GUARNIERI, Giuseppe
Primo dei sei figli di Luigi, medico e patriota, e di Eloisa Qualeatti, nacque il 20 apr. 1856 a Offida, presso Ascoli Piceno, ove compì l'istruzione elementare. Superati gli studi medi presso il convitto nazionale di Fermo, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell'Università di Camerino. Dopo i primi 4 anni del corso, si trasferì presso la facoltà medica dell'ateneo romano, ove fu allievo tra gli altri di C. Tommasi-Crudeli ed E. Marchiafava, e qui si laureò nel 1882. Esercitò per qualche tempo la professione pratica a Montemonaco, sull'Appennino piceno, indottovi anche da motivi di salute. Tornato a Roma, si avviò alla carriera universitaria: dapprima assistente presso l'istituto di anatomia patologica, nell'anno accademico 1887-88 fu nominato titolare del corso complementare di istologia patologica e batteriologia. Superato il relativo concorso, dall'anno accademico 1888-89 divenne titolare della cattedra di patologia generale presso la facoltà medica dell'Università di Pisa, ove percorse tutta la carriera: primario medico ospedaliero e incaricato dell'insegnamento della clinica dermosifilopatica, il G. dal 1905 fu anche titolare di quello della batteriologia.
Brillante studioso, il G. fu autore di interessanti e originali ricerche di microbiologia, di anatomia patologica e di igiene.
Le più note osservazioni del G., alle quali è rimasto legato il suo nome, riguardano le lesioni cutanee del vaiolo: tra le cellule degenerate dello strato malpighiano, infatti, egli individuò e descrisse particolari inclusi intracitoplasmatici eosinofili, di forma rotondeggiante, che interpretò come microorganismi di natura protozoaria agenti etiologici della lesione. A sostegno della sua interpretazione dimostrò la presenza delle stesse formazioni, che denominò Cytoryctes variolae e Cytoryctes vaccinae, nelle cellule epiteliali della cornea di conigli inoculati in situ con linfa vaccinica e col contenuto di pustole vaiolose (Ricerche sulla patogenesi ed etiologia dell'infezione vaccinica e vaiuolosa, in Arch. per le scienze mediche, XVI [1892], pp. 403-424; Ulteriori ricerche sulla etiologia e sulla patogenesi della infezione vaccinica, in Clinica moderna, III [1897], pp. 57 s., 64 s., 72-74; Sulla etiologia della infezione vaccinica, in Annali delle Università toscane, XXIX [1910], pp. 1-44; Studi sul vaiuolo, in Lo Sperimentale, LXXII [1918], pp. 1-36). Il G. sbagliava, naturalmente: sappiamo, oggi, che gli inclusi da lui descritti, noti in patologia come corpi del Guarnieri, sono in realtà aggregati di particelle virali (si veda anche Enc. medica italiana, XV, col. 1648, s.v. Vaiolo): tuttavia la sua ipotesi, in epoca antecedente la scoperta dei virus e dell'etiologia virale del vaiolo, fu generalmente accettata e ritenuta valida in ambito scientifico, e il Cytoryctes variolae Guarnieri (1892) fu incluso nel gruppo Protozoa incertae sedis comprendente anche gli agenti ritenuti responsabili della scarlattina e della rabbia (A. Castellani - A.J. Chambers, Manual of tropical medicine, London 1919, pp. 535, 540 s.).
Il G. condusse una serie di ricerche sulla tubercolosi riguardanti sia alcune caratteristiche anatomopatologiche della malattia (Osservazioni istologiche sulla meningite tubercolare, in Bull. della R. Accademia medica di Roma, VIII [1882], pp. 129-133; Note istologiche sulla meningite tubercolare, in Arch.per le scienze mediche, VII [1883-84], pp. 59-70), sia, in collaborazione con A. Celli, la trasmissibilità soprattutto con le particelle di saliva del suo agente causale e la possibilità di mettere in atto valide misure di profilassi (Sopra talune forme cristalline che potrebbero simulare il bacillo del tubercolo, in Memorie della R. Accademia dei Lincei, s. 3, cl. di scienze fisiche, matematiche e naturali, XV [1882-83], pp. 287-289; Sulla presenza del bacillo del tubercolo ne' varii prodotti tubercolari, in Gazzetta degli ospitali, IV [1883], pp. 290-292, 314-316; Intorno alla profilassi dellatubercolosi. Studi d'igiene sperimentale. Comunicazione preventiva, ibid., p. 445; Intorno alla profilassi della tubercolosi. Studio d'igiene sperimentale, in Arch. per le scienze mediche, VII [1883-84], pp. 233-264; Ancora intorno alla profilassi della tubercolosi. Studio d'igiene sperimentale, ibid., XI [1887], pp. 165-173, e in Atti della R. Accademia medica di Roma, s. 2, XII [1883-86], pp. 87-98).
Interessanti furono anche gli studi condotti dal G. sulla malaria, all'epoca importante problema medico e sociale: Ricerche sulle alterazioni del fegato nella infezione da malaria, ibid., XIII (1886-87), pp. 247-266; Sull'etiologia dell'infezione malarica, ibid., XV (1889), pp. 395-420, e in Annali dell'Istituto di igiene sperimentale dell'Università di Roma, I (1889), pp. 109-134, in collab. con A. Celli; La polmonite nella infezione da malaria, in Bull. della R.Accademia medica di Roma, XV (1888-89), pp. 354-356 (in collab. con E. Marchiafava); Ricerche sulle alterazioni della retina nella infezione acuta da malaria, in Arch. per le scienze mediche, XXI (1897), pp. 1-28. Nello svolgimento di tali ricerche il G. ebbe modo di approfondire un particolare aspetto delle tecniche di colorazione delle cellule ematiche: Per la storia della cosiddetta colorazione vitale del sangue, in Pathologica, VI (1914), pp. 82 s. (in collab. con A. Celli).
Tra i vari altri lavori del G. si segnalano ancora gli studi di batteriologia, in particolare quelli sullo pneumococco per la cui coltura mise a punto un terreno di gelatina e agar (Contribuzione allo studio dello streptococco dell'eresipela, in Bull. della R. Accademia medica di Roma, XII [1886], pp. 313-333; Streptococco nella bronco-polmonite morbillosa, ibid., XIII [1886-87], pp. 367-369; Studi sulla etiologia della pulmonite, in Atti della R. Accademia medica diRoma, s. 2, XV [1889], pp. 97-120); le ricerche sulle ghiandole surrenali (Ricerche sperimentali sull'azione tossica dell'estratto acquoso delle capsule soprarenali, in Rendiconti della R. Accademia dei Lincei, s. 4, IV [1888], 1, pp. 842 s., in collab. con S. Marino-Zuco; Studi sulla fine struttura delle capsule soprarenali, ibid., pp. 844-847) e quelle sulla rabbia sperimentale (Laglomerulonefrite nella rabbia sperimentale, in Bull. della R. Accademia medica di Roma, XIII [1886-87], pp. 478-481, in collab. con G. Colasanti; Ricerche sulla etiologia e la patogenesi della rabbia, in Clinica moderna, IX [1903], pp. 159 s.); alcune interessanti osservazioni anatomopatologiche (La nefrite scarlattinosa e la ipertrofia del cuore, in Bull. della R. Accademia medica diRoma, IX [1883], pp. 122-128, e in Gazzetta degli ospitali, IV [1883], pp. 531-534; Caso di lesione del ponte di Varolio, in Bull. della Società lancisiana degliospedali di Roma, II [1882], pp. 168-173; Un caso di cancro endoteliale primitivodel pericardio, in Arch. per le scienze mediche, X [1886-87], pp. 144-147; Ricerche sui centri nervosi d'un amputato, in Bull. della R. Accademia medica di Roma, XIV [1887-88], pp. 280-296, in collab. con A. Bignami); la segnalazione di una caso di morva nell'uomo (Sovra un caso di morva nell'uomo, in Atti della R. Accademia medica di Roma, s. 2, XIII [1886-87], pp. 205-211, in collab. con O. Ferraresi) e le indagini sull'etiologia di alcune forme morbose (Ricerche sulla etiologia dell'atrofia giallo-acuta di fegato, in Bull.della R. Accademia medica di Roma, XIV [1887-88], pp. 354-361; Ricerche sulla etiologia della congiuntivite tracomatosa, in Clinica moderna, II [1896], pp. 290-292). Degni di menzione, infine, i contributi del G. alla conoscenza del potere battericida del sangue, che lo inserirono tra i primi cultori degli studi sull'immunità (Contribution à la connaissance du pouvoir bactéricide du sang, in Annales de micrographie, II [1889-90], pp. 475-488, 545-560, in collab. con V. De Giaxa).
Il G. fu uno studioso molto noto e apprezzato nell'ambiente scientifico, anche per l'impronta sociale che seppe dare alle sue ricerche. C. Sacerdotti, che gli succedette nell'insegnamento, promosse la costituzione di una Fondazione Guarnieri che conferiva premi triennali a sostegno di giovani perfezionandi.
Il G. morì a Offida il 15 ag. 1918.
Fonti e Bibl.: G. Allevi, G. G. e la sua opera scientifica, Milano 1919; L'ateneo di Pisa, Pisa 1929, pp. 102-106; G. Natalucci, Medici insigniitaliani antichi, moderni e contemporanei nati nelle Marche, Falerone 1934, pp. 47-49; M. Mariotti, G. G., in Minerva medica, XLVIII (1957), p. 3953; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, p. 351; II, p. 499; Id., Storia dell'arte sanitaria dalle origini a oggi, II, Torino 1974, pp. 1349, 1358, 1407; M. Del Tacca, Storia della medicina nello Studio generale diPisa dal XIV al XX secolo, Pisa 2000, pp. 154, 156; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte [1880-1930], I, p. 547; Enc. Italiana, XVIII, pp. 29 s.