Ferrari, Giuseppe
Filosofo e politico (Milano 1811-Roma 1876). Studioso e seguace di G.D. Romagnosi, andò esule (1838) in Francia, dove trascorse buona parte della vita. La necessità, in sede politica, di tenere conto delle singole istanze rivoluzionarie lo indusse a proporre, come soluzione del problema italiano del Risorgimento, un federalismo repubblicano e democratico. Favorevole a un intervento della Francia, poi all’emancipazione dell’Italia da ogni legame religioso, dal 1859 fu nella vita parlamentare un radicale isolato ma influente per la sua competenza in materia economica e amministrativa. Nel 1876 fu nominato senatore. Tra le sue opere: Filosofia della rivoluzione (1851) e Histoire des révolutions d’Italie (4 voll., 1856-58).