MULTEDO, Giuseppe
– Nacque il 26 ottobre 1810 a Vico, nella Corsica del Sud (allora dipartimento di Liamone) da Paolo Maria e da Maria Lucia Mariani. Il padre apparteneva a una famiglia di ricchi e nobili proprietari terrieri, da cui ebbe il titolo di marchese.
Nipote del generale Gian Tommaso Arrighi di Casanova, duca di Padova, studiò diritto fra Parigi e Roma dal 1829 al 1831 e nel 1832 esercitava già la professione di avvocato presso la corte di Bastia.
Nonostante gli studi giuridici, fu poeta e letterato apprezzato. Fece parte di quella cerchia di poeti corsi (fra questi Salvatore Viale e Stefano Conti, a cui fu legato da un vincolo di amicizia fraterno per tutta la vita) che appartennero alla corrente patriottica per il loro profondo senso di italianità, sebbene occupassero uffici dipendenti dal governo francese: di idee liberali, essi svolsero un ruolo di rilievo nel recupero della tradizione culturale e nazionale del popolo corso e difesero il ruolo della lingua italiana come lingua colta dell’isola. Nonostante il coinvolgimento della Corsica alle vicende italiane rimanesse limitato a una ristretta élite intellettuale – di cui Multedo fece parte – essa rivendicò con chiarezza e libertà l’identità corsa come antitetica a quella francese e la sua naturale appartenenza all’area culturale italiana. Degno di nota, in questo contesto, il Saggio di poesie di alcuni moderni autori corsi (a cura di S. Viale, 3 voll., Bastia 1827-32), in cui comparvero liriche di Vincenzo Giubega e Filippo Raffaelli, oltre che di Multedo e Viale (ne uscì una favorevole lettera-recensione sull’Antologia, 1832, 48, p. 101, a firma «Un E[sule] I[taliano]»).
Sebbene avvezzo a rimare in italiano, Multedo non mancò di elogiare i napoleonidi in versi apprezzati dai contemporanei, come La tomba del Louvre. Canto funebre(30 agosto 1830) (Parigi 1830); Napoleone II. Ode (Bastia 1833); La confessione d’un Corso (Bastia 1838). Nel testo antologico Parnaso italiano. Poeti italiani contemporanei maggiori e minori (Parigi 1843, pp. 949-953) si legge la sua Apoteosi di Napoleone. Ode, già pubblicata a Bastia nel 1840 e scritta in occasione del trasporto delle ceneri di Napoleone.
Fu a Parigi nel 1830 e partecipò ai moti del 1831. Questa esperienza ispirò, a distanza di alcuni anni, l’ode che lo avrebbe fatto conoscere come poeta, Una visita al chiostro di S. Spirito (1834), scritta per la traslazione e sepoltura in Firenze dei resti di Napoleone Luigi Bonaparte, figlio dell’ex re di Olanda, morto a Roma durante i moti del 1831 (la lirica fu in seguito pubblicata in Alcune liriche, Parigi 1852, pp. 21-23).
Nel 1836 sposò Cecilia Cipriani, figlia di un confidente di Napoleone al momento dell’esilio a Sant’Elena.
Cecilia era sorella di Laura Cipriani Parra, moglie di Giuseppe Montanelli il quale dedicò ai cognati l’opuscolo Ai nuovi sposi nobil signora Cecilia Cipriani e signore Giuseppe Multedo. Omaggio (Pisa 1836). Multedo ricambiò qualche anno dopo, in occasione delle nozze di Sofia ed Emilia Parra, figlie di Laura e Giuseppe, con una composizione inserita nell’opuscolo Nel giorno che Sofia ed Emilia Parra Giuravano fede di spose Ad Alessandro Cipriani e Luigi Fantoni Questi componimenti Lorenzo Ceramelli e Giuseppe Montanelli offrivano a dimostrazione d’affetto (Pisa 1843), nel quale si leggono versi di Giulio Carcano, Niccolò Tommaseo, Silvestro Centofanti, Marco Tabarrini, Antonio Guadagnoli e di alcuni altri.
Strinse rapporti sia politico-professionali sia di amicizia con molti scrittori italiani, anche grazie alla mediazione di Viale all’interno del Gabinetto Vieusseux a Firenze, dove soggiornò in diverse occasioni rafforzando i legami con il circolo liberale. Con Viale ospitò alcuni dei patrioti italiani rifugiati in esilio in Corsica, fra i quali Pietro Giannone, Tommaseo e Francesco Domenico Guerrazzi.
Significativo, in particolare, il legame con Tommaseo. I due si frequentarono in Corsica già negli anni 1838-39, quando Tommaseo andava indagando il vernacolo locale, definendolo uno dei più puri e aderenti alla lingua di Dante. Multedo gli dedicò una poesia – Poiché ritorni a sciogliere – apparsa nel Journal de la Corse il 4 settembre 1839. Tommaseo rispose sullo stesso giornale l’11 settembre con la lirica A Giuseppe Multedo, successivamente inserita nelle sue Scintille, a seguito di quella dedicata a Stefano Conti, e preceduta da parole d’affetto in cui si mescola il ricordo del bene venutogli nel soggiorno sull’isola.
Di lì a poco pubblicò i Canti popolari, dove ringraziò Multedo per avergli fornito i testi per il volume sui canti corsi (1841-42, II, p. 19) e ne citò contestualmente stralci della poesia, di seguito a quella di Conti (pp. 336-338). Il nome di Multedo ritorna in molti altri testi di Tommaseo (1862; 1872A; 1872B; 1876), a riprova di un legame personale e ideologico durato più di tre decenni.
Fu ringraziato anche per aver procurato documenti per le Lettere di Pasquale De’ Paoli edite a Firenze nel 1846 come volume dell’Archivio storico italiano di G.P. Vieusseux.
Nel 1842-43, durante la monarchia di Luglio, fu nominato sottoprefetto a Yssingeaux. La sua fortuna politica seguì rapidamente l’ascesa al trono imperiale di Napoleone III, grazie soprattutto alla protezione del principe Pierre Bonaparte, al quale Multedo dovette la nomina a capo di gabinetto del ministero dell’Interno, nel 1850. Dal 1859 al 1870 ebbe l’incarico di ricevitore generale delle imposte a Mont-de-Marsan, precedentemente occupato da suo padre, mostrando sempre nei confronti dei Bonaparte il lealismo più rigoroso e scagliando parole roventi verso la Francia dopo Sedan e la Comune.
Continuò a scrivere versi di impronta politica per tutta la vita. Significative le raccolte Alla Corsica. Canto (Bastia 1859); All’Italia nelle nozze delle loro altezze imperiali il principe Napoleone e la principessa Maria-Clotilde. Canto (Parigi 1859) e La patria dell’italiano (Bastia 1859), questi due ultimi incentrati sulla rinascita dell’Italia. Nel 1870-71 dedicò versi di fremente invettiva allo stato di disordine in cui era precipitata la Francia e invocò la gloriosa riscossa della sua terra: queste liriche confluirono in Tramonti. Nuove liriche (Bologna 1887), dove comparvero una quarantina di poesie scritte fra il 1856 e il 1885.
Morì il 9 dicembre 1894 a Mont-de-Marsan (Landes).
Fonti e Bibl.: N. Tommaseo, Canti popolari toscani corsi illirici greci, II, Venezia 1841-42, pp. 19, 336-338; Id., Salvatore Viale e la Corsica, in Arch. storico italiano, n.s., XV (1862), 2, pp. 17 s.; Poesie di alcuni moderni autori corsi, a cura di R. Carlotti, Firenze 1870, pp. 135-138; N. Tommaseo, Italia, Corsica, Francia. Le cospirazioni, le rivoluzioni, gli esilii, le morti, in Nuova Antologia, n.s., 1872A, vol. 19, pp. 774-798; vol. 21, pp. 753-779; Id., Storia civile nella letteraria. Studii, Roma 1872B, p. 517 s.; Id., Dizionario estetico, Firenze 1876, col. 278; Il canzoniere del Risorgimento italiano. Raccolta di poesie patriottiche..., a cura di R. Blasi, Perugia 1895, p. 241; F. Solerio, Il patriottismo di Pietro Giannone nella vita e negli scritti. Con un’appendice di documenti e versi in gran parte inediti, Casale 1906, p. 84; Epistolario di Giuseppe Mazzini, in Scritti editi e inediti di Giuseppe Mazzini, XXVIII, Imola 1918, p. 165; A. Guerrieri, G. M. Momenti di vita, un’amicizia, una lirica, in Corsica antica e moderna, I (1932), 4, pp. 173-183; N. Tommaseo - G. Capponi, Carteggio inedito dal 1933 al 1874, a cura di I. Del Lungo - P. Prunas, IV,1, Bologna 1932, pp. 120 s., 283 s.; M. Battistini, Una traduzione belga de l’Apoteosidi G. M., Livorno 1935; U. Valente, G. M. e Niccolò Tommaseo, in Arch. storico di Corsica, XV (1939), pp. 273 s.; N. Tommaseo, Scritti editi e inediti sulla Dalmazia e sui popoli slavi, Firenze 1943, p. 329; Id., Diario intimo, a cura di R. Ciampini, Torino 1946, pp. 283 s., 287 s.; N. Tommaseo - G.P. Vieusseux, Carteggio inedito (1825-1834), a cura di R. Ciampini - P. Ciureanu, I, Roma 1956, pp. 529, 532, 548; I poeti minori dell’Ottocento. Poesia della Patria ed eredità del Risorgimento, a cura di E. Janni, Milano 1958, pp. 364 s.; H. Yvia-Croce, Anthologie des écrivains corses, II, Ajaccio 1987, pp. 189 s.; C. Del Vivo, Le carte Montanelli all’Archivio contemporaneo: il ruolo di Laura Cipriani Parra, in Giuseppe Montanelli: unità e democrazia nel Risorgimento, a cura di P. Bagnoli, Firenze 1990, pp. 303-327, in part. pp. 312 s.; G.P. Vieusseux - S. Viale, Le dialogue des élites. Correspondance 1829-1847, a cura di M. Cini, Albiana 1999, passim; C. Del Vivo, La moglie creola di Giuseppe Montanelli: storia di Lauretta Cipriani Parra, Pisa 1999, pp. 201 s.; Carteggio N. Tommaseo - G.P. Vieusseux(1840-1847), a cura di V. Missori, III,1, Firenze 2002, pp. 8, 10, 65; M. Cini, Une île entre Paris et Florence, Aiacciu 2003, pp. 175-208; M. Cini, M.G., in Dictionnaire historique de la Corse, 2006, p. 656; N. Tommaseo, Scintille, a cura di F. Bruni et al., Milano 2008, pp. 86-94.