MARIANI, Giuseppe
– Nacque a Milano, da Lorenzo e da Francesca Peroglio, il 25 febbr. 1885. Superati gli studi liceali, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Pavia, dove, laureatosi a pieni voti e con la lode il 9 luglio 1909, dette subito inizio alla carriera universitaria: entrato nell’anno accademico 1909-10 nella clinica dermatologica diretta da U. Mantegazza con la qualifica di «assistente ospitaliero», nel 1912-13 fu nominato assistente ordinario e successivamente aiuto; il 17 nov. 1913 conseguì la libera docenza in clinica dermosifilopatica.
Chiamato alle armi allo scoppio del conflitto mondiale, il M. fu assegnato a un ospedale da campo in prima linea: nel corso delle azioni svoltesi sulle pendici del monte S. Michele (altopiano carsico) tra il 21 e il 23 ott. 1915 fu ferito nel tentativo di soccorrere i militari colpiti giacenti allo scoperto, e per questo fu in seguito insignito con la medaglia d’argento al valor militare. Ripresa l’attività accademica fu incaricato dapprima, nell’anno accademico 1921-22, dell’insegnamento di propedeutica dermosifilopatica nell’Università di Pavia, quindi presso quella di Cagliari dell’insegnamento e della direzione della clinica dermosifilopatica nel 1922-23 e nel 1923-24. Nel 1925, vincitore di concorso, assunse la direzione della cattedra di clinica dermosifilopatica della neoistituita Università Adriatica di Bari: qui, in attesa della disponibilità del nuovo policlinico universitario, ancora in fase di progettazione, realizzò nei locali dell’ala destra della sede dell’ateneo l’istituto di clinica dermosifilopatica. Per un decennio, avvalendosi della collaborazione di un aiuto e di un assistente di ruolo, assicurò la piena funzionalità della struttura dotata di 100 posti letto, di un dispensario governativo antivenereo e di un laboratorio. A Bari, inoltre, il 14 dic. 1925 fondò la sezione pugliese della Società italiana di dermatologia e sifilografia e dal 1930 al 1935 esercitò le funzioni di rettore dell’Università.
Nel 1937 il M. si trasferì all’Università di Genova, dove assunse la direzione della cattedra e dell’istituto di clinica dermosifilopatica e fondò una valida scuola specialistica presso la quale si formarono brillanti allievi.
Parallelamente a quelle didattica e accademica, il M. svolse anche una proficua attività di ricerca scientifica: formatosi durante i corsi universitari alla scuola istopatologica di C. Golgi e avviato allo studio della clinica dermosifilopatica da Mantegazza, affrontò e approfondì alcuni importanti settori della specialità esaminandoli alla luce dei recenti progressi medico-biologici generali, con una impostazione che gli consentì di superare i vecchi criteri prevalentemente morfologici dell’inquadramento delle malattie cutanee. Di netta impronta istopatologica furono i lavori pubblicati nei primi anni di attività nella clinica pavese (il contributo alla conoscenza dell’etiopatogenesi del mollusco contagioso dell’uomo e dell’epitelioma contagioso degli uccelli, Beitrag zur Aetiologie und Pathogenese des Molluscum contagiosum des Menschen und des Epithelioma contagiosum der Vögel, in Archiv für Protistenkunde, 1910, vol. 21, pp. 213-221; la descrizione di un cistoadenoma diffuso secondario a diverticolo di Mechel, Epithéliome cylindrique typique de l’ombilic, d’origine hétérotopique, à point de départ intestinal, avec métastases cutanées, in Bulletin de l’Association française pour l’étude du cancer, V [1912], pp. 289-311; lo studio delle lesioni indotte dalla blenorragia nei canali parauretrali, Note istopatologiche sulla infezione blenorragica dei canali parauretrali, in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pavia, XXVIII [1913], pp. 17-32, e quello clinico e morfologico di alcune forme neoplastiche cutanee, Klinischer und pathologisch-anatomischer Beitrag zum Studium der kutanen Leukämide, der fibro-epithelioiden Polylymphomatosen [Hodgkinsche Krankheit] und der Mykosis fungoides, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, 1914, vol. 120, pp. 781-869) e l’indagine condotta molto più tardi sull’istogenesi della psoriasi (Sull’istogenesi dell’elemento psoriasico con particolare riferimento ad un’espressione di reticulosi lipoidosica, in Atti del XXXVIII Congresso della Soc. italiana di dermatologia e sifilografia [SIDES], Catania-Taormina… 1951, III, Torino 1953, pp. 113-142).
Introdusse nell’indagine istologica e istopatologica della cute un innovativo metodo di ispezione regionale secondo piani orizzontali, rivelatosi un’indispensabile integrazione dell’ordinario procedimento di esame secondo piani verticali (I caratteri regionali cutanei rilevati colla ispezione secondo piani orizzontali, in Pubblicazioni degli allievi in onore dell’amatissimo maestro prof. U. Mantegazza offerte in occasione del XXVIII Congresso italiano di dermatologia e sifilografia tenuto nella rinnovata clinica dermosifilopatica di Pavia, 21-24 ott. 1933, Pavia 1933, pp. 1-22). Alla conoscenza della patologia dermatologica recò una serie di importanti contributi: sui noduli vaccinali e sull’afta epizootica nell’uomo (Contributo alla conoscenza dei noduli vaccinali dell’uomo e dell’afta epizootica umana, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, 1921, vol. 62, pp. 269-306), sull’impiego in clinica delle tricofitine (Sul valore diagnostico e terapeutico delle tricofitine, ibid., 1923, vol. 64, pp. 587-603), sul virus erpetico (Nuovi contributi sperimentali allo studio dei virus erpetico, vaccinico, rabico, ibid., pp. 1308-1337; Experimentelle Untersuchungen und kritische Erwägungen über die Aetiologie der Herpeserkrankungen, in Archiv für Dermatologie und Syphilis, 1924, vol. 147, pp. 259-336; Stato attuale della questione degli erpeti [note riassuntive], in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, 1924, vol. 65, pp. 126-176), su peculiari sindromi dermatologiche (Sopra alcune sindromi cutanee e mucose monomorfe o polimorfe in dipendenza degli stati leucemici della micosi fungoide e del linfogranuloma, ibid., pp. 994-1075; Granulomatosi diffusa benigna a sede cutanea, muscolare, ghiandolare, periostea, con caratteri di «vaselinoma», in Giorn. ital. di dermatologia e sifilologia, 1926, vol. 67, pp. 769-794; Febbre esantematica con sindrome universale bollosa ectodermica cutaneo-mucosa [probabile epiteliosi virosica varioliforme-pemfigoide], in Scritti in onore di J. Cappelli, Torino 1951, pp. 127-144), sulla formazione del pigmento melanico e sulle caratteristiche morfologiche e funzionali delle cellule melanoblastiche (Sulle cellule melanoblastiche e sulla origine pirrolica del pigmento melanico [melanina], in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, 1925, vol. 66, pp. 769-794). Una speciale menzione meritano i contributi che il M. recò alla conoscenza dei fenomeni reattivo-immunitari cutanei, illustrati nell’ampio e approfondito tema generale di relazione svolto alla XXV riunione della Società italiana di dermatologia e sifilografia, Bari 1929 (Reazioni di difesa e stati immunitari cutanei, I, Parte generale, pp. 7-174) e, più tardi, in un esauriente lavoro (Espressioni dermatologiche nel complesso reazionale di difese aspecifiche [con particolare riferimento alle sindromi generali di adattamento e alle malattie di adattamento], in Arch. E. Maragliano di patologia e clinica, VI [1951], pp. 1175-1232), e dei rapporti esistenti tra attività sessuale e condizioni cutanee (Fisiopatologia cutanea in rapporto colle funzioni sessuali, in Dermosifilografo, XXIV [1949], pp. 357-432).
Si ricordano ancora i suoi studi sulla leishmaniosi cutanea, iniziati nel 1921 in Sardegna (Il primo caso di leishmaniosi cutanea autoctona nella provincia di Cagliari, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, 1924, vol. 65, pp. 1581-1604), sviluppati successivamente in Puglia e illustrati e discussi nell’ambito della sezione pugliese della Società italiana di dermatologia; le ricerche cliniche e sperimentali sulla lebbra (Osservazioni sopra una forma di allergia cutanea nella lebbra: lepra tubercoloide sperimentale nell’uomo, in Pathologica, XVII [1924], pp. 471-477; Nuove osservazioni sulle reazioni provocate sperimentalmente con materiale lebbroso nell’uomo, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, 1925, vol. 66, pp. 402-426); le osservazioni sul meccanismo della proteotossicosi nelle dermosifilopatie (Nuovo contributo allo studio del meccanismo della proteotossicosi terapeutica nelle malattie cutanee e veneree, in Giorn. ital. delle malattie veneree e della pelle, 1924, vol 65, pp. 1373-1481); la messa a punto della strategia terapeutica nel trattamento delle piodermiti con l’obiettivo dell’eliminazione degli agenti patogeni, resa possibile dall’avvento degli antibiotici, e della conservazione dell’integrità tessutale (Linee programmatiche generali in tema di piodermiti, in Dermatologia, I [1950], pp. 139-146). Pubblicò le esperienze dermosifilopatiche maturate nel periodo bellico (Appunti di dermosifilopatica di guerra, Pavia 1923), la valutazione dell’orientamento della specialità in Italia (Sviluppi e indirizzi della dermatologia italiana, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, 1932, vol. 73, pp. 4-33), le proprie memorie relative ai primi anni di vita dell’ateneo barese (La R. Università Benito Mussolini di Bari, Roma 1934).
Una particolare attenzione prestò alle malattie veneree, specialmente ai problemi clinico-terapeutici e socio-sanitari della sifilide: pubblicò due importanti monografie, Sifilide e matrimonio; sifilide ereditaria; sifilide da allattamento, Pavia 1911, e La questione sessuale. Fisiopatologia, sociologia e legislazione sessuale, Milano 1926, nonché una serie di lavori in periodici specialistici (tra i quali, Sibersalvalsan e sulfoxylatsalvarsan nella cura della sifilide, in Giorn. italiano delle malattie veneree e della pelle, 1922, vol. 63, pp. 332-343; La sifilide nella storia, nella letteratura e nelle arti figurative…, in Boll. dell’Ist. stor. italiano dell’arte sanitaria, VIII [1928], pp. 123-140; Importanza e funzione delle assicurazioni sociali nella lotta contro le malattie intersessuali, in Giorn. italiano di dermatologia e sifilologia, 1934, vol. 75, pp. 1359-1382; L’importanza sociale della profilassi e terapia nella sterilità da malattie intersessuali, ibid., 1937, vol. 78, pp. 967-976 e, in una trattazione più ampia, in I doveri del medico nella politica demografica del regime fascista, Roma 1941, pp. 117-151).
Nel 1955 il M. fu collocato fuori ruolo: sofferente per una cardiopatia, morì a Genova il 28 dic. 1963.
Membro di numerose società scientifiche italiane e straniere, aveva fatto parte del Consiglio dei clinici nell’ateneo genovese.
Fonti e Bibl.: Necr., in Annuario della Università di Genova, a.a. 1963-64, Genova 1965, pp. 69 s.; in Arch. E. Maragliano di patologia e clinica, XX (1964); in Giorn. italiano di dermatologia, 1964, vol. 99, pp. 98 s.; in Minerva dermatologica, XXXIX (1964), pp. 61 s.; si vedano gli Annuari delle Università con particolare riferimento a Pavia (per gli a.a. dal 1909-10 al 1925-26), Cagliari (1922-23 e 1923-24), Bari (dal 1926-27 al 1934-35) e infine Genova (dal 1936-37 al 1954-55). Panorama biografico degli Italiani d’oggi, a cura di G. Vaccaro, II, Roma 1959, p. 947; F. Farnetani, Il contributo di M. allo sviluppo dell’infettivologia dermatologica, in Atti del X Congresso internazionale «Incontri pediatrici normanni», Aversa…, Afragola 2006, pp. 651-653.