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GUZZARDI, Giuseppe

di Francesca Franco - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 61 (2004)
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GUZZARDI, Giuseppe

Francesca Franco

Nacque ad Adernò, oggi Adrano, in provincia di Catania, l'8 sett. 1845 da Francesco e Giuseppa Maria Piccione.

Dimostrata sin dalla giovinezza attitudine per il disegno, fu avviato dal pittore V. Costa allo studio dal vero e, alla fine degli anni Sessanta, espose ritratti e paesaggi della campagna presso Ruvolita, dove la famiglia spesso soggiornava, ottenendo dal Comune, in data 10 nov. 1868, l'assegnazione di una borsa di studio per il suo mantenimento a Firenze. Nella città toscana frequentò la scuola di pittura dell'Accademia di belle arti, dove fu allievo di A. Ciseri, esordendo nel 1874 alla Promotrice fiorentina con un quadro di genere, L'aspettativa, e un Ritratto (ubicazione ignota). Nel febbraio 1876 espose all'Accademia di belle arti di Firenze La Vergine sul Golgota (Adrano, santuario di Maria Ss. Ausiliatrice, già chiesa di S. Chiara): opera a grandezza naturale influenzata dalla lezione tradizionalista di Ciseri. Qualche mese dopo raggiunse una certa notorietà anche all'estero presentando alla Promotrice di belle arti di Firenze Idillio campestre, scelto dalla commissione del Sodalizio artistico per la riproduzione in rame da offrirsi come premio ai soci.

Per rispondere alle richieste del mercato il quadro fu replicato dall'artista, con piccole varianti, almeno tredici volte. Una copia, presentata all'Esposizione internazionale di Melbourne del 1881, fu acquistata dal governo locale per la Galleria d'arte moderna della città australiana insieme con il dipinto Momenti d'ozio.

Dal 1876 aderì alla Scuola del costume, trasformata nel 1878 in Circolo degli artisti, associazione che riuniva pittori di varia tendenza, tra i quali N. Barabino, A. Cassioli, G. Ciardi, M. Gordigiani, e pittori affermati come A. Mancini e D. Morelli. Alla Promotrice fiorentina del 1877 espose Una scena del secolo XVII, in cui ritrasse se stesso e il fratello Rosario.

Il dipinto, riproposto l'anno successivo, insieme con In agguato, alla Promotrice di belle arti di Genova, fu acquistato dal console generale italiano a Lima, R. Canevaro, per il quale il G. realizzò anche i ritratti a grandezza naturale di lui e della consorte (ubicazione ignota).

Di nuovo presente alla Promotrice di Genova nel 1879 con tre quadri di genere (La prima cavalcata, Avanti la caccia, Dopo la caccia), nel 1880 espose alla Promotrice fiorentina La toletta del nonno e nel 1881 Una ripulita in cantina. Fedele all'insegnamento accademico, non adottò la pittura a macchia né la pennellata impressionista, ma rinnovò il suo linguaggio guardando piuttosto alla tradizione veneta, soprattutto dopo il soggiorno veneziano del 1882, quando portò a termine il dipinto Bigolanti (ubicazione ignota). L'anno successivo espose alla Promotrice fiorentina Dopo cena e Cappuccino.

Tra il 1883 e il 1886 si recò spesso a Cutigliano, sull'Appennino pistoiese, per dipingere dal vero. Risalgono a questo periodo Ferriera presso Cutigliano, esposto alla Promotrice di Firenze nel 1884; Avanti la battaglia, che racchiudeva numerosi ritratti tra cui quello dell'autore e del paesista e musicista G. Mauroner; Al pascolo (ubicazione ignota), presentato alla Promotrice fiorentina del 1886 e premiato all'Esposizione internazionale di Colonia nel 1889.

Negli anni Ottanta ottenne la carica di professore onorario all'Accademia di belle arti di Firenze. Tornò ad Adernò solo nel 1887 per portare alla popolazione colpita dal colera il proprio aiuto e quello degli amici del Circolo degli artisti, di cui era allora cassiere, collaborando con le squadre di volontari. Finita l'epidemia, rientrò in Toscana e realizzò alcuni dipinti d'ambiente siciliano, tra cui TuriddueCarminuzza (Mestre, collezione Gaia Guzzardi Tortora), presentato nel 1887 alla Promotrice e premiato con medaglia d'oro all'Esposizione internazionale di Colonia del 1889. Al 1888 risale la sua partecipazione all'Esposizione italiana di Londra (Dispute d'amore).

Dedicatosi da sempre al genere ritrattistico, donò un suo Autoritratto dipinto tra il 1888 e il 1889 alla Reale Pinacoteca di Firenze (Sarullo, p. 254); mentre il ritratto della signora Clori Pagni fu presentato all'Esposizione di belle arti di Firenze del 1899 (La Nazione, 22 marzo 1899).

Alla morte di Ciseri, nel 1891, fu nominato presidente delle cerimonie commemorative e incaricato di pronunziarne l'elogio funebre. Ispirandosi a un dipinto del maestro nel 1900 realizzò L'apparizione di Gesù alla beata Maria Alacoque, commissionatogli per la chiesa madre di Adernò. Per la stessa destinazione realizzò, due anni dopo, Il pentimento della Maddalena, un dipinto di grandi dimensioni presentato fuori concorso all'Esposizione Alinari di Firenze del 1902 (Corriere italiano, 9 apr. 1902). Abbandonato nel 1897 il Circolo degli artisti (La Nazione, 8 apr. 1897), nel 1901 partecipò alla fondazione dell'Unione artistica fiorentina.

Il 15 apr. 1903 il G. ebbe dalla moglie, la fiorentina Primetta Pagni, l'unico figlio, Rodolfo, divenuto in seguito pittore. Negli anni successivi, con il Il genio del Progresso, rappresentante l'allegoria dell'elettricità, vinse il concorso bandito dalla Camera di commercio di Odessa per la decorazione di un soffitto di 121 m2 (Salomone, p. 450). Tra i dipinti dell'ultimo periodo (1912-13) si ricordano A mia moglie (Belpasso, collezione Rosario Guzzardi) e il ritratto di Benedetto Sangiorgio (Mestre, collezione Gaia Guzzardi Tortora).

Il G. morì a Firenze il 14 sett. 1914.

Fonti e Bibl.: Belpasso (Catania), Archivio privato Rosario Guzzardi; Mestre, Archivio privato Gaia Guzzardi Tortora; Adrano, Archivio privato Michele Guzzardi; necr., in La Nazione, 15 sett. 1914; Esposizione italiana di Londra 1888. Relazione, Londra 1888, p. 470 n. 275; A. De Gubernatis, Dizionario degli artisti italiani viventi. Pittori, scultori e architetti, Firenze 1906, pp. 245 s.; S. Salomone, La Sicilia intellettuale contemporanea, Catania 1913, pp. 246-248, 450 s.; G. Nicodemi, Rodolfo Guzzardi, Milano 1957, p. 8; P. Giansiracusa, Manifestazioni artistiche in memoria di G. G., Adrano 1985; Id., Trasformista a colori. Profilo di G. G., pittore adranita dell'Ottocento, in La Sicilia, 19 ott. 1985; S. Franco, Personaggi adraniti, Adrano 2002, pp. 124-129; A.M. Comanducci, Diz. illustrato dei pittori… moderni e contemporanei, II, Milano 1972, p. 1588; Diz. encicl. Bolaffi dei pittori…, VI, p. 244; L. Luciani - F. Luciani, Dizionario dei pittori italiani dell'800, Firenze 1974, p. 240; L. Sarullo, Dizionario degli artisti siciliani.Pittura, Palermo 1993, pp. 253 s.

Vedi anche
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