Storico e letterato (Alghero 1786 - Torino 1868); fu (1816-21) segretario di Carlo Felice, viceré di Sardegna; nominato barone (1833), presidente del Senato dal 1849 al 1855; dal '59 ministro di stato. Più che alle sue opere lessicografiche (La fortuna delle parole, 1831; La fortuna delle frasi, 1866), la sua fama è affidata alla Storia della Sardegna dai più antichi tempi alla morte di Carlo Emanuele III (2 voll., 1825-27), cui fece seguire nel 1842 la Storia moderna della Sardegna dall'anno 1775 al 1799.