MADRUZZA, Giuseppe
Nato a San Marino il 28 ag. 1828 dal medico Giovanni Battista e da Giulia Belzoppi, si iscrisse alla facoltà di medicina dell'Università di Bologna, ove fu allievo, tra gli altri, dei chirurghi G. Malagodi e F. Rizzoli.
Nel 1848, quando era ancora studente, arruolatosi nella legione romana tiragliatori, partecipò volontario alla prima guerra di indipendenza combattendo nel Lombardo-Veneto: nel corso di quelle operazioni belliche, incaricato di recare farmaci e materiale di medicazione, riuscì a superare le linee nemiche e a penetrare dentro Treviso assediata.
Conseguita la laurea nell'Università bolognese il 2 giugno 1849, particolarmente attratto dalle discipline chirurgiche, si recò a perfezionarsi nelle cliniche di Pisa e di Firenze. Esercitò quindi la professione di chirurgo a Fano nel 1851-52, nel 1853 a Recanati e nel 1854 a Gubbio, affermandosi in breve tempo come distinto studioso e abile operatore, particolarmente versato nella pratica ostetrica, e compendiando le sue esperienze specialistiche nel resoconto Operazioni di alta chirurgia eseguite dal dottor G. M. nel quadriennio 1851-54 (Gubbio 1855). Grazie alla notorietà raggiunta, nel 1856 ricevette l'invito ad assumere l'incarico dell'insegnamento di anatomia e clinica chirurgica presso l'Università di Camerino, che tuttavia declinò per dedicarsi ancora all'esercizio della chirurgia e dell'ostetricia come chirurgo condotto a Perugia. Nel capoluogo umbro fu chiamato, nel 1857, a dirigere la cattedra di clinica chirurgica e ostetrica. A seguito del decreto emanato l'11 nov. 1860 dal regio commissario generale per l'Umbria G.N. Pepoli, l'insegnamento delle due discipline fu separato: la cattedra di ostetricia, con delibera della giunta comunale del 30 genn. 1861, fu allora definitivamente assegnata al M., che tuttavia continuò ancora a esercitare periodicamente l'ufficio di professore di chirurgia. Alla guida della clinica ostetrica, egli dette un vigoroso impulso allo sviluppo e all'attività della scuola e ne precisò l'ordinamento; preside di facoltà dal 1891-92 al 1895-96, fu anche primario chirurgo del civico ospedale e di altri pii istituti locali, direttore del sifilocomio e del brefotrofio, membro del Consiglio sanitario dell'Umbria.
All'attività clinica e didattica affiancò una costante operosità a favore dell'igiene e della sanità pubblica: nel 1879 fondò l'Istituto autonomo di maternità di Perugia, del quale fu primo direttore e al cui miglioramento si dedicò con costante attenzione; si adoperò per migliorare la gestione degli istituti di assistenza e di ricovero, in particolare per l'introduzione e la diffusione delle procedure asettiche nell'assistenza al parto onde ridurre le frequenti infezioni puerperali; contribuì a riorganizzare e a valorizzare, con l'adozione di nuovi programmi e ordinamenti, la scuola di ostetricia minore per levatrici, fino ad allora affidata alla modesta iniziativa di privati; contrastò decisamente la consuetudine di concedere con troppa facilità, secondo le disposizioni ministeriali dell'epoca, autorizzazioni e sanatorie alle levatrici empiriche che non avevano seguito un regolare corso di studi, alle quali di fatto era allora pressoché totalmente affidata l'assistenza alle gestanti e ai neonati. Nel settore medico-specialistico, recò un valido contributo al corretto inquadramento delle risorse terapeutiche disponibili in caso di impedimento al parto per vizi del bacino, al fine di evitare per quanto possibile il ricorso al taglio cesareo, all'epoca gravato da un elevatissimo rischio operatorio; precorrendo lo sviluppo che avrebbe conseguito solo molto più tardi, curò meticolosamente la semeiotica ostetrica, procedendo all'esame strumentale dell'attività cardiaca fetale delle cui variazioni in alcune situazioni patologiche gravidiche e placentari studiò i fattori causali; nel 1892 fece parte della Commissione istituita fra i cultori della specialità per il rinnovamento della Società italiana di ostetricia e ginecologia.
Autore di alcuni scritti chirurgico-ostetrici (tra i quali Dell'aborto ostetrico, della gastro-isterotomia e delle altre risorse dell'ostetricia ne' casi in cui la gravidanza o il parto minacciano la vita della gestante, Perugia 1862; Della compressione e della legatura negli aneurismi diffusi, e nelle ferite delle arterie degli arti. Lettera all'ecc.mo sig. dott. Ruggiero Torelli, in L'Ippocratico, s. 3, II [1862], pp. 339-359), nel 1885 partecipò all'XI congresso dell'Associazione medica italiana in qualità di presidente del comitato umbro del sodalizio, recando validi contributi sulla terapia chirurgica degli aneurismi (Di un nuovo compressore pensile a corda elastica, in Atti dell'XI Congresso dell'Associazione medica italiana, 1885, Perugia 1886, pp. 303-306), sulla chirurgia intestinale (Della enterectomia nella erniotomia, ibid., pp. 306-308), sulla semeiotica ostetrica (Sulla cardiografia e cardiometria, ibid., pp. 332-334). Pubblicò inoltre saggi di carattere più generale: Rapporto sulla condizione morale ed igienica dei brefotrofi dell'Umbria, Perugia 1869; Resoconto statistico medico e politico dell'esercizio del sifilocomio di Perugia, ibid. 1870; Alcune notizie sull'ospizio di maternità e scuola di ostetricia di Perugia, con note statistiche di clinica ostetrica, ibid. 1885; In tesi di vitalità. Voto medico legale, ibid. 1891; Gli esami postumi delle levatrici: osservazioni, Città di Castello 1893; Gli esami pratici e l'abilitazione ministeriale delle levatrici abusive, ibid. 1893.
Il M. morì a Perugia il 25 nov. 1896.
Fonti e Bibl.: Perugia, Archivio di famiglia presso Gian Federico Madruzza. Necr., in Annuario dell'Università degli studi di Perugia, 1896-97, Perugia 1896, pp. 59-62; G. M.: commemorazione fatta al IV Congresso della Soc. italiana di ostetricia e ginecologia, Roma 1897, pp. 256-267; G. Vicarelli, Dodici mesi alla maternità di Perugia: appunti statistico-clinici, Perugia 1892; A. Guzzoni degli Ancarani, L'Italia ostetrica, Siena 1911, pp. 335, 548; G. Ermini, Storia dell'Università di Perugia, II, Firenze 1971, pp. 790, 927; F. Crainz, La Società italiana di ginecologia e ostetricia nei primi cento anni dalla sua costituzione, Roma 1992.