MENTESSI, Giuseppe
Pittore, nato a Ferrara il 29 settembre 1857, morto a Milano il 14 giugno 1931. Studiò dapprima nell'ateneo di Ferrara, quindi nell'Accademia di belle arti di Parma e dal 1877 alla R. Accademia di Brera. Quivi nel 1880 cominciò la sua carriera d'insegnante, durata quarant'anni. S'interessò alle fatiche e ai dolori degli umili, che espresse in opere piene di sincera commozione. Sono tra le migliori: Ora triste (esposizione di Brera, 1891), Panem nostrum quotidianum (1894; Ferrara, Pinacoteca civica), Visione triste (Internazionale di Parigi del 1900), Settimana di Passion e (1914). Esaltò il sentimento della maternità in ogni sua manifestazione, talvolta lieta, più spesso triste: così Ombra (1903), Eterno altare, Morticino (1905; Milano, Galleria d'arte moderna), trovandone la più compiuta espressione nel trittico Gloria (1901; Roma, Galleria nazionale d'arte moderna). Profondamente amante della natura, cercò di renderne con umile cuore la più riposta poesia: Prato fiorito (1889) è tra le sue cose più significative. Di tutti i luoghi d'Italia in cui soggiornò, fissò i vari aspetti: specie Venezia e Assisi, di cui espresse il mistico raccoglimento in alcunì studî dal vero che gli valsero la medaglia d'oro nella mostra francescana del 1927, ma soprattutto Roma che gli ispirò i suoi più bei disegni, in cui eccellono le sue doti di disegnatore e di prospettico.
Bibl.: L. Brosch, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIV, Lipsia 1930. Inoltre: A. Colasanti, La Galleria nazion. d'arte mod. in Roma, Milano s. a., p. 145; A. De Gubernatis, Diz. degli art. ital. viventi, Firenze 1906; L. Beltrami, Roma, disegni di G. M., Bergamo 1925.