MAZZINI CITA, Giuseppe
MAZZINI CITA (Cita Mazzini), Giuseppe. – Ultimo dei quattro figli di Luigi Mazzini e Teresa Carpaneti, nacque a Imola, presso Bologna, il 5 marzo 1873 (aggiunse poi al proprio cognome il soprannome Cita datogli dallo zio materno Antonio per distinguerlo dall’illustre politico omonimo).
Completati gli studi presso il liceo Torricelli di Faenza nel 1893, incerto sulla strada da seguire, soggiornò alcuni mesi a Parigi, presso il fratello Pietro. Durante la permanenza nella capitale francese con frequenza quasi quotidiana annotò in un Taccuino, ora conservato con altre carte nella Biblioteca comunale di Imola, le sue attività, ritrasse personaggi, tracciò i disegni di monumenti, trascrisse sul pentagramma i refrains delle canzoni ascoltate nelle strade. Nel 1894, usufruendo di una borsa di studio, si iscrisse alla facoltà di medicina e chirurgia dell’Università di Bologna. Durante gli anni del corso collaborò, come corrispondente da Bologna, ai giornali Il Messaggero di Roma e il Roma di Napoli, iniziando così a coltivare quello che poi, per tutta la vita, sarebbe stato l’altro suo grande interesse, il giornalismo. Spinto da questa seconda passione, al termine degli studi universitari si recò nuovamente a Parigi, a trascorrervi alcuni mesi come corrispondente dei periodici Roma e Caffaro di Genova. Rientrato in Italia nel 1900, si dedicò per un certo tempo all’esercizio della professione medica come assistente ospedaliero a Imola dapprima nel manicomio dell’Osservanza, poi nel biennio 1901-03, presso la sezione medica dell’Ospedale civile: in questo periodo pubblicò due brevi articoli scientifici nel Nuovo Raccoglitore medico, del quale nel 1904 fu uno dei redattori (La sieroterapia della difterite, I [1903], pp. 156-161; L’adrenalina e i suoi usi terapeutici, ibid., II [1904], pp. 63-67).
Nello stesso 1904 il M. decise di emigrare in Cile, dove già si era stabilito il fratello Raffaele: conseguita il 25 ottobre di quell’anno la laurea in medicina e chirurgia presso l’Università di Santiago e, ottenuta la prescritta abilitazione, tra il 1905 e il 1911 esercitò la professione di medico della Società di mutuo soccorso fra gli italiani e del Comune di Pirque, presso Puento Alto. Non tralasciò, nel contempo, l’attività giornalistica: collaboratore dei giornali L’Italia di Valparaiso e Corriere d’Italia di Buenos Aires, mantenne assidui rapporti con periodici italiani. In questo periodo fu inoltre direttore della locale sezione della Società Dante Alighieri, presidente dell’Istituto italiano di istruzione, membro esecutivo del primo congresso degli italiani in Cile, presso il quale rappresentò la Comunità di Capitan Pastene. Più tardi ricorderà il contributo dei medici italiani allo sviluppo della sanità cilena nell’articolo Per la storia dei medici italiani in Cile, pubblicato in Rivista di storia delle scienze mediche e naturali, XVI (1925), pp. 279-285.
Tornato in Europa alla fine del 1911, si stabilì nei primi mesi dell’anno successivo a Parigi per frequentare i corsi di pediatria dell’hôpital des Enfants malades e quelli per lo studio e la cura delle malattie veneree e delle vie urinarie presso l’hôpital Cochin. Durante il nuovo soggiorno parigino pubblicò un articolo sulla rivista diretta dal fratello Pietro, La médicine politique en Italie, in Revue des pays latins, VI (1911), pp. 261-268. Recatosi nuovamente in America Latina nel 1913, conseguì nuove lauree in medicina e nuove abilitazioni all’esercizio della professione, nelle facoltà universitarie di Quito e di Lima. Attivo in Perù, fu nominato direttore della Casa de salud di Bellavista e director gerente della Sociedad de institutos medicos di Lima. Nel corso di questa seconda esperienza sudamericana, dedicatosi con passione allo studio della antica civiltà incaica, ebbe modo di mettere insieme una raccolta di cimeli e ceramiche della quale fece poi dono alla sua città natale.
Nel 1921 il M., rientrato definitivamente in Italia, a Imola, tornò con assiduità agli studi medici presso l’Università di Firenze, conseguendo il 15 luglio 1926 la specializzazione in clinica pediatrica medica con una tesi che fu pubblicata (La difesa sociale dell’infanzia in Italia attraverso la storia, in Boll. dell’Ist. storico italiano dell’arte sanitaria, VI [1926], pp. 243-263) e nel 1928 il diploma di perfezionamento in puericultura.
Tuttavia non esercitò la professione, se non sporadicamente e non a fini di lucro, in aiuto di piccoli pazienti appartenenti a famiglie indigenti o a lui legate da amicizia; approfondì, invece, alcuni temi di studio che gli erano particolarmente cari, quali la rappresentazione del bambino nelle varie espressioni artistiche (Il bambino nell’arte: infanzia e psicoanalisi, in Rass. di studi psichiatrici, XVI [1927], pp. 468-473; Il lattante in rapporto ai suoni e all’arte musicale, in La Nipiologia, XIX [1933], pp. 70-80; Il bambino nell’arte visto da un medico, Milano 1933; El niño lactante en la arte, in Crónica médica, LII [1935], pp. 235-242; Il bambino nell’arte musicale visto da un medico, Bergamo 1941) e presso le antiche civiltà sudamericane (Maternità e infanzia nel Perù degli Incas, in Rass. di clinica e terapia, XXXVII [1938], suppl., pp. 28-33). Il M. fu inoltre un cultore di storia della medicina, autore di studi riguardanti soprattutto i medici romagnoli: Di Battista Codronchi medico e filosofo imolese (1547-1628), in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, XIV (1923), pp. 310-318; Maestro Baverio da Imola e i canonici di S. Cassiano, Rimini 1925; Di Pietro da Tossignano: vita e opere, La medicina in Italia nel secolo XIV, Roma 1926; Di Francesco Alberghetti, imolese, medico e benefattore (1762-1851), in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, XXVIII (1937), pp. 177-184; Battista Codronchi e i suoi studi sulle acque minerali di Riolo, ibid., XXXI (1940), pp. 1-6; Il medico e naturalista Luca Ghini, 1490-1556, ibid., XL (1949), pp. 176-227; Nicola Masini di Cesena (1533-1602), in Romagna medica, II (1950), pp. 287-291). Interessanti furono anche i contributi recati dal M. alla storia della medicina dell’America Latina: I medici e la medicina del Perù incaico, in Archeion, XIII (1931), pp. 408-423; La medicina del Chile prima della conquista spagnola, in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, XXVII (1936), pp. 27-34.
Socio della Società italiana di pediatria, il M. fu tra i fondatori nel 1930 e membro del consiglio direttivo della Società italiana di nipiologia.
Il M. morì a Imola il 22 ott. 1953.
Fonti e Bibl.: Imola, Biblioteca comunale, Carte Mazzini (7 bb.: carteggio, documenti personali, appunti di studi e di viaggi, manoscritti vari). Necr., in Riv. di storia delle scienze mediche e naturali, XLIV (1953), pp. 233-235, e in La Lotta, LVI (1953), p. 1; M. Loreti, Il dottor G. C.M., in La Piè, XXIII (1954), pp. 14-18; C. Cacciari - G. Zanelli, La bella époque di un intellettuale romagnolo. Giovinezza di G. «Cita» M., Imola 2003; G.C. Cerasoli, G. C.M. (1873-1953), pediatra e storico della medicina, Cesena 2005, pp. 145-168 (contiene l’elenco completo delle opere edite); C. Cacciari - G. Zanelli, G. C.M.: una vita, un’idea di civiltà. Imola 1873-1953, in G. Cita Mazzini, Imola d’una volta, presentaz. di L. Orsini, Imola 2007, pp. 7-26.