MICALI, Giuseppe
Storico e archeologo, nato a Livorno il 19 marzo 1769, morto a Firenze il 27 marzo 1844. Dopo aver viaggiato in Europa, fermandosi più a lungo in Germania e in Austria, a scopo di commercio, ma senza mai trascurare gli studî prediletti, si dedicò a ricerche storico-archeologiche sull'Italia antica. La sua attività si svolse durante la seconda fase di quel primo periodo preparatorio che portò alla severa indagine scientifica nel campo degli studî etruschi, ma egli appartenne piuttosto, per indole e metodo di studio, all'etruscheria del sec. XVIII, pur potendosi considerare alla pari del suo contemporaneo M. A. Migliarini, un precursore nella rivalutazione dell'arte etrusca. Scrisse anche monografie di diverso argomento e collaborò alla Decade Filosofica di Parigi al tempo del Direttorio. Due sono le sue opere principali: L'Italia avanti il dominio dei Romani (Firenze 1810; 2ª ed., 1822, più volte ristampata e trad. anche in francese, in 4 voll., con atlante in-folio di Antichi Monumenti) e la Storia degli antichi popoli italiani (Firenze 1832, in 3 voll., con atlante di Monumenti).
Nella prima, che in realtà si estende fino all'epoca augustea, è affermata l'autoctonia della più antica popolazione della penisola. L'Accademia della Crusca le aggiudicò il primo premio istituito da Napoleone. Con la seconda, dove è ulteriormente svolta la tesi delle relazioni dal M. sostenute fra gli antichi abitanti d'Italia, l'Egitto e l'Oriente, approfittando del fervore di ricerche e di scavi che si era andato sviluppando specialmente in Etruria, poté essere divulgato molto materiale archeologico allora venuto in luce, accuratamente disegnato, come già nella prima opera, in parte anche a colori. Pertanto, pure essendo questi due lavori ormai antiquati quanto al testo (già molto discusso dai contemporanei: v. la critica di E. Braun negli Annali Inst. Corrisp. Archeol., Roma 1843, p. 346 segg.), sono sempre utili le riproduzioni iconografiche col relativo commento.
Il M. compì poi altri viaggi in Europa, raccogliendo preziosi elementi per una storia sul commercio dei popoli marittimi italiani, che non vide la luce. Nell'ultimo anno della sua vita pubblicò ancora un terzo grande atlante di Monumenti inediti a illustrazione della storia degli antichi popoli italiani (Firenze 1844, con un vol. di commento), altra pregevolissima raccolta iconografica, soprattutto, come le precedenti, per il materiale poi disperso.