GADDA, Giuseppe
Nacque a Novara il 29 giugno 1872, da Pietro e da Clara Gaggi.
Il padre, nato nel 1823, era uno dei sette figli di Francesco Gada (poi Gadda) - laureato in legge a Pavia e successivamente avvocato a Milano - e della nobile Paola Ripamonti. Ebbe come fratelli Giuseppe, patriota risorgimentale e importante uomo politico, e Francesco Ippolito, padre dello scrittore Carlo Emilio Gadda. La famiglia aveva ascendenze commerciali e industriali nell'ambito della produzione serica.
La tradizione ingegneresca fu inaugurata proprio dal padre del G. che costruì tra l'altro il palazzo di piazza Castello 20 indicato dal G. dal 1891 come sua residenza milanese. Anche il G. dopo aver frequentato il corso fisico-matematico dell'istituto tecnico di Novara si iscrisse nel 1889 a ingegneria, all'Istituto tecnico superiore di Milano (il Politecnico), e nel 1894 si laureò in ingegneria industriale (sezione elettricisti).
Suoi compagni di Politecnico furono alcuni futuri protagonisti dell'industria elettrica, legati a lui in importanti imprese tecnico-commerciali: Ettore Conti, ingegnere civile e grande industriale elettrico, politico, mecenate, Giacinto Motta, ingegnere elettricista, passato dall'insegnamento al Politecnico ai vertici della Società Edison, Carlo Clerici, ingegnere elettricista, futuro presidente dell'Osram. Conti e Clerici nel '95 avevano costituito l'Accomandita Clerici-Conti per la distribuzione di energia elettrica a Milano in concorrenza con la Edison, che presto rilevò la piccola società assumendone gli accomandatari: Conti si occupò del collocamento dell'energia (in vista soprattutto delle grandi disponibilità conseguenti alla prossima realizzazione dell'impianto idroelettrico di Paderno sull'Adda), Clerici divenne accomandatario della Società Edison-Clerici per la fabbricazione di lampade.
Constatata la carenza italiana nella produzione di macchinario elettrico, nel '97 Conti e Clerici si associarono al G. e trasformarono una piccola azienda familiare di Emilio Belloni nell'accomandita Belloni & Gadda (di cui il G. fu socio gerente), che presto cominciò a conseguire risultati lusinghieri.
Alla prima riunione annuale della Associazione elettrotecnica italiana (AEI), a Milano nell'ottobre dello stesso '97, furono esposti un motore monofase e un trasformatore e fu organizzata una visita allo stabilimento; nella successiva riunione di Torino - settembre '98 - l'esposizione di macchinari Belloni & Gadda "sotto vari aspetti si presenta la più completa" (L. Ferraris, L'esposizione internazionale di Torino - 1898, in Atti dell'AEI, II, 2, dicembre 1898, p. 93).
Quando Conti lasciò la Edison, la Belloni & Gadda fu trasformata nel 1898 nella Gadda & C. (gerenti Conti e il G.) per la fabbricazione dei macchinari, essendo già prevista la creazione della Conti & C. per la realizzazione degli impianti che utilizzassero quei macchinari.
Nel 1901 fu creata la Società anonima per imprese elettriche Conti, costituita con un capitale di 3 milioni, su iniziativa di Conti, della società Gadda & C., della Brioschi & Finzi e di altri, con lo scopo di sfruttare una caduta d'acqua sul fiume Brembo da destinare alle reti della Edison. Si inaugurava così quella efficace politica di collaborazione preferenziale con la Edison che Conti avrebbe portato avanti fino al momento in cui la Edison, sotto la guida del nuovo consigliere delegato Giacinto Motta - nominato dopo la morte di Carlo Esterle -, incorporò nel 1926 la Conti. Nel frattempo il nome della Gadda & C. si era gradualmente affermato, nonostante la pesante concorrenza straniera: dopo la nascita della Conti quasi tutte le macchine elettriche delle sue centrali (sia nell'Italia centrale, sia al Sud) furono fornite dalla Gadda.
La Gadda continuò a espandere la sua influenza: ad es. nel 1905 la torinese Società elettrotecnica italiana - che si era discretamente affermata nella produzione di piccoli motori elettrici - confluì con la milanese Brioschi & Finzi nell'Unione elettrotecnica italiana controllata appunto dalla Gadda. Nello stesso anno era nata l'Unione esercizi elettrici (Unes), a Milano - nel milieu Conti, Gadda, Edison -, con il fattivo interessamento della torinese Società italiana di applicazioni elettriche, con attività anche al Centro-Sud. Il programma dell'Unes era quello di unificare in una sola azienda molti esercizi elettrici; nel 1911, Esterle, Conti, il G. e il torinese Emilio De Benedetti (della Società delle forze idrauliche del Moncenisio, legata alla Società italiana di applicazioni elettriche) risultavano rispettivamente presidente, vicepresidente e delegati del consiglio di amministrazione dell'Unes. Ma i contatti del G. e di Conti con l'ambiente elettro-commerciale piemontese erano già del 1904, quando la presenza del G. nella commissione di vigilanza per il trapasso della Sessa & Trona nelle Officine di energia elettrica di Novara segnò l'espansione della Conti nel Novarese.
A partire dal 1907, iniziarono le manovre di gruppi maggiori per incorporare la Gadda: prima la Siemens-Schuckert, che fallì, poi il Tecnomasio (già di Bartolomeo Cabella e ormai legato al gruppo svizzero con la denominazione Tecnomasio Italiano Brown Boveri, TIBB) che riuscì nell'impresa nello stesso anno, assorbendo sia la Gadda sia l'Unione elettrotecnica italiana, e acquisendo anche il rapporto privilegiato con la Conti per la fornitura di macchinario e apparecchiature (del TIBB il G. fece a lungo parte come consigliere di amministrazione). Proseguirono comunque i rapporti del G. con il Piemonte: nel 1915, quando con l'entrata in guerra dell'Italia molti consiglieri d'amministrazione tedeschi della piemontese Società industriale elettrochimica di Pont-Saint-Martin si dimisero, il consigliere Conti ne divenne presidente e amministratore delegato e il G. vicepresidente; successivamente, nel 1917, sotto la guida del nuovo amministratore delegato Gian Giacomo Ponti, la Pont-Saint-Martin fu trasformata nella Società idroelettrica Piemonte (SIP) destinata, da quel momento in poi, a contrastare l'egemonia territoriale della Edison. Conti, comunque, fu confermato presidente della SIP mentre il G. fu nominato consigliere fino al '19.
Dell'attività del G. negli anni successivi si è trovata documentazione relativa soltanto alla sua direzione della Società utenti nafta. Non è da escludere che anche tale incarico sia da mettere in rapporto con una nuova responsabilità di Conti, chiamato nel '26 a presiedere l'Azienda generale italiana petroli (AGIP).
Il G., socio dell'AEI, intervenne in due occasioni tra i relatori delle sue riunioni annuali. A Firenze, nel '16, presentò la nota Sulle future tariffe doganali (in L'Elettrotecnica, III [1916], pp. 662-664), a favore di provvedimenti di protezione delle industrie nazionali elettromeccaniche contro la concorrenza straniera. Nella relazione alla riunione AEI del '18 a Torino, Modifiche alle tariffe doganali proposte in conseguenza dell'adozione di un dazio sulle lamiere (sintesi pubblicata ibid., V [1918], p. 373), il G. espresse il punto di vista ancora una volta protezionistico dei costruttori di macchinario elettrico.
Il G. morì il 17 sett. 1928 nel castello di Levanto, nella Riviera di Levante.
Dal suo matrimonio con Matilde Conti, sorella di Ettore, nacque nel 1902 Piero, il quale nel 1933 fu adottato da Ettore Conti ed è perciò noto - quale giornalista e scrittore - con il cognome Gadda Conti.
Fonti e Bibl. Non disponendo di carte personali, e nonostante la frequente citazione del nome del G. nella vasta bibliografia pertinente, invano se ne cercherebbe un anche minimo profilo biografico. Talché il giudizio di Carlo Emilio Gadda - secondo cui il cugino "molto ha lavorato nel campo industriale, senza avere riconoscimento o compensi che hanno tanti ciarlatani" (A un amico fraterno. Lettere a Bonaventura Tecchi, Milano 1984, p. 90) - sembra potersi estendere al mancato riconoscimento storiografico. Per la biografia personale alcuni elementi si trovano in: P. Gadda Conti, Le confessioni di Carlo Emilio Gadda, Milano 1974; G.C. Roscioni, Il duca di Sant'Aquila. Infanzia e giovinezza di Gadda [Carlo Emilio], Milano 1997. Altri dati biografici sono in: E. Conti, Dal taccuino di un borghese, Bologna 1986, pp. 13, 18 s., 27; Bollettino dell'Associazione fra gli ex-allievi del Politecnico milanese fondata nel 1902, I, 1904; II, 1907; III, 1910; IV, 1914; V 1922; VI, 1928. Riferimenti alla sua attività tecnico-commerciale si trovano almeno nei seguenti volumi: Associazione fra esercenti imprese elettriche in Italia, Notizie sui principali impianti elettrici d'Italia - 1911, Milano 1911; Energia e sviluppo. L'industria elettrica italiana e la società Edison, a cura di B. Bezza, Torino 1986, pp. 96 n., 101 n.; Tecnomasio. Vicende di un'impresa elettromeccanica, Milano 1988; Storia dell'industria elettrica in Italia, I, Le origini: 1882-1914, a cura di G. Mori, Bari 1992, pp. 311, 584, 602, 616; G. Caligaris, L'industria elettrica in Piemonte dalle origini alla prima guerra mondiale, Bologna 1993.