TERRENI, Giuseppe Maria
Pittore e incisore livornese, nato il 19 giugno 1739 e morto il 9 novembre 1811. La sua migliore attività si manifestò nell'affresco, dove dimostrò vivacissima fantasia e un notevole gusto cromatico, con qualche eco tiepolesca. Diede agli ornati uno stile molto originale, che fu largamente imitato. Per la sua opera varia e feconda, manifestatasi anche, ma meno felicemente, nella pittura ad olio, ad acquerello, a tempera e sulla scagliola, il T. merita ben maggiore fama di quella che ha oggi. Nonostante che l'artista stesso si sia detto allievo di Ignazio Hugford, si ha ragione di ritenerlo per i caratteri originali della sua arte, un autodidatta. I primi lavori che misero in rilievo le sue singolari doti di fantasioso decoratore furono quelli per la Sala delle Nicchie in Palazzo Pitti, ordinatigli dal granduca Leopoldo, il quale già sì era valso della sua opera (decorazione delle vòlte degli Uffizî, in collaborazione con Giuseppe del Moro e Giuliano Traballesi; affreschi nelle Sale del Buon Umore nella villa di Poggio Imperiale).
Dal 1771 al 1773 eseguì tutti gli ornati con motivi allegorici nelle vòlte e nel tamburo della cupola del santuario di Montenero (Livorno). Capolavoro del Terreni è a ragione considerato il grande affresco (1798) sulla calotta della cappella del SS. Sacramento nella cattedrale di Livorno.
Bibl.: C. Venturi, Pittori livornesi: G. M. T., in Liburni Civitas, VI (1933), pp. 17-54.