Guerzoni, Giuseppe
Patriota e letterato (Mantova 1835 - Montichiari, Brescia, 1886). Mazziniano, dopo essersi laureato a Padova in filosofia si rifugiò a Torino per sfuggire alla polizia austriaca. Tornato a Milano nel 1857, in seguito a un’amnistia, iniziò la sua attività di pubblicista, scrivendo tra l’altro per il «Pungolo», per l’«Uomo di pietra» e per «Panorama». Nel 1859 si arruolò volontario tra i Cacciatori delle Alpi e partecipò l’anno seguente alla spedizione dei Mille. Seguì Garibaldi anche in Aspromonte e divenne per un breve periodo suo segretario. Fra il 1863 e il 1864 collaborò al «Dovere» e iniziò a scrivere anche per altri giornali della Sinistra. Deputato dal 1865 al 1874, si batté per l’obbligatorietà dell’istruzione elementare e per l’abolizione dell’insegnamento religioso. Fu anche relatore del progetto di legge per il trasferimento della capitale a Roma. Dopo aver preso parte alla guerra del 1866 come ufficiale del corpo dei volontari guidato da Garibaldi, nel 1867 seguì ancora una volta il generale nella spedizione nello Stato pontificio. Nel 1870 fu inviato come commissario all’Esposizione internazionale di Londra, da cui fece ritorno per prendere parte, agli ordini di Bixio, alla presa di Roma. In questo periodo maturò la decisione di staccarsi dalla Sinistra, e di aderire al gruppo di centro capeggiato da Angelo Bargoni e Antonio Mordini. Fu professore di Letteratura italiana prima a Palermo, nel 1874, poi nel 1876 a Padova, città dove ricoprì anche la carica di consigliere municipale. In questi anni intensificò la sua attività letteraria e di studio. La sua fama, tuttavia, più che ai due drammi, Il cholera (1855) e La vocazione (1858), o ai romanzi, è affidata ad alcuni studi storico-letterari (Il terzo Rinascimento, 1874; Il primo Rinascimento, 1878) e soprattutto alle biografie di Bixio (1875) e di Garibaldi (1882).