Patriota e uomo politico (Bologna 1798 - ivi 1873). Prese parte ai moti del 1831, durante i quali rivestì cariche militari e fu eletto deputato al parlamento delle Province Unite. Continuò a cospirare negli anni successivi finché, arrestato il primo maggio 1844, fu condannato al carcere a vita. Liberato dall'amnistia del 1846, divenne ministro di polizia del gabinetto Recchi-Antonelli (10 marzo 1848) e conservò tale carica nei gabinetti Mamiani e Fabbri. Messo in disparte da P. Rossi, tornò al potere dopo l'uccisione di questo e fu presidente dell'Assemblea Costituente del 1849. Esule, dopo la caduta della repubblica, in Piemonte e in Sardegna, fu deputato nella IX legislatura. Scrisse le memorie: Intorno alla pretesa sconoscenza verso Pio IX (1850); La mia prigionia (1870).