MAGINI, Giuseppe
Nato a Torrita di Siena il 31 luglio 1851 da Pietro e Angela Mucciarelli, iniziò nel collegio vescovile di Pienza il primo ciclo di studi, che completò a Roma, dove si era trasferito nel 1867. Si iscrisse quindi alla facoltà medica della "Sapienza", dove, allievo tra gli altri di G. Baccelli, si laureò nel 1875; nel 1877 divenne chirurgo sostituto negli ospedali della capitale. Nel 1881, accogliendo l'invito di A. Moriggia che ne era direttore, cominciò a lavorare come assistente presso la cattedra di istologia e fisiologia generale della facoltà medica dell'Università di Roma, dando così inizio alla carriera scientifica e accademica: abbandonata definitivamente la pratica professionale, infatti, si dedicò completamente alla nuova attività e fu impegnato in severi programmi di ricerca.
I suoi primi studi riguardarono le modalità di induzione dell'eccitazione dei tronchi nervosi con le correnti galvaniche; ne dette la prima notizia all'Accademia medica di Roma con una comunicazione letta da Moriggia (Eccitazione dei nervi colla corrente indotta unipolare a distanza e attraverso corpi isolanti, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, IX [1883], pp. 264-269), quindi in una pubblicazione in tedesco (Erregung der Nerven durch den unipolaren Induktionsstrom, in Naturlehre des Menschen und der Thiere, XIII [1885], pp. 409-413); dimostrò sperimentalmente che la resistenza elettrica dei nervi al passaggio dell'onda elettrica è più elevata in senso centrifugo, e che nei nervi misti esiste un rapporto diretto costante tra conducibilità elettrica ed eccitabilità (La conducibilità elettrica dei nervi in rapporto alla loro eccitabilità, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XIV [1887-88], pp. 329-335). Con brillanti osservazioni condotte sui lobi elettrici della torpedine mise in luce che l'attività eccitabile delle cellule nervose del campo motorio si accompagna allo spostamento in posizione eccentrica del loro nucleolo (La diversa ubicazione del carioplasma e del nucleolo nella cellula nervosa motoria, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, matematiche e nat., s. 4, VI [1890], 1, pp. 466-472; Ancora dell'ubicazione del nucleolo nella cellula nervosa motoria, ibid., VII [1891], 1, pp. 277-279; Le orientazioni dei nucleoli delle cellule nervose motorie nel lobo elettrico della torpedine nello stato di riposo e nello stato d'eccitazione, in Atti dell'XI Congresso medico internazionale, 1894, Roma 1894, II, pp. 60-64 (edito in francese in Archives italiennes de biologie, XXII [1894], pp. 212-217).
Importanti furono le osservazioni del M. sul sistema nervoso: studiò le caratteristiche morfologiche delle cellule della nevroglia e dei neuroni del feto (Nevroglia e cellule nervose cerebrali nei feti, in Atti del XII Congresso dell'Associazione medica italiana, 1887, Pavia 1888, I, pp. 281-291; Nuove ricerche istologiche sul cervello del feto, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, matematiche e nat., s. 4, IV [1888], 1, pp. 760-763) e alcune particolarità dell'ependima umano (Ricerche istologiche sul prolungamento delle cellule epiteliali dell'ependima, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XV [1888-89], pp. 193-198; Sulla natura dell'epitelio ependimale. Nota II, ibid., XVI [1889-90], pp. 116-122; Sui filamenti dell'epitelio ependimale nel bulbo dell'uomo, ibid., pp. 283-286); descrisse le conseguenze delle lesioni indotte sperimentalmente (Sulla rigenerazione del midollo spinale caudale nel triton cristatus e nella lacerta viridis e sul tessuto di riparazione delle ferite cerebrali negli animali omeotermi, ibid., pp. 88-95; Alcune alterazioni istologiche dei centri nervosi prodotte da scariche elettriche sperimentali, ibid., pp. 199-204); individuò nelle cellule di moto la presenza di abbondante quantità di citocromatina distribuita in forma di grossi granuli nel citoplasma, divenuti noti come "zolle di Nissl" dal nome del neuropatologo che in seguitò li riscoprì (Alcuni nuovi caratteri differenziali delle cellule nervose, in Atti della R. Acc. dei Lincei. Rendiconti, cl. di scienze fisiche, matematiche e nat., s. 4, VI [1890], pp. 19-23).
Del M. debbono ancora essere ricordate le osservazioni sperimentali di fisiologia cardiaca, i cui risultati lo indussero a interpretare le diastole come un fenomeno prevalentemente passivo (La pressione del sangue nelle cavità del cuore; trequarti per studiarla, in Bull. della R. Acc. medica di Roma, XII [1886], pp. 81-99; Sull'eccitazione del cuore colla corrente galvanica, ibid., XIII [1886-87], pp. 182-186; La diastole del cuore e la oscillazione negativa, ibid., XVI [1889-90], pp. 123-126), la collaborazione a un lavoro sperimentale di A. Maggiorani (Studi sperimentali sul magnetismo del sangue, ibid., XII [1886], pp. 218-226), alcune note di tecnica microscopica (Tecnica microscopica, ibid., XI [1885], pp. 267-270; Sull'uso del cloruro di zinco nello studio della istologia del cervello, ibid., pp. 48-53; Qualche considerazione sulla microfotografia, ibid., pp. 164-168; Colorazione artificiale delle emazie circolanti, ibid., XV [1888-89], pp. 261-270).
La carriera accademica del M. nell'Università di Roma fu rapida e brillante: succeduto a Moriggia, ritiratosi volontariamente dall'insegnamento, assunse la direzione della cattedra di istologia e fisiologia generale come professore straordinario nel 1893-94, divenendo ordinario nel 1902; titolare dello stesso insegnamento passò nel 1906 dalla facoltà medica a quella di scienze. Durante il suo magistero fu incaricato dei corsi di tecnica microscopica dal 1894 al 1902 e di zootecnia dal 1912 al 1916.
Apprezzato didatta, il M. dette anche un vigoroso impulso alla ricerca scientifica nel suo laboratorio, che dotò di validi mezzi tecnici. Pubblicò ancora importanti osservazioni biologiche: l'esistenza di cellule somatiche di due origini distinte, paterna e materna, in Ascaris megalocephala, nelle cui uova i due pronuclei, che non si fondono, danno luogo alla formazione di due blastomeri (Sulla segmentazione indipendente dei pronuclei maschile e femminile, Montepulciano 1901); la presenza, particolarmente evidente nelle cellule nervose del lobo elettrico della torpedine, di una nuova speciale sostanza situata attorno ai granuli di cromatina, che denominò pericromatina (Sopra una nuova sostanza nucleare della cellula nervosa, ibid. 1901); la descrizione dell'evoluzione di un fenomeno protoplasmatico nel corso della divisione cellulare (Sulla origine del centrosoma e sulla pretesa quadriglia dei centri di Fol, ibid. 1902).
Il M. morì a Roma il 21 febbr. 1916.
Fonti e Bibl.: G. Fano, G. F., in Università degli studi di Roma, Annuario dell'anno scolastico 1919-20, Roma 1920, pp. 131-133; N. Spano, L'Università di Roma, Roma 1935, pp. 190, 254, 340; E. Luna, Anatomia, in Un secolo di progresso scientifico italiano. 1839-1939, IV, Roma 1939, p. 73; A. Pazzini, La storia della facoltà medica di Roma, Roma 1961, I, pp. 334, 336; II, pp. 503 s.; I. Fischer, Biographisches Lexikon der hervorragenden Ärzte([1880-1930], II, p. 972; Enc. Italiana, XXI, p. 898.