del R. Ist. veneto di scienze lettere e arti, LXXXV [1925-26], pp. 213-254; Fu il Rolfinck scolaro ed aggiunto all'Acquapendente? Contributo alla scuola anatomica di Padova, ibid., LXXXVI [1926-27], pp. 1259-1269; Gabriele Falloppia, modenese. ... Studio biografico, Modena 1928; Gabriele Falloppia a Pisa, in Il Valsalva, IV [1928], pp. 368-374; G. Hyrtl e l'Istituto anatomico di Modena, in Rassegna per la storia dell'univ. di Modena e della cultura super. modenese, II, Modena 1930, pp. 67-77, Michele Rosa e la R. Accad. di medica corrispondenza di Parigi, ibid., V, ibid. 1935, pp. 25-46; Una prolusione di storia dell'anatomia tenuta in Modena un secolo fa, ibid., pp. 197-201).
Nel settore della storia della medicina il F. si distinse soprattutto per gli ampi e approfonditi studi condotti su tre grandi anatomisti, G. Fabrici d'Acquapendente, Leonardo da Vinci e Antonio Scarpa; ne illustrò la vita e l'insegnamento, ricordandone anche le più significative scoperte (A proposito dei tre primi quaderni di anatomia di Leonardo da Vinci pubblicati da Ovo C. L. Vangesten, A. Fohman, H. Hopstock, in Atti del R. Ist. veneto di scienze, lettere e arti, LXXIII [1913-14], pp. 887-924, con A. Favaro; Il Canone di Leonardo sulle proporzionidel corpo umano, ibid., LXXVII [1917-18], pp. 167-227; Contributo alla biografia di G. Fabrici d'Acquapendente, in Mem. e doc. per la storia dell'univ. di Padova, I, Padova 1922, pp. 247-348; Linsegnamento anatomico di G. Fabrici d'Acquapendente, in Monografie stor. sullo Studio di Padova. Contributo del R. Ist. veneto di scienze lettere e arti alla celebraz. del VII cent. dell'univ. di Padova, Venezia 1922, pp. 107-136; Leonardo da Vinci e G. Fabrici d'Acquapendente nella storia delle scienze biologiche, in Boll. dell'Ist. storico ital. dell'arte sanitaria, V [1925], pp. 167-173; Il peso del corpo umano negli studi di Leonardo, in Atti del III Congr. naz. della Soc. ital. di storia delle scienze mediche e natur. (Venezia 1925), Siena 1926, pp. 162-176; G. Fabrici d'Acquapendente e la medicina pratica, in Boll. dell'Ist. storico ital. dell'arte sanit., VII [1927], pp. 1-10; Intorno al problema vinciano dell'accorciamento dell'avambraccio nella pronazione, in Atti del R. Ist. veneto di scienze, lettere e arti, LXXXIX [1929-30], pp. 755-764; Intorno al nuovo foglio anatomico vinciano del castello di Weimar, ibid., pp. 765-780; A. Scarpa e G. Tiraboschi. A proposito di latino, in Atti e mem. R. Acc. di scienze, lettere ed arti in Modena, sez. di lettere, s. 4, III [1931-32], pp. 43-52; A. Scarpa e l'Università di Padova, in Atti del R. Ist. veneto di scienze, lettere e arti, XCI [1931-32], pp. 23-37; A. Scarpa e l'Università di Modena. Nuovi contributi alla storia dell'anatomia e della medicina in Modena, in Rass. per la storia della univ. e della cultura super. modenese, IV, Modena 1932, pp. 1-280, I primi periodi della vita e della carriera di A. Scarpa desunti da un suo curriculum autografo, in Boll. dell'Ist. storico ital. dell'arte sanitaria, XIII [1933], pp. 29-41; A. Scarpa nella storia dell'anatomia normale, in Monitore zool. ital., XLIII [1933], pp. 29-43; Le proporzioni del corpo umano in un codice anonimo del Quattrocento, postillato da Leonardo. Se e quali tracce di esse possano riconoscersi nel Canone leonardesco, in Mem. d. R. Acc. d'Italia, classe di scienze fis. matem. e natur., V [1934], pp. 577-596).
Oltre che per la sua opera scientifica e storico-medica, il F. fu apprezzato come un erudito di vasti interessi. Autore di alcune memorie in latino, sosteneva che questa dovesse essere la lingua scientifica internazionale e in latino settimanalmente, a Modena, soleva sostenere una conversazione su argomenti scientifici. Con un carme su un tema anatomico, Mors laniata, vinse il concorso internazionale di poesia latina, "Certamen Hoeufftianum", di Amsterdani del 1936. Nel 1928 era stato chiamato a far parte del Comitato permanente per la storia dell'università di Modena, costituito da cinque professori scelti con decreto rettorale di Pio Colombini.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, ebbe vari riconoscimenti, tra i quali dal R. Istituto veneto di scienze, lettere e arti il premio Minich 1916 e dall'Istituto di Francia i premi Montyon 1917 e Bellion 1921. Fu decorato con la croce di guerra e insignito dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro.
Morì a Fiesso d'Artico (Venezia) il 19 sett. 1954.
Fonti e Bibl.: Necrol., in Ann. della Univ. di Modena per gli anni acc. 1952-53 e 1953-54, pp. 347 s.; L. Castaldi, L'Ist. di anatomia umana di Modena, in L'Anatomia in Italia-Acta medica Italica, V (1939), 2, pp. 59-63; C. G. Mor, Storia dell'Università di Modena, Modena 1963, pp. 214 s.; I. Fischer, Biograph. Lex. der hervorragenden Arzte... [1880-1930], I, pp. 389 s.