GABRIELLI, Giuseppe
(App. III, I, p. 695)
Ingegnere aeronautico, morto a Torino il 29 novembre 1987. La fama di G. come progettista di aerei metallici suggerì a G. Agnelli di chiamarlo alla Fiat, dove G. entrò nel 1931, affiancandosi all'allora direttore delle costruzioni aeronautiche, C. Rosatelli, bravo progettista ma legato alla formula tradizionale del biplano con struttura lignea coperta di tela. Con il consenso di Agnelli, G. poté progettare nuovi velivoli con criteri moderni, a cominciare dal G 2 (1932), interamente metallico con strutture a guscio e ala completamente a sbalzo.
Nel 1933 G. si recò negli Stati Uniti a visitare le maggiori industrie aeronautiche. Di ritorno, progettò il G 18, bimotore interamente metallico, che venne adottato dalle linee italiane. Un altro dei suoi aerei fu il G 50, caccia monoposto con ala bassa a sbalzo, di cui furono costruiti 740 esemplari; seguirono i più veloci G 55 e G 56. Durante la seconda guerra mondiale G. progettò anche un trimotore civile, il G 212, che volò nel gennaio 1947.
Il primo aereo italiano a reazione che raggiunse la fase operativa fu il G 80 (1951), cui seguì il G 82 (1954) che si dimostrò un ottimo addestratore a getto. G. fece sviluppare alla Fiat vari centri di ricerca, fra cui quello per le turbine a gas al Sangone, quello per l'avionica a Caselle, una galleria aerodinamica e una grande piattaforma sospesa in cemento per le prove statiche e dinamiche sulle strutture. Nel 1954 la NATO invitò i paesi europei aderenti al Patto Atlantico a concorrere alla realizzazione di un aeroplano leggero da appoggio tattico: la Fiat vinse quel concorso con il G 91, da molti considerato il capolavoro dell'attività progettuale di Gabrielli. Di quel velivolo furono progettate diverse varianti, fra cui una a decollo verticale, il G 95, e fu prodotta la versione bimotore, il G 91Y. L'ultima creatura di G. è il G 222, concepito prima in versione V/STOL e poi realizzato in versione convenzionale. G. è stato fino alla morte presidente di Fiat Aviazione.