GRADENIGO, Giuseppe
Nacque a Venezia il 29 sett. 1859 dal conte Pietro, titolare della cattedra di clinica oculistica dell'Università di Padova, e da Ernesta Canto. Superati gli studi secondari nella sua città, si laureò in medicina e chirurgia presso l'ateneo patavino nel 1883. Indirizzatosi subito allo studio della otorinolaringoiatria, per approfondirne le conoscenze si recò a Vienna ove fu allievo di A. Politzer, unanimemente ritenuto il caposcuola dell'otologia europea, e frequentò l'istituto di embriologia diretto da S.L. Schenke. Tornato in Italia, dopo aver conseguito per titoli la libera docenza in otologia presso l'Università di Padova nel 1888, il 1° giugno 1889 assunse la direzione della sezione otorinolaringoiatrica dell'ambulatorio policlinico di Torino. In questa sede ebbe inizio la carriera accademica del G.: incaricato dell'insegnamento di otologia e rinolaringoiatria nel 1890, cominciò a svolgere l'attività clinica utilizzando dieci posti letto messigli a disposizione, per i ricoveri e gli interventi chirurgici, presso alcuni locali della clinica chirurgica generale diretta da A. Carle. L'inadeguatezza dei mezzi e l'angustia degli ambienti disponibili lo indussero a fondare l'ospedale privato Gradenigo, inaugurato il 29 genn. 1900, che funse da casa di cura per infermi solventi, da ospedale gratuito per i poveri e da scuola di perfezionamento in otorinolaringoiatria.
Il G., che il 13 febbr. 1896 era stato nominato professore straordinario di clinica otorinolaringoiatrica presso l'Università di Torino, nel 1902 fu classificato primo al concorso per la cattedra della specialità dell'ateneo romano, ma non accettò il trasferimento nella nuova sede. Divenuto professore ordinario il 24 marzo 1910, l'anno successivo rifiutò l'invito rivoltogli dalla facoltà medica di Napoli a succedere a V. Cozzolino nella direzione della cattedra di clinica otorinolaringoiatrica. Di questa cattedra assunse poi la direzione nel 1917, alla morte di F. Massei che ne era il titolare, per orientarla e guidarla con esemplare maestria fino a farla divenire, in breve tempo, una scuola di livello internazionale.
Durante gli anni del primo conflitto mondiale, il G. prestò servizio con il grado di tenente colonnello medico nelle strutture universitarie da lui dirette e presso il suo ospedale privato, che aveva militarizzato per l'assistenza ai feriti di guerra: per far fronte ai particolari problemi prospettati dagli eventi bellici, si occupò di patologia di guerra reale e simulata e, in collaborazione con il fisiologo A. Herlitzka, creò il laboratorio psicofisiologico per le indagini selettive sui candidati aviatori, del quale curò il funzionamento in qualità di ispettore di sorveglianza.
Figura di primo piano in campo clinico e scientifico, il G. fu uno fra i grandi pionieri dell'otorinolaringoiatria mondiale. Studioso di tutte le branche della specialità, fu autore di circa 400 pubblicazioni, molte delle quali accolte in autorevoli periodici stranieri.
Durante la sua permanenza a Vienna dette inizio a ricerche di carattere istologico ed embriologico illustrate nel volume Die embryonale Anlage des Mittelohres: diemorphologische Bedeutung der Gehörknöchelchen, edito nella capitale austriaca nel 1887: questi studi, che gli consentirono di dimostrare la differente origine embriologica della platina e della sovrastruttura della staffa nonché l'ereditarietà dell'otosclerosi, furono da lui conclusi 40 anni più tardi con la pubblicazione della monografia Lo sviluppo embrionale dell'orecchio medio ed esterno e della capsulaperiotica (Torino 1924).
Il G. si interessò anche a problemi di batteriologia inerenti alla patologia infiammatoria dell'orecchio, in sintonia con lo sviluppo delle conoscenze microbiologiche di fine secolo (Osservazioni batteriologiche sul contenuto della cavità timpanica nei cadaveri di neonati e bambini lattanti, in Giorn. della R. Accademia di medicina di Torino, s. 3, XXXVIII [1890], pp. 616-626, in collab. con R. Penzo; Le complicazioni auricolari nell'influenza; contributo clinico e batteriologico, in Arch. internazionale di laringologia, otologia e rinologia, VI [1890], pp. 97-104; Über die rationelle Therapie der acuten Mittelohrentzündung: klinischeund bakteriologische Studien, in Archiv für Ohrenheilkunde, XXXVIII [1894], pp. 43-87, in collab. con V. Pes; Contributo allo studio delle otiti medie acute dabacillus pyocianeus, in Gazzetta medica di Torino, XIV [1894], pp. 521-527, in collab. con V. Pes; A contribution to the study of acute inflammation ofthe middle ear produced by the bacillus pyocianeus, in Archives of otolaryngology, XXV [1896], pp. 149-151, in collab. con V. Pes).
Altri interessanti argomenti di studio del G. furono: la fisiopatologia dell'organo e del nervo acustico (Sull'eccitabilità elettrica dell'acustico, in Boll.delle malattie dell'orecchio, della gola, del naso, VII [1889], pp. 33-40; Hörfeldund Hörscharfe, in Zeitschrift für Ohrenheilkunde, XXVI [1894], pp. 163-180; Sulla fisiologia dell'organo dell'udito, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XXVI [1915], pp. 409-417, in collab. con G. Nuvoli); la paralisi del nervo facciale, sia in dipendenza dalla flogosi acuta otomastoidea (The surgical treatment of otiticfacial paralysis, in Laryngoscope, XVI [1906], pp. 25-27; Mastoidite acuta e paralisi facciale, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XXVII [1916], pp. 242-249), sia in relazione agli effetti dell'insufficienza funzionale del nervo sull'udito (Un esperimento di fisiologia nella clinica; paralisi traumatica del nervo facciale; influenza dello stapedio sull'audizione, ibid., pp. 226-241); l'ozena nasale, forma morbosa che rappresentava all'epoca un vero e proprio rebus patologico e clinico (Sulla sieroterapia dell'ozena, in Giorn. della R. Accademia dimedicina di Torino, s. 3, XLIV [1896], pp. 159-165; Notes bacteriologiques sur l'ozène, in Annales des maladies de l'oreille et du larynx, XXII [1896], pp. 139-141, in collab. con V. Pes; Sulla terapia dell'ozena, in Giorn. della R. Accademia di medicina di Torino, s. 3, XLV [1897], pp. 136 s.; Sulla patogenesi dell'ozena; l'ozena come malattia ereditaria a tipo recessivo, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XXXVI [1925], pp. 33-37); le complicanze endocraniche dei processi infiammatori dell'orecchio medio, in era preantibiotica di osservazione frequente e a evoluzione drammatica (Les lésions anatomiques de l'organe del'ouïe, dans les affections endocraniennes en général, et dans les diverses formesde méningite, in Annales des maladies de l'oreille et du larynx, XV [1889], pp. 528-533; Ascesso cerebrale otitico; trapanazione del cranio e svuotamento dell'ascesso;guarigione, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, III [1895], pp. 354-357; Sulla tecnica operativa dell'ascesso cerebrale otitico, ibid., V [1897], pp. 559-608; Sopra due casi di ascesso cerebrale otitico, ibid., X [1900], pp. 305-318).
Nel 1904 il G. descrisse dettagliatamente l'etio-patogenesi e l'evoluzione clinica del quadro morboso caratterizzato dall'associazione di otite media purulenta acuta e paralisi del nervo abducente, dimostrando la dipendenza della lesione neurologica dall'estensione alle cellule dell'apice mastoideo del processo flogistico otitico (Sulla leptomeningite circoscritta e sulla paralisi dell'abducente di origine otitica, in Giorn. della R. Accademia di medicina di Torino, s. 4, X [1904], pp. 59-64, 361-367; Über circumscripte Leptomeningitis mit spinalen Symptomen und über Paralyse des Nervus abducens otitischen Ursprungs, in Archiv für Ohrenheilkunde, LXII [1904], pp. 255-270; Sur un syndrome particulier de complications endocraniennesotitiques; paralysie de l'abducteur d'origine otitique, in Annales des maladies de l'oreille et du larynx, XXX [1904], pp. 120-152; A special syndrome of endocranial otitic complications (paralysis of the motor oculi externus of otitic origin), in Annalsof otology, rhinology and laryngology, XIII [1904], pp. 637-645). Il quadro morboso così ben delineato divenne subito noto come sindrome di Gradenigo e con tale eponimo è tuttora indicato nella letteratura specialistica.
In tutto l'arco della sua esistenza il G. fu un appassionato studioso dell'udito, cui dedicò ricerche di ordine fisiologico, sperimentale e strumentale; sull'argomento, in collaborazione anche con il fisico lucchese A. Stefanini, recò significativi contributi teorici e applicativi in una lunga serie di lavori, interrotta soltanto dalla morte, dei quali si ricordano: A proposito di un nuovo modello di acumetro elettrico, in Arch. internazionale di laringologia - rinologia - otologia, VI (1890), pp. 129-132; Sur les différentes méthodes d'acoumétrie et sur la notation uniforme desrésultats de l'examen auditif fonctionnel, in Parole, n.s., II (1900), pp. 129-142; Modello di acumetro telefonico messo in azione dalla corrente elettrica stradale, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XI (1901), pp. 217-219; Suldecremento dell'intensità del suono del diapason in rapporto alla durata della vibrazione, in Giorn. della R. Accademia di medicina di Torino, s. 4, IX (1903), pp. 622 s.; Sopra la misurazione dell'udito col mezzo dei diapason, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XVI (1904-05), pp. 265-278; Su un metodo semplice di acumetria con la voce, in Giorn. della R. Accademia di medicina di Torino, s. 4, XIII (1907), pp. 165-168; Proposta di nuovi metodi acumetrici, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XIX (1908), pp. 47-66; Über eine neue Methode von Akumetrie mittel Stimmgabeln, in Zeitschrift für Ohrenheilkunde, LVI (1908), pp. 98-125, in collab. con A. Stefanini; Sulla acumetria col mezzo dei diapason a distanza, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XXI (1910), pp. 341 s.; Sull'esame dell'udito mediante le sole vocali, in Giorn. della R. Accademia di medicinadi Torino, s. 4, XVIII (1912), pp. 231-233; Suggestions in acoumetry, in Laryngoscope, XXIII (1913), pp. 770-777. Raccolse i risultati degli studi su questo tema in un volume compilato in collaborazione con A. Stefanini, Guida pratica di acumetria clinica, rimasto incompiuto e pubblicato postumo a Milano nel 1934 a cura di U. Calamida.
Il G. fu anche autore di alcuni lavori a carattere storico-medico, tra i quali si ricordano: Fu Helmoltz veramente l'ideatore della teoria dell'audizione che porta ilsuo nome?, in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XXVII (1916), pp. 485-495; Una grave epistassi di Ugo Foscolo, ibid., XXXI (1920), pp. 276 s.; Leallucinazioni uditive di un visionario del secolo XVIII, ibid., pp. 277-279.
Del G. si ricordano ancora la collaborazione al VII volume del trattato Storia della teratologia di C. Taruffi (Bologna 1891, pp. 550-621, con il capitolo Anomalie dell'orecchio esterno); la redazione del capitolo Die Krankheiten des Labyrinthes und des Ohrnerven nel II volume del manuale di H. Schwartze Handbuch der Ohrenheilkunde (Leipzig 1892-93, pp. 352-554); la traduzione in italiano della sezione Orecchio ed annessi del Traité de chirurgie di S. Duplay e P. Réclus (vol. IV, parte 1, Torino 1896, pp. 213-433); le monografie Sulle manifestazioni auricolari dell'isterismo e Über dieHypertrophie der Rachentonsille, ambedue edite a Jena nel 1901; la stesura del Trattato di patologia e terapia dell'orecchio e delle prime vie aeree, Torino 1904, prima trattazione cumulativa in Italia della patologia dell'orecchio, del naso e della gola.
Nel 1893 con E. De Rossi dette inizio alla pubblicazione del periodico specialistico Archivio italiano di otologia, rinologia e laringologia, e dieci anni più tardi fondò con O. Brieger la rivista Internationales Zentralblatt für Ohrenheilkunde.
Socio fondatore della Società italiana di laringologia, otologia e rinologia e della Società italiana di fonetica sperimentale, il G. appartenne alle più importanti associazioni mediche e scientifiche italiane e straniere: la R. Accademia di medicina di Torino, l'Accademia medico-chirurgica di Napoli, la Società medico-chirurgica di Bologna, l'Istituto veneto di scienze, lettere ed arti; le società specialistiche belghe, francesi, tedesche, statunitensi; la Società medica di Budapest e la Royal Society of medicine di Londra.
Il G. ebbe incarichi prestigiosi e fu insignito di numerose onorificenze: consulente superiore navale di prima classe e delle Ferrovie dello Stato, ispettore degli istituti psico-fisiologici dell'aviazione, delegato della commissione medica della Federazione aeronautica internazionale; fu nominato altresì commendatore della Corona d'Italia e della Corona di Romania, cavaliere ufficiale dei Ss. Maurizio e Lazzaro, commendatore dell'Ordine di S. Tommaso d'Aquino.
Il G. morì a Treviso il 15 marzo 1926.
Fonti e Bibl.: Necr. in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XXXVII (1926), pp. 111-117, 641-649; in Laryngoscope, XXXVI (1926), pp. 467 s.; in Rivista oto-neuro-oftalmologica, III (1926), pp. 93-95; G. G., Italien, in A. Politzer, Geschichte der Ohrenheilkunde, Stuttgart 1907-13, II, pp. 364-380; G. G., in La Medicina italiana, II (1921), p. 320; U. Calamida - D. De Carli - B. Bruzzi, Commemorazioni di G. G., in Arch. italiano di otologia, rinologia e laringologia, XLI (1930), n. 3; A. Pazzini, Storia dell'arte sanitaria dalle origini a oggi, II, Torino 1974, p. 1758; A. De Knect-Van Eckelen, G.'s correspondence with Zwaardemacker on the special sense (1891-1921), in Actes du XXXI Congrès international d'histoire de la medecine,… 1988, Bologna 1988, pp. 763-769; E. Pallestrini - G. Sperati, Evoluzione dell'ORL in ambito universitario. Sedi del Nord Ovest, in D. Felisati, I cento anni dell'otorinolaringoiatria italiana, Milano 1992, pp. 147-176; G.B. Catalano, Storia della Società italiana di otorinolaringoiatria e chirurgia cervico-facciale, ibid., pp. 287-341; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärtzte…, I, p. 524; Enc. Italiana, XVII, p. 618; XV, p. 626, s.v. Fonetica; XXII, p. 725, s.v.Medicina; XXV, pp. 483, 487, s.v. Orecchio; p. 768, s.v. Otosclerosi; XXXII, p. 648, s.v. Stazioni climatiche; XXXIV, p. 605, s.v. Udito.