FILOSI (Filozzi), Giuseppe
Non si conoscono i dati biografici di questo incisore che, dal quarto al settimo decennio del XVIII secolo, fu attivo a Venezia, soprattutto nel campo dell'editoria. Le incisioni per l'Orlando furioso pubblicato da S. Orlandini nel 1730 sono la sua prima opera documentata. Per questa edizione, che riprende in modo puntuale un precedente esemplare genovese illustrato da B. Castelli, il F. incise ex novo le comici delle illustrazioni con trofei di putti e cariatidi.
Il quarto decennio è il periodo di maggiore attività del Filosi. Realizzò l'antiporta per due opere di W.H. Neupoort pubblicate da G. Bettinelli, l'Historia reipublicae et imperii Romanorum (1731) e Rituum qui ohm apud Romanos obtinuerunt succinta explicatio numismatibus illustrata (1732). Con minuziose incisioni delle vestigia antiche, nello stesso periodo il F. collaborò ad un'altra importante pubblicazione antiquaria, il Thesaurus Graecarum antiquitatum di J. Gronow, pubblicato in tredici volumi tra il 1732e il 1737da B. Iavarina. Incise anche il frontespizio per la seconda edizione del Newtonianismo delle dame, ovvero dialoghi sopra la luce e i colori di F. Algarotti; il testo venne pubblicato a Padova nel 1739presso una tipografia sconosciuta, in forma identica, nell'impostazione grafica e nelle decorazioni, alla prima edizione milanese del 1737: il F. replicò l'antiporta della prima edizione che era stata incisa da B. Pitteri su disegno di G.B. Piazzetta. Nel 1739 uscì presso il Bettinelli La secchia rapita di A. Tassoni; in quest'opera il F., attraverso una tecnica rapida e semplificata, traspose nell'incisione il gusto per il grottesco dei disegni di G. Mescardi.
Pur non essendo una figura di primissimo piano tra gli incisori veneziani, il F. lavorò spesso per G.B. Albrizzi, uno dei maggiori editori del tempo. Nel 1734l'Albrizzi pubblicò la Biblioteca volante, una sorta di enciclopedia divulgativa in quattro volumi per la quale il F. incise il ritratto dell'autore, G. Cinelli Calvoli; l'anno seguente illustrò, con il ritratto dell'autore, vignette e finalini dei capitoli, Il falconiere trasferito ed interpretato coll'uccellatura a vischio, un poemetto sulla caccia di I.A. Tuano, considerato la sua opera migliore per le movimentate scene di caccia in ampi paesaggi (Puliatti, 1965). Nel 1737 il F. incise una pianta della città di Verona che, per la precisione dei criteri di misurazione geometrica e l'uso di simboli convenzionali, segnò una svolta nei modi di rappresentazione della città. Nel 1740, sempre per i tipi dell'Albrizzi, uscì una delle prime guide illustrate di Venezia, Il forestiero illuminato: il F. ed A. Zucchi, che collaborarono anche in altre occasioni, realizzarono settantadue vedute di monumenti e luoghi della città, rappresentati in modo preciso e dettagliato, con un tratteggio ordinato e regolare.La guida ebbe molto successo: venne pubblicata anche un'edizione francese e i rami delle vedute furono imitati fino alla fine del secolo.
Tra il 1738 e il 1748 il F. partecipò ad un'altra grande impresa editoriale albrizziana realizzando la maggior parte dei 664rami che illustrano l'opera in ventisei volumi di Th. Salmon: Lo stato presente di tutti i paesi e popoli del mondo.
Il F. realizzò incisioni anche per testi religiosi: il frontespizio ideato da P. Gradizzi, per l'Idea del Buon Pastore di F. Nufiez pubblicato nel 1741da G.B. Recurti; nello stesso anno, e per il medesimo editore, realizzò l'antiporta e dieci testatine per i capitoli della Storia del popolo di Dio di I. - J. Berruyer. Ancora per i tipi del Recurti, sempre nel 1741, uscì, di G. Bianchini, Dei granduchi di Toscana della Real Casa de' Medici protettori delle lettere e delle belle arti, per il quale il F. incise vignette e finalini dei capitoli con vedute di città della Toscana; nel 1744furono pubblicate a Firenze, presso l'editore G. Allegrini, le Vedute delle ville e d'altri luoghi della Toscana, con alcune scene del F. e di altri importanti incisori veneziani, quali G. Giampiccioli, M. Marieschi, P. Monaco e G. Wagner.
Nel 1740 il F. realizzò, per l'editore veneziano A. Bortoli, l'antiporta per Il buffone di nuova invenzione in Italia. I viaggi del vagabondo Salsiccia Salisburghese dal tedesco portati nell'italiano linguaggio e descritti in ottava rima, e le illustrazioni per Le Calende venete pubblicate tra il 1742e il 1753, dove compaiono anche piccole incisioni, riprese da un album inciso nel 1702da A. Zucchi, nel quale sono illustrati gli abiti indossati dalla nobiltà veneta. li F. collaborò anche al Nuovo Dizionario scientifico e curioso sacro e profano di G. F. Pivati, pubblicato in dieci volumi tra il 1746 e il 1761 da B. Milocco, per il quale incise l'antiporta per il primo volume e alcune delle molte vignette e finalini siglati con le sue iniziali.
Il F. incise anche composizioni per celebrare monacazioni o matrimoni di nobili veneziani (Pallucchini, 1941) e cerimonie ufficiali (Padoan Urban, 1985). Le fonti ricordano ancora due raccolte da lui incise di ritratti di dame virtuose della nobiltà veneziana pubblicate nel 1751 e nel 1760, le illustrazioni di una storia del campanile della basilica di S. Marco pubblicata dallo stampatore B. Cechi nel 1757 e trenta incisioni illustranti i fatti delle vite di s. Vincenzo Ferrer e di s. Giuseppe da Copertino (allora beato), pubblicate da lui stesso nel 1764 (cfr. Livan, 1942).
Fonti e Bibl.: G. Moschini, Dell'incisione in Venezia (1824-1835), Venezia 1926, pp. 161 s.; R. Gallo, L'incisione del 700 a Venezia e Bassano, Venezia 1941, p. 49; R. Pallucchini, Gli incisori veneti del '700, Venezia 1941, p. 25, G. Morazzoni, Il libro illustrato veneto del '700, Milano 1943, pp. 56, 64, 68, 130, 213, 217, 219, 233, 244, 253, 256, 258, 261, 277, 289, 298; Notizie d'arte tratte dai notatori degli annali del n. h. P. Gradenigo, a cura di L. Livan, Venezia 1942, ad Indicem; M. Lanckoronska, Die venetianische Buchgraphik des XIII. Jahrhunderts, Hamburg 1950, ad Indicem; T. Gasparrini Leporace, Il libro illustrato nel Settecento a Venezia (catal.), Venezia 1955, pp. 10, 40; P. Puliatti, Le edizioni veneziane illustrate della Secchia rapita, in Accad. e biblioteche d'Italia, XXXIII (1965), pp. 183-185; V. Pavan, La pittura a Verona tra Sei e Settecento (catal.), a cura di L. Magagnato, Verona 1978, pp. 236, 241, fig. 198; Ritratto di Verona, a cura di L. Puppi, Verona 1979, p. 599; Da Carlevaris a Tiepolo. Incisori veneti e friulani del Settecento (catal.), a cura di D. Succi, Venezia 1983, ad Indicem; L. Padoan Urban, Il carnevale veneziano, in Storia della cultura veneta, 5, Il Settecento, I, Vicenza 1985, p. 641, nn. 104 e 106; F. Arato, Il secolo delle cose. Scienza e storia in Francesco Algarotti, Genova 1991, pp. 140 s.; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XI, p. 570.