Letterato e scrittore (Brescia 1788 - ivi 1855); prof. a Brescia e a Verona, espulso dall'insegnamento (1821) perché ritenuto cospiratore; dal 1836 segretario dell'Ateneo bresciano; collaborò al Conciliatore. Scrisse (1815) la Coltivazione dei cedri, poema didascalico d'intonazione neoclassica; poi, convertitosi al romanticismo, scrisse poesie di intonazione lamartiniana e byroniana (si ricordano soprattutto l'ode La musa romantica e le Liriche); scrisse anche una tragedia (Canace, 1818) e contro i classicisti l'opuscolo Il romanticismo alla china (1819). Tradusse poemetti di Byron e il Macbeth di Shakespeare.