MACCIOTTA, Giuseppe
Primo degli undici figli di Aniello e di Rita Deffenu, nacque a Messina il 7 genn. 1892.
La famiglia, originaria della Sardegna nordoccidentale, era di tradizione socialista: il padre, insegnante di ragioneria e preside di un istituto scolastico, durante il regime fascista fu sorvegliato speciale a causa della sua militanza politica, e uno zio paterno, Sebastiano, fu, in epoca antecedente al regime fascista, vicesindaco socialista di Napoli e poi di Sassari. Tra i fratelli del M. vi furono un ordinario di clinica ostetrica e ginecologica presso l'Università di Modena, un incaricato dell'insegnamento di chimica nella facoltà di scienze dell'Università di Cagliari, un notaio dirigente del ministero delle Finanze, due laureate in farmacia.
Conseguita nel 1909 la licenza con diploma di onore presso il liceo classico di Trapani, il M. si iscrisse al corso di laurea in medicina e chirurgia dell'Università di Sassari. Allievo interno nell'istituto di anatomia e istologia umana normale diretto da G. Levi dal 1910 al '12, e in quello di clinica medica generale diretto da L. Zoia dal 1912 al '15, nel maggio di questo anno conseguì la laurea col massimo dei voti e la lode. Durante gli ultimi due anni del corso, avendo superato il concorso bandito dalla Fondazione Pittalis, era inoltre divenuto allievo presso l'ospedale civile di Sassari. Chiamato alle armi subito dopo la laurea, partecipò al conflitto mondiale in zona di operazioni: arruolato come sottotenente, raggiunse poi il grado di capitano, guadagnandosi un encomio solenne e la decorazione con la medaglia di bronzo e due croci di guerra. Terminate le ostilità, nel 1919 iniziò la carriera universitaria presso l'ateneo sassarese in qualità di assistente nella clinica pediatrica diretta da A. Filia. Primo classificato ai concorsi per il ruolo di aiuto nell'ospedale di Volterra nel 1920 e per medico scolastico del Comune di Sassari nel 1921, fra il 1920 e il '22 diresse l'infermeria pediatrica della Fondazione Santi Angeli e, dal 1922 al '25, lo speciale ambulatorio antimalarico per bambini istituito dalla direzione generale di Sanità del Regno presso la clinica pediatrica di Sassari. Ottenuta la libera docenza in clinica pediatrica nel 1923, fu nominato aiuto nel 1924 e due anni più tardi ebbe l'incarico ufficiale dell'insegnamento e della direzione della clinica pediatrica in sostituzione di Filia, scomparso nel 1925. Trasferì allora l'istituto in nuovi, più idonei locali, incrementandone la dotazione di materiale scientifico e attrezzature. Vincitore del concorso per direttore del brefotrofio provinciale di Sassari nel 1927, divenne poi ispettore provinciale dell'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia (ONMI), della cui federazione provinciale fu consulente nella giunta esecutiva di Sassari. Nell'anno accademico 1927-28 gli fu affidato l'incarico dell'insegnamento della puericultura.
Incaricato nel 1928-29 dell'insegnamento e della direzione della clinica pediatrica nell'Università di Perugia, fu consulente della giunta esecutiva della Federazione provinciale perugina dell'ONMI e membro del Consiglio sanitario provinciale del capoluogo umbro. Nel successivo anno accademico tornò definitivamente in Sardegna: chiamato dalla facoltà medica dell'Università di Cagliari alla guida della clinica pediatrica, ne assunse la direzione della cattedra e dell'istituto come incaricato fino al 1931, quindi, superato il relativo concorso, come straordinario e dal 1934 come ordinario. In questa Università il M. fu, inoltre, membro del consiglio di amministrazione dal 1933, preside di facoltà dal 1944 al 1968, e nel 1947 istituì la scuola di specializzazione in pediatria.
Oltre a quella didattica, notevole fu anche l'operosità scientifica del M., che condusse numerose ricerche in diversi settori della clinica pediatrica, con particolare attenzione alla "patologia specificamente legata all'ambiente razziale, geografico ed economico" della Sardegna (Aspetti di patologia pediatrica in Sardegna nell'ultimo ventennio, in Minerva pediatrica, XII [1960], pp. 833-838), dando complessivamente alle stampe 184 lavori scientifici.
Il M. esordì con numerosi, importanti studi vertenti su argomenti di biochimica, metabolismo e fisiopatologia dell'infanzia: nella sua prima pubblicazione (Comportamento dei componenti proteici del siero di sangue in diverse condizioni nei bambini, in Studi sassaresi, s. 2, I [1922], pp. 165-196) descrisse le interessanti variazioni bioumorali riscontrate negli organismi infantili a seguito di vari livelli di attività fisica, in particolare la diminuzione dell'albumina e l'aumento delle globuline seriche proporzionali alla fatica e al grado di reazione dell'organismo conseguenti a un impegno fisico moderato, in contrasto con le modificazioni inverse determinate da uno sforzo violento o prolungato. A questa fecero poi seguito la monografia Fisiopatologia dei corpi creatinici nel bambino (Sassari 1923), alla quale fu assegnato il I premio Isnardi, e i lavori: Contributo allo studio del contenuto in colesterina del sangue del bambino normale ed in alcune malattie (malaria-tubercolosi), in Policlinico. sez. medica, XXXI (1924), pp. 406-416; Il comportamento della reazione del sangue nei bambini in rapporto alla età ed alla alimentazione, in La Clinica pediatrica, VI (1924), pp. 385-406; Le modificazioni della reazione del sangue nei bambini in diversi processi morbosi, ibid., pp. 449-490; L'influenza del timo sul metabolismo dei corpi creatinici, in La Pediatria, XXXIII (1925), pp. 360-371; Contributo allo studio della patologia degli atrofici (Il metabolismo dei corpi creatinici), in La Clinica pediatrica, VII (1925), pp. 617-632; Le modificazioni del contenuto in zuccheri, grassi e lipoidi nel sangue di bambini colpiti da malattie gastroenteriche, in Folia clinica, chimica et microscopica, II (1927), pp. 229-292; Funzioni ed importanza della milza nei processi dello sviluppo e dell'accrescimento (Studio sperimentale e critico), in Riv. di clinica pediatrica, XXV (1927), pp. 857-952; Sulla digestione dei grassi nei bambini in alcune condizioni morbose estranee al tubo gastroenterico, in Studi sassaresi, s. 2, V (1927), pp. 189-229; Il rapporto timo-milza nell'accrescimento, in La clinica pediatrica, X (1928), pp. 17-45; Les activités enzymatiques du pancréas dans le nourrisson, in Revue française de pédiatrie, VI (1930), pp. 72-94; La alimentazione degli atrofici, in Riv. di clinica pediatrica, XXIX (1931), pp. 209-234.
Originali e di non minore interesse furono i contributi recati dal M. alla patologia e alla clinica delle malattie infettive e parassitarie: anzitutto della malaria, endemica in Sardegna, che, offrendogli la disponibilità di un'ampia casistica, gli consentì tra l'altro di fornirne le prime descrizioni delle forme atipiche dell'infanzia e di studiarne i rapporti con la tubercolosi (Contributo allo studio delle forme atipiche della malaria nei bambini, in La Pediatria, XXXIII [1925], pp. 1151-1169; Rapporti fra malaria e tubercolosi nei bambini, in Clinica ed igiene infantile, IV [1929], pp. 141-154); quindi di varie forme morbose tipiche dell'infanzia (fra cui: Contributo allo studio della terapia eterea nella pertosse, in La Pediatria, XXXII [1924], pp. 159-171; La proteinoterapia aspecifica nella cura della pertosse, ibid., pp. 249-268; Contributo allo studio delle ricadute e delle recidive del morbillo, in Policlinico. sez. pratica, XXXII [1925], pp. 116-118; L'influenza e le sue complicanze nei bambini, in La Clinica pediatrica, IX [1927], pp. 1-84; Endocardite acuta da enterite streptococcica contratta nelle prime dodici ore di vita, in La Pediatria, XXXV [1927], pp. 1313-1328; Alterazioni cardio-circolatorie e surrenali nel morbillo, in La Clinica pediatrica, XIII [1931], pp. 349-384; Sulla roentgen- terapia della meningite tubercolare, in Scritti medici in onore di R. Jemma nel XXX anno d'insegnamento, I-II, a cura di I. Nasso - E. Schwarz, s.l. [ma Milano] 1934, pp. 715-728; Neurassiti acute primitive di probabile origine virale nell'infanzia in Sardegna, in Minerva pediatrica, VIII [1956], pp. 432-438; Considerazioni e osservazioni sull'assetto proteico nella patogenesi delle varie forme di rickettsiosi, in La Clinica pediatrica, LVI [1964], pp. 583-606), delle forme congenite di lue (Pleuriti sifilitiche in eredoluetici, in La Pediatria, XXXIV [1926], pp. 1097-1115; Contributo allo studio delle meningiti eredo-luetiche, in Clinica ed igiene infantile, III [1928], pp. 2-23; Contributo alla conoscenza delle alterazioni del pancreas nella eredo-sifilide, in La Clinica pediatrica, XI [1929], pp. 1-27), di malattie parassitarie non rare tra i bambini in Sardegna (Problemi diagnostici, sindromi ed esiti non frequenti della echinococcosi nell'infanzia, in Studi sassaresi, s. 2, V [1927], pp. 309-347; Inconsueta reazione mieloide in un caso di leishmaniosi viscerale infantile, in Scritti in onore del prof. Angelo Ceconi(, Torino 1936, pp. 33-37).
Tra i numerosi studi del M. nei vari campi della clinica pediatrica si ricordano ancora quelli sulla patogenesi del rachitismo (Sulla possibile influenza della malaria nella eziopatogenesi del rachitismo, in Policlinico. sez. medica, XXXIV [1927], pp. 460-471; Fattori materni del rachitismo, in La Clinica pediatrica, XII [1930], pp. 923-989), sull'apparato respiratorio (Contributo allo studio delle pleuriti mediastiniche nei bambini, in Riv. di clinica pediatrica, XXIII [1925], pp. 721-743; Sulle pleuriti interlobari nei bambini, in Scritti medici dedicati a Riccardo Simonini nel XXV del suo insegnamento, Modena 1932, pp. 803-840), sulle leucemie (Contributo clinico, etiopatogenetico ed anatomopatologico allo studio delle leucemie acute nei bambini, in La Clinica pediatrica, X [1928], pp. 385-439; Sulle leucemie congenite e familiari, in Riv. di clinica pediatrica, XXVI [1928], pp. 440-469; Aspetti reumatici e alterazioni osteoarticolari nella leucemia acuta nel bambino, in Rass. clinico-scientifica, XXXIII [1957], pp. 129-133), sulla patogenesi della tetania (Studi e ricerche sperimentali sulla tetania, III, La funzione del timo nella patogenesi della tetania, in Policlinico. sez. medica, XXXII [1925], pp. 489-606; Sui rapporti fra tetania ed avitaminosi da fattore B, in La Clinica pediatrica, XI [1929], pp. 1063-1090).
Una particolare menzione meritano le ricerche condotte dal M. sulle anemie emolitiche di frequente riscontro nel bacino del Mediterraneo e, in particolare, in Sardegna: il favismo, del quale, pur non individuandone la causa effettiva nell'enzimopenia che sarebbe stata più tardi accuratamente documentata, intuì in qualche modo un rapporto indiretto con la malaria, in quanto ipotizzò che questa malattia favorisse l'induzione di una reazione anafilattoide nei globuli rossi a opera di una tossina contenuta nelle fave (Studio sul "favismo" nei bambini, in Riv. di clinica pediatrica, XXIV [1926], pp. 721-748; si ritiene oggi che l'anomalia genica responsabile del deficit enzimatico che espone gli eritrociti all'azione di un principio emolitico contenuto nei semi e nel polline di Vicia faba avrebbe operato nel tempo una selezione positiva nei soggetti che ne sono portatori, rendendoli meno suscettibili degli individui normali all'aggressione del parassita malarico: si veda Enc. medica Italiana, VI, col. 911, s.v. Favismo); e la talassemia, della cui forma omozigote o malattia di Cooley descrisse una variante caratterizzata da una estrinsecazione più precoce e dall'evoluzione più tumultuosa delle stigmate cliniche, da lui definita "eritroblastosi sub-cronica", in seguito accuratamente studiata da G. Salvioli e da M. Ortolani, che R. Corda chiamò "malattia di Macciotta" (Importanza dei fattori costituzionali ed ambientali nella origine di anemie eritroblastiche croniche (malattia di Cooley), subcroniche e forme minori e nella loro particolare frequenza in determinate regioni, in Annali italiani di pediatria, II [1949], pp. 285-304; Eritroblastosi primitiva subcronica e suoi rapporti con la malattia di Cooley, ibid., IV [1951], pp. 179-189; Aspetti minimo- ed a-eritremici della malattia di Cooley e della eritroblastosi subcronica, ibid., V [1952], pp. 453-463; Aspetti del problema della malattia mediterranea, ibid., VII [1954], pp. 437-459).
Relatore a vari congressi nazionali di clinica pediatrica, il M. collaborò inoltre al Trattato di pediatria, diretto da C. Comba e R. Jemma (I-III, Milano 1934), redigendo i capitoli Le malattie del sistema nervoso periferico nei bambini; epilessia, nevrosi e psicosi infantili (II, pp. 585-598, 628-677); Varicella, vaiuolo, vaccinazione antivaiolosa (III, pp. 67-96), La malaria nei bambini (pp. 230-259); e al secondo volume del Manuale di pediatria di G. Frontali (Torino 1936), con i capitoli Malattie del sangue e degli organi emopoietici (pp. 1-76), e Malattie esantematiche minori (pp. 299-344).
Lasciato l'insegnamento nel maggio 1963 per raggiunti limiti di età, il M. fu collocato fuori ruolo e successivamente nominato professore emerito di pediatria. Nel corso della sua attività aveva messo in luce anche notevoli capacità di organizzatore: a Cagliari, allo scopo di sopperire all'isolamento nel quale si trovava la Sardegna adeguandone le strutture assistenziali e di ricerca alle nuove esigenze scientifiche e dotandola di centri specializzati, aveva dapprima riorganizzato e ampliato la clinica pediatrica dell'ospedale S. Giovanni di Dio e successivamente edificato la nuova clinica pediatrica universitaria, quindi realizzato in un edificio a questa adiacente un centro per la cura e il recupero funzionale dei poliomielitici, trasformato poi, dopo la scomparsa della malattia conseguente all'obbligo della vaccinazione, in un centro pilota per l'assistenza ai neonati immaturi; aveva inoltre attivato nel 1960 il centro provinciale per lo studio e la cura delle microcitemie e, in considerazione del grave problema umano e socio-sanitario rappresentato per l'isola da tali patologie, progettato e realizzato un ospedale regionale per i soggetti talassemici concepito come struttura di riferimento, a livello interdisciplinare e internazionale, per gli studi in questo settore. Più volte chiamato alla presidenza della Società italiana di pediatria, a Cagliari fu per molti anni presidente della Società fra i cultori delle scienze mediche e naturali. Per offrire ai pediatri sardi una possibilità di incontro e di discussione e superare le difficoltà di collegamento con il continente esistenti nel primo periodo postbellico, nel 1948 fondò il periodico Annali italiani di pediatria; per lungo tempo direttore della Rassegna medica sarda e condirettore della Rivista di clinica pediatrica, collaborò a varie pubblicazioni periodiche scientifiche, tra le quali Studi sassaresi. Nel 1958 gli venne conferita la medaglia d'oro per i benemeriti della scuola, della cultura e dell'arte.
Il M. partecipò anche alla vita pubblica e politica: consigliere comunale a Sassari e attivamente impegnato nell'organizzazione delle lotte operaie prima dell'avvento del fascismo, al termine del secondo conflitto mondiale contribuì alla riorganizzazione del Partito socialista italiano di unità proletaria e nel 1947, dopo la scissione di Palazzo Barberini, fu tra i fondatori del Partito socialista dei lavoratori italiani (PSLI; dal 1949 PSDI) in Sardegna. Assessore al Comune di Cagliari dopo la Liberazione, si impegnò in particolare per l'adozione dei provvedimenti igienico-sanitari indispensabili nell'emergenza postbellica. L'8 ott. 1946 con nomina governativa divenne membro della seconda Consulta regionale e restò in carica fino al giugno 1948, quando si insediò la terza Consulta. Nel 1969 gli fu conferita l'onorificenza di commendatore al merito della Repubblica.
Il M., che dal suo matrimonio con Maria Delia Pittalis aveva avuto quattro figli, sposò poi in seconde nozze la pediatra Antonietta Leone, che gli succedette nella direzione della cattedra e dell'istituto di clinica pediatrica dell'Università cagliaritana.
Il M. morì a Cagliari il 31 ag. 1985.
Fonti e Bibl.: Notizie fornite dai familiari. Necr., in Riv. italiana di pediatria, XII (1986), p. 195; G. Macciotta, Curriculum vitae ed operosità didattica e scientifica, Cagliari 1931; Panorama biografico degli italiani di oggi, II, Roma 1956, p. 899; R. Corda, Presentazione, in Scritti in onore di G. M. nel XXXV anno di insegnamento, in Annali italiani di pediatria, XVI (1963), Suppl., pp. VII-XIII; Elenco delle pubblicazioni, ibid., pp. XVII-XXVII; N. Latronico, Storia della pediatria, Torino 1977, pp. 672-674; A. Macciotta, La pediatria italiana fra cronaca e storia. Cagliari, in Riv. italiana di pediatria, XIX (1993), 2, Suppl., pp. 13 s.; T. Meloni, La pediatria italiana( Sassari, ibid., p. 16; R. Vaccaro - M. Stefanelli, La pediatria italiana( Perugia, ibid., p. 30; G. Maggioni, Congressi nazionali con titoli delle relazioni, ibid., XXVI (2000), 4, Suppl., pp. 13, 15; F. Vardeu, Le cattedre ambulanti di puericultura in Italia 1927-1934, in Grand'angolo di Edit-Symposia - Pediatria e neonatologia, VIII (2001), p. 31; G. Schilirò, Spigolature storiche sull'ematologia pediatrica in Italia, in A. Di Cataldo, Argomenti di ematologia, Catania 2001, p. 20; I. Bianco Silvestroni, Storia della microcitemia in Italia, Roma 2002, p. 149; I. Farnetani - F. Farnetani, G. M.: un pediatra per la Sardegna, in Quaderni di pediatria, III (2004), p. 190; I. Farnetani - F. Farnetani, M.'s disease, in La Pediatria medica e chirurgica, XXVII (2005), n. 5, Suppl., p. 35.