LAURICELLA, Giuseppe
Nacque il 15 dic. 1867 a Girgenti (attuale Agrigento), da Giuseppe e da Giuseppa Megna. Allievo della Scuola normale superiore di Pisa, si laureò in matematica nel luglio del 1892. Dopo aver usufruito di un posto di perfezionamento (eredità "Lasagna") nella Scuola, nel dicembre del 1894 divenne assistente alla cattedra di analisi infinitesimale. Dall'ottobre del 1895 iniziò a insegnare presso l'istituto tecnico di Melfi, per passare, l'anno successivo, a quello di Pesaro. Nel 1898 vinse la cattedra di calcolo infinitesimale presso l'Università di Catania, dove tenne negli anni seguenti anche il corso di fisica matematica. Nel 1910 si trasferì alla cattedra di analisi superiore presso la facoltà di scienze dell'Università di Roma, dove insegnò anche meccanica razionale.
L'anno successivo, per ragioni di famiglia, il L. fece ritorno a Catania, dove morì il 9 genn. 1913.
Socio corrispondente della Reale Accademia dei Lincei, il L. fu allievo di V. Volterra e uno fra i maggiori prosecutori della sua opera in analisi e in fisica matematica, soprattutto nel campo della teoria dell'elasticità e della teoria delle equazioni integrali.
Nell'ambito della teoria dell'elasticità, l'opera del L. rappresenta all'inizio del Novecento uno dei punti di approdo di quel filone di punta della matematica italiana postunitaria che, sulla base dei lavori di E. Betti, aveva condotto alle ricerche, tra gli altri, di V. Cerruti, di C. Somigliana e dello stesso Volterra. In questo contesto, i risultati ottenuti dal L. riguardano in primo luogo - a partire dalla sua tesi di abilitazione all'insegnamento presso la Scuola normale: Equilibrio dei corpi elastici isotropi, poi in Annali della R. Scuola normale superiore di Pisa, cl. di scienze fisiche e matematiche, VII (1895), pp. 1-120 - la soluzione di alcuni problemi di equilibrio elastico, tra cui quelli relativi alle sfere (Sulla deformazione di una sfera isotropa per date tensioni in superficie, in Il Nuovo Cimento, s. 5, 1905, vol. 5, pp. 5-26) e alle piastre elastiche (Sulle equazioni della deformazione delle piastre elastiche cilindriche, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, s. 5, XIV [1905], pp. 605-612). In connessione con tali problemi, le ricerche del L. prevedono anche alcuni sviluppi della teoria delle funzioni poliarmoniche (Sull'equazione Δ V=0 e su alcune estensioni dell'equilibrio dei corpi elastici isotropi, in Atti del IV Congresso internazionale dei matematici… 1908, a cura di G. Castelnuovo, III, Roma 1909, pp. 33-59). Altri importanti contributi alla teoria dell'elasticità riguardano lo studio degli integrali delle equazioni del moto, anche in relazione alle questioni di esistenza. Al L. si deve, in particolare, l'estensione di alcuni metodi - quali quelli di C. Neumann, H.A. Schwarz, H. Poincaré - alla considerazione di particolari ambiti della teoria dell'elasticità (Sulle equazioni del moto dei corpi elastici, in Memorie della R. Acc. delle scienze di Torino, s. 2, XLV [1894-95], pp. 295-330; Sull'equazione delle vibrazioni delle placche elastiche incastrate, ibid., XLVI [1896], pp. 65-92; Sulle vibrazioni dei solidi elastici, in Annali di matematica pura ed applicata, s. 2, XXVI [1897], pp. 113-141).
A partire dal 1906, l'opera del L. sulla teoria dell'elasticità - e, più in genere, sulla fisica matematica - presenta una crescente attenzione per la teoria delle equazioni integrali (Alcune applicazioni della teoria delle equazioni funzionali alla fisica-matematica, in Il Nuovo Cimento, s. 5, 1907, vol. 13, pp. 104-118, 155-174, 237-262, 501-518), sempre nel solco delle ricerche di Volterra, uno dei fondatori della teoria. In particolare, i lavori del L. presentano un sistematico uso delle tecniche introdotte da I. Fredholm - al quale, come è noto, si devono, così come a D. Hilbert, i maggiori sviluppi della teoria delle equazioni integrali all'inizio del Novecento - nell'esame di problematiche diverse: equilibrio di corpi elastici (Sur l'intégration de l'équation relative à l'équilibre des plaques élastiques encastrées, in Acta mathematica, XXXII [1909], pp. 201-256); questioni particolari di propagazione del calore (Applicazione della teoria di Fredholm al problema del raffreddamento dei corpi, in Annali di matematica pura ed applicata, s. 3, XIV [1908], pp. 143-169); teoria del potenziale (Sulla distribuzione di massa nell'interno dei pianeti, in Atti della R. Accademia dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, s. 5, XXI [1912], pp. 18-26).
Le ricerche del L. presentano anche alcuni sviluppi di carattere puramente analitico della teoria delle equazioni integrali, soprattutto in relazione sia allo studio delle condizioni di esistenza delle soluzioni delle equazioni integrali di prima specie (Sopra alcune equazioni integrali, ibid., XVII [1908], pp. 775-786; Sulle vibrazioni delle piastre elastiche incastrate, ibid., pp. 193-204; Sull'equazione integrale di 1ª specie, ibid., XVIII [1909], pp. 71-75) sia alla possibilità di rappresentare analiticamente tali soluzioni (Sulla risoluzione dell'equazione integrale di 1ª specie, ibid., XX [1911], pp. 528-536).
Vari aspetti dell'opera del L. in campo analitico fanno tuttora parte della pratica matematica. Ciò riguarda in modo particolare i risultati da lui ottenuti nel campo delle "serie ipergeometriche" (Sulle funzioni ipergeometriche di più variabili, in Rendiconti del Circolo matematico di Palermo, VIII [1893], pp. 111-158) e, in connessione con le sue ricerche sulle equazioni integrali, in relazione alle "condizioni di chiusura" di un sistema di funzioni ortogonali (Sulla chiusura dei sistemi di funzioni ortogonali e dei nuclei delle equazioni integrali, in Atti della R. Accademia dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, s. 5, XXI [1912], pp. 675-685).
Fonti e Bibl.: R. Marcolongo, Progressi e sviluppo della teoria matematica della elasticità in Italia (1870-1907), in IlNuovo Cimento, s. 5, 1908, vol. 19, pp. 371-410; E. Daniele, G. L., in Atti della Acc. Gioenia di scienze naturali in Catania, s. 5, VII (1913), Appendice, pp. 1-12; L. Silla, G. L. (con "Elenco delle pubblicazioni scientifiche di G. L."), in Bollettino della Mathesis, V (1913), pp. 34-40.