MUSCATELLO, Giuseppe
– Nacque ad Augusta (Siracusa) il 10 novembre 1866 da Emanuele, notaio, e da Amalia Avila.
Nel luglio 1883 conseguì la licenza liceale al R. Liceo Spedalieri di Catania e nel 1889 si laureò in medicina all’Università di Napoli. Subito dopo la laurea si indirizzò verso la chirurgia e, per un triennio (dal 1889-90 al 1891-92), fu assistente effettivo presso l’Istituto di patologia e clinica propedeutica chirurgica di Padova, diretto da Ernesto Tricomi, prestando servizio come primo chirurgo assistente nella sezione di circa 60 letti concessa dall’Ospedale civile. Desideroso di perfezionare i metodi di studio, decise di completare all’estero la sua formazione scientifica. Senza mai scindere il duplice interesse nei confronti della chirurgia e della patologia, si recò dapprima a Strasburgo, presso la clinica chirurgica diretta da Georg Albert Lücke e presso l’Istituto di anatomia patologica diretto dal grande patologo Friedrich Daniel von Recklinghausen, esperienza questa destinata a incidere significativamente sulle sue scelte scientifico-professionali. Si spostò poi a Heidelberg per frequentare la clinica chirurgica diretta da Vincenz Czerny e il laboratorio dell’Istituto di patologia diretto da Julius Arnold.
Entrando così in contatto con tematiche di ricerca avanzate, svolte in laboratori in cui erano attivi i grandi protagonisti della medicina del tempo, pose le basi di un rigoroso metodo di lavoro e di studio che gli avrebbe permesso di scrivere importanti lavori scientifici, alcuni dei quali sono ancora citati in testi recenti (A.R. Nissenson - R.N. Fine, Clinical dyalisis, IV ed., New York 2005, p. 380; R. Gokal, Textbook of peritoneal dyalisis, Dordrecht-Boston 2000, p. 99; G. Canepa, Le malattie dello scheletro nell’età evolutiva, Padova 1988, p. 415). Acquisì inoltre familiarità con il tedesco, cosa che gli permise di pubblicare su riviste prestigiose e di mantenere stretti contatti con celebri chirurghi.
Rientrato in Italia, ottenne, nel maggio 1894, la libera docenza in patologia speciale chirurgica dimostrativa all’Università di Torino, dove fu assistente effettivo presso l’Istituto di patologia generale diretto da Giulio Bizzozero. Allo stesso tempo frequentò, come volontario, il reparto chirurgico dell’ospedale Mauriziano e iniziò l’attività didattica, tenendo un corso di patologia chirurgica dall'anno accademico 1894-95 al 1896-97.
A quel periodo risalgono le sue importanti pubblicazioni sulla capacità di assorbimento e di difesa delle grandi sierose (La signification physiologique de la forme des endothéliums, in Anatomischer Anzeiger, X [1894], 5, pp. 173-176; Sulla struttura e sulla funzione di assorbimento del peritoneo II nota, in Atti R. Accademia delle Scienze di Torino, XXX [1894-95], pp. 682-689; Über den Bau und das Aufsaugungsvermogen des Peritonäum, in Virchows Archiv Pathological Anatomy, CXLII [1895], pp. 327-359; Sulla funzione di assorbimento della pleura, in Archivio per le Scienze Mediche, XX [1896], n.14, pp. 305-312).
Nel 1897 tornò a Napoli come coadiutore, prima straordinario e poi effettivo, dell’Istituto di patologia e clinica propedeutica chirurgica e per circa due anni tenne una parte dell’insegnamento ufficiale di patologia chirurgica. Nel maggio 1898 ottenne la libera docenza anche in patologia generale all’Università di Torino e nel gennaio 1900 la facoltà di medicina dell’Università di Catania lo chiamò a ricoprire per incarico l’insegnamento ufficiale di patologia chirurgica.
I suoi lavori erano apprezzati e ampiamente citati nella letteratura internazionale tanto che nel 1901 von Recklinghausen lo candidò al premio Nobel per la medicina per i suoi studi sulla spina bifida e sull’idrocefalia post-operatoria: Über einen nicht gewöhnlichen Fall von Cephalocele und über die postoperative Hydrocephalie, in Archiv für klinische Chirurgie, LXVIII (1900), pp. 248-266; Über die Diagnose der Spina bifida und über die postoperative Hydrocephalie, ibid., pp. 267-292; Studi sul cefalocele e sulla spina bifida, Catania 1900 (in quest'ultimo volume Muscatello riunì tutti gli studi anatomici e clinici da lui sviluppati sull’argomento, compreso quello sulle fessure congenite del cranio e della colonna vertebrale pubblicato solo nella versione tedesca [Über die angeborenen Spalten des Schädels und der Wirbelsäule, in Archiv für klinische Chirurgie, XLVII, 1894, pp. 162-301], e descrisse una trentina di casi originali). Insieme a Muscatello, von Recklinghausen candidò, per i suoi lavori sul sistema nervoso centrale, anche Camillo Golgi, il quale ebbe il Nobel cinque anni più tardi. Nel 1901 il premio, alla sua prima edizione, fu invece assegnato al fisiologo e batteriologo tedesco Emil Adolf von Behring per le sue ricerche di sieroterapia e sulla cura della difterite. L'interesse di Muscatello per la spina bifida comunque non si esaurì (Intorno ai metodi plastici nella cura della spina bifida, Milano 1906).
Nominato nel luglio 1902 professore straordinario di patologia chirurgica all’Università di Catania, l’anno dopo si trasferì alla facoltà di medicina di Pavia, con la stessa qualifica e sulla stessa cattedra. Lì insegnò per quattro anni e nel 1906 fu nominato professore straordinario stabile di patologia speciale dimostrativa chirurgica. L’ambiente accademico pavese apprezzò molto le sue capacità scientifiche e didattiche: oltre alla sua grande abilità nella ricerca e alle doti non comuni nello studio del malato e nella diagnosi, era infatti un insegnante molto stimato dagli studenti.
Nel 1906, pur potendo ricoprire la cattedra di clinica chirurgica e medicina operatoria dell’Università di Modena, desideroso di tornare in Sicilia per motivi di ordine privato, optò per il posto di professore straordinario a Catania dove, nel dicembre 1907, divenne ordinario di patologia speciale chirurgica dimostrativa. A Catania, grazie alla collaborazione dell’ospedale Vittorio Emanuele, riuscì a dotare l’Istituto di patologia generale di un laboratorio e a disporre da subito di un reparto clinico di 15 letti. Fatta salva una breve parentesi di un anno a Napoli, rimase definitivamente a Catania. Nel novembre 1923, divenne professore ordinario di clinica chirurgica e medicina operatoria e su questa cattedra rimase fino al termine della sua carriera. Fu anche rettore, nel biennio 1908-10 e poi dal dicembre 1927 all’ottobre 1937, quando fu collocato a riposo diventando professore emerito.
Nel 1932, attraverso la creazione di un consorzio tra Provincia, ospedale Vittorio Emanuele II e Università di Catania, realizzò il Centro tumori, uno dei primi in Italia, aggregato alla clinica chirurgica dell'Università.
Muscatello, che si era occupato più volte di oncologia (Del sarcoma e del melanosarcoma primitivo del retto, Catania 1900; Sul mieloma a disseminazione scheletrica e sulla guaribilità di esso con la cura arsenicale, in Bollettino Società medico-chirurgica di Pavia, 1906, n. 3, pp. 179-205; Micosi fungoide e linfosarcoma, ibid., pp. 206-217), era convinto che questa branca della patologia dovesse disporre di uno spazio autonomo in cui rendere possibile una collaborazione tra varie discipline mirata in modo specifico alla prevenzione e alla cura dei pazienti oncologici, soprattutto di quelli meno abbienti.
Nel 1933, insieme ad alcuni colleghi, fondò la Società medico chirurgica di Catania.
L’impegno accademico e clinico non gli impedì di dedicarsi alla politica. Eletto deputato nel 1924, rimase in carica anche nella successiva legislatura. Nel marzo 1934 fu nominato senatore del Regno e fu membro della Commissione dell'educazione nazionale e della cultura popolare del Senato (dal 17 aprile 1939 al 5 agosto 1943).
Fu grande ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia e cavaliere ufficiale dell'Ordine dei Ss. Maurizio e Lazzaro. Ebbe la stella d’oro al merito della scuola.
Dalla moglie Elena Aveline ebbe quattro figli: Emanuele, Amalia, Maria Luisa e Rosanna.
Morì a Catania il 1° agosto 1951.
Fonti e Bibl.: Catania, Arch. storico dell’Università, Fascicoli personali; Pavia, Arch. storico dell’Università, Fascicolo personale; Necr. in Annuario dell’Università di Catania 1951-1952, pp. 259 s.; e in La Riforma medica, LXV (1951), n. 42, p. 1164. Annuari dell’Università di Pavia 1902-1906; S. Gussio, La figura e l’attività didattica, scientifica e professionale di G. M., in In onore di G. M. nel XXX anno di insegnamento, Catania 1931, pp.33-45; A. Pensa, Ricordi di vita universitaria, Milano 1991, pp. 72, 142, 147; The Nomination database for the Nobel Prize in Physiology or Medicine, 1901-1951, www. Nobelprize.org. L’autrice si è avvalsa di notizie e materiale documentario fornito dalla famiglia.