FERRARIO, Giuseppe
Nato a Milano il 19 genn. 1802 da Andrea e da Luigia Trombetta, si laureò in medicina e chirurgia nell'università di Pavia nel 1825, discutendo la tesi Influenza fisiologica e patologica del suono del canto e della declamazione sull'uomo. Dissertazione, edita a Milano nel 1825 e in seconda edizione nel 1841 col titolo Influenza del suono, del canto e della declamazione sull'uomo in istato di salute e malattia e bisogni primari delle società teatrali drammatiche per civilmente ed onestamente esistere. Dopo la laurea si dedicò alla chirurgia, allievo di G. B. Palletta, clinico chirurgo e primario dell'ospedale Maggiore di Milano, del quale pubblicò la biografia, Della vita del prof. G. B. Palletta..., Milano 1833. Fu chirurgo dell'ospedale Maggiore, vicechirurgo dell'Istituto S. Corona, medico chirurgo dell'Accademia dei filodrammatici di Milano.
Il F., pur formatosi nel prestigioso ateneo pavese e a una eccellente scuola chirurgica e anatomopatologica (il Palletta, allievo di G. B. Morgagni, era noto per avere descritto la carie vertebrale e per la sua abilità operatoria, specialmente in campo urologico e ginecologico), non si segnalò in modo particolare come clinico e non fu autore di studi rilevanti in tale settore.
Lasciò solo pochi scritti di interesse pratico: Nuovo metodo di operare con sicurezza la cistotomia, Milano 1829, 2 ed. ibid. 1831; Del modo di distruggere i contagi: nozioni e cura del cholera-morbus e metodo di vita onde possibilmente preservarsene, Bologna 1831; Avvertimenti al popolo sui mezzi sicuri per distruggere i contagi, Milano 1831; Istruzione al popolo sulla cura e profilassi del pestilenziale cholera asiatico, ibid. 1854. Uomo di vasta cultura, fu autore di alcuni interessanti saggi storici sulla sanità milanese: Cenni storici sull'antica esposizione degli infanti, Milano 1851 e 1854 (studio, questo, pubblicato anche sulla Gazzetta ufficiale di Milano di quegli anni); Cenni storici sugli ospizi ed antichi spedali de' vecchi in Milano e statuto medico-economico del Pio Albergo Trivulzio nell'anno 1831, Milano 1852; Cenni storici sul Pio Istituto di S. Maria della Pace in Milano, ibid. 1853. Fu comunque noto negli ambienti medici lombardi ed è ricordato per avere fondato una associazione di mutuo soccorso fra medici, una delle prime nate in Italia, su modello di quelle già esistenti in altri Paesi (Progetto di statuto organico per la fondazione di un Pio Istituto di soccorso in Milano pei medici e chirurghi, loro vedove e figli minori, residenti nella Lombardia..., in Gazz. medica di Milano, II [1843], pp. 286-290).
Il F. è ricordato soprattutto per i suoi importanti studi di statistica sanitaria, interessanti documenti sulle condizioni socio-economiche ed epidemiologiche della Lombardia dell'epoca. Il suo interesse per tale settore di ricerca nacque nel 1833, quando partecipò a un concorso bandito dall'I.R. Istituto di scienze, lettere ed arti del Regno lombardo-veneto con un lavoro sulle morti improvvise che risultò degno di una menzione onorevole: Statistica delle morti improvvise, e particolarmente per apoplessia, nella città e nel circondario esterno di Milano, dall'anno 1750 al 1834, Milano 1834. Fortemente attratto dalla possibilità di studiare i fenomeni morbosi secondo una nuova concezione nosografica che, adottando un ordine matematico e consentendo valutazioni di ampio respiro su vari metodi terapeutici, andava ben oltre le osservazioni morfologiche e cliniche, fu autore di lavori che suscitarono interesse e polemiche. Al I congresso degli scienziati italiani a Pisa, nel 1839, propose l'adozione in tutta Italia di un modello di tavola statistica clinica e presentò il progetto di un ospedale strutturato in diverse sale in grado di accogliere numerosi malati, ognuna delle quali affidata alla direzione di un clinico seguace di una determinata corrente (omeopata, allopata, sostenitore della necessità di praticare frequenti salassi), così da potere giudicare, nelle stesse condizioni ambientali, quale dei vari metodi clinico-terapeutici risultasse più efficace (Ragionamento sull'utilità e necessità della statistica patologica terapeutica e clinica; e pensamenti sull'istituzione pubblica di una statistica clinica nazionale e magistrale consentanea alla filosofia medica del secolo XIX, in Annali universali di medicina, XCII [1839], pp. 249-279). I giudizi espressi dal F. sulle cure omeopatiche, che secondo le sue osservazioni erano seguite da un'elevata percentuale di insuccessi, lo posero in contrasto con i più eminenti omeopati italiani del suo tempo, ma non ne frenarono l'entusiasmo per il tipo di ricerche che aveva intrapreso.
Il F. fu autore di un'opera statistica assai ampia, ricca di dati e di accuratissime osservazioni, ancora valida come base di studi attuali, come riportato da M. Romani: Statistica medica di Milano dal secolo XV fino ai giorni nostri escluso il militare, Milano 1838, 1840 e 1850. Nell'arco di circa venti anni apparvero vari altri lavori statistici del F., alcuni dei quali pubblicati anche sulla Gazzetta ufficiale di Milano: Statistica medica compendiata colla statistica delle morti improvvise della città e dei corpi santi di Milano e col prospetto del cholera asiatico nel Regno lombardo-veneto per l'anno 1836, ibid 1837; Statistica medica di Milano e del cholera morbus asiatico del 1836, ibid. 1837; Storia documentata sulla proposta statistica clinica degli ospedali d'Italia, ibid. 1842; Della mortalità e dimora media dei malati nello Spedale Maggiore di Milano dal 1811 al 1844ed in quello dei rr. Fatebenefratelli dal 1604 al 1844, coi prospetti del calcolo complessivo sopra 784.000infermi. Memoria, ibid. 1845; Statistica medico-economica delle pie opere degli incurabili in Abbiategrasso dal 1784 al 1850, ibid. 1852; Statistica dei vajuolosi distinti i vaccinati dai non vaccinati notificata all'Ufficio di sanità della città di Milano dall'anno 1830 al 1851colla relativa mortalità, ibid. 1853; Cenni storico-statistici della vaccinazione e rivaccinazione nella città e provincia di Bologna dall'anno 1828 al 1852ed osservazioni sulle statistiche a metodi uniformi, ibid. 1852; Cenni storici sull'antica esposizione dei figli e statistica medico-economica della Pia Casa degli esposti in S. Caterina della ruota di Milano dall'anno 1660 al 1853..., ibid. 1854; Cenni storici e statistica medico-economica del Pio Istituto di S. Corona per curare i malati poveri a domicilio entro la città di Milano nel quadriennio 1849-1852in continuazione dell'opera statistica medica di Milano dal secolo XV fino ai nostri giorni, ibid. 1855; Del cholera asiatico in Cremona e confronti statistici con Milano ed altre città italiane, ibid. 1855; Cenni storici e statistica medico-economica dello spedale Maggiore di Milano pei trienni 1848-1849 e 1850-1852in continuazione dell'opera statistica medica dal secolo XV fino ai nostri giorni. Memoria, ibid. 1855; Cenni storici e statistica del pestilenziale cholera-morbus asiatico in Lombardia ed in altre regioni per l'anno 1855, ibid. 1856.
Nel 1845 il F. presentò istanza al governo austriaco per l'istituzione di "una conversazione d'uomini dotti per lo studio dell'arte salutare e delle scienze fisiche, economiche e sociali": ottenutane l'approvazione con la sovrana risoluzione del 18 ottobre 1845, a condizione che un delegato politico assistesse alle sue adunanze, fondava l'Accademia fisio-medico-statistica di Milano, con sede nell'osservatorio braidense (Cenni storici e regolamento della Accademia fisio-medico-statistica di Milano invocata dal medico dottore G. F. ..., Milano 1846; Regolamento interno per l'Accademia fisio-medico-statistica di Milano approvato nella adunanza ordinaria del 10 giugno 1846, ibid. 1846).
L'Accademia, promossa dal F. con lo scopo di realizzare un'associazione di ingegni che riteneva fondamentale per il rinnovo della coscienza e della fierezza nazionale, era aperta agli studiosi di vari settori, non solo medici. Tra i suoi primi membri figurarono lo storico C. Cantà, che ne fu anche il primo segretario, il medico G. Strambio, l'astronomo F. Carlini, il fisico L. Magrini, nonché il censore P. Lichtenthal, medico di origine ungherese musicofilo e compositore. L'attività dell'Accademia ebbe inizio nel 1846, con le adunanze e la pubblicazione del giornale Atti dell'Accademia fisiomedico-statistica di Milano, ma fu sospesa dalle autorità a seguito degli avvenimenti del 1848; i lavori poterono essere regolarmente ripresi nel 1854, e lo statuto dell'Accademia fu rinnovato nel 1863. Il F. fu nominato presidente dell'Accademia nel 1859.
Il F. morì a Milano il 2 nov. 1870
Fonti e Bibl.: Necrol., in Gazz. medica italiana. Lombardia, s. 6, XXX (1870) 3, p. 368; in Atti d. Acc. fisio-medico-statistica di Milano, 1871, pp. 3 s., 106-116; F. Freschi, Monografia delle morti repentine... Statistica delle morti improvvise... del sig. G. F., in Annali universali di medicina, LXXVI (1835), pp. 127-212; I. Cantù, L'Italia scientifica contemporanea, Milano 1844, pp. 205 ss.; D. Muoni, Iscrizioni storiche onorarie e funerarie, Milano1886, pp. 32 s.; V. Forcella, Iscrizioni delle chiese e altri edifici di Milano, Milano 1891, pp. 158-162; A. Lodispoto, Storia della omeopatia in Italia, Roma 1961, pp. 156 s.; M. Romani, L'economia milanese nel Settecento, in Storia di Milano, XII, Milano 1959, p. 483; L. Belloni, La medicina a Milano..., ibid., XVI, ibid. 1962, pp. 974 s. e 981 s.; G. Cosmacini, Storia della medicina e della sanità in Italia. Dalla peste europea alla guerra mondiale. 1348-1918, Roma-Bari 1987, p. 361; A. Hirsch, Biographisches Lexikon der hervorragenden Arzte, II, p. 507. Notizie sulla fondazione del Pio Istituto di mutuo soccorso per i medici lombardi si trovano in Gazz. medica di Milano, II (1843), pp. 241-247; III (1844), pp. 297-303. Sullo sviluppo della statistica sanitaria e della statistica clinica, cfr.: C. Fiori, Del metodo statistico considerato specialmente nei suoi rapporti coi fatti della medicina, in Annali universali di medicina, s. 4, LVII (1871), 82, pp. 3-44, 241-309, 469-545; V. Busacchi, Storia della medicina, Bologna 1951, p. 323; G. D'Alfonso-C. Biscione, Linee di statistica sanitaria, in Arch. di tisiologia e di malattie d. apparato respir., XIX (1964), pp. 140-169; F. Bonora, Considerazioni su uno "Specimen statisticae medicae" del XIX secolo, in Miscellanea. Collana di "Pagine di storia della medicina", 11, Roma 1965, pp. 79-111; O. B. Sheymin, On the history of medical statistics, in Archive for history of exact sciences, XXVI (1982), 3, pp. 241-286. L'accuratezza e l'attualità del lavoro di statistica medica del F. possono facilmente desumersi dallo studio di M. Romani, Ilmovimento demografico in Lombardia dal 1750 al 1850, in Economia e storia, II (1955), pp. 412-452. Per la storia dell'Accademia fisiomedico-statistica cfr.: A. Pecorara, Cenno storico dell'Accademia fisio-medico-statistica, in Atti d. Accad. fisio-medico-statistica di Milano, 1873, pp. 120-124; A. Reale, Accademia fisio-medico-statistica, in Gli istituti scientifici, letterari ed artistici di Milano. Memorie, Milano 1880, pp. 281-287; M. Maylander, Storia delle accademie d'Italia, III, Bologna 1929, pp. 26 ss.