Pasolini, Giuseppe
Uomo politico (Ravenna 1815 - ivi 1876). Fu, con Marco Minghetti, tra i principali esponenti del liberalismo moderato nello Stato pontificio. Con l’elezione di papa Pio IX, contribuì all’affermazione delle tendenze riformatrici. Designato consultore per Ravenna nel 1847, l’anno successivo fu nominato ministro del Commercio, agricoltura, industria, ma si dimise dopo due mesi. Dopo la restaurazione pontificia visse per lo più a Firenze. Gonfaloniere di Ravenna dal 1857 al 1859, prese parte attiva al lavoro di preparazione per l’annessione della Romagna al Regno di Sardegna. Senatore dal 1860, fu nello stesso anno governatore di Milano e dal 1862 prefetto di Torino. Dal dicembre 1862 al marzo 1863 fu ministro degli Esteri nel governo Farini. Tornato poi all’ufficio di prefetto di Torino, si trovò a gestire i difficili giorni del trasferimento della capitale a Firenze. Dopo la guerra del 1866 fu nominato commissario del re per l’instaurazione a Venezia del governo nazionale. Nel 1876 accettò, dopo due rifiuti, la carica di presidente del Senato, che tenne fino a pochissimi giorni prima della morte.