PIANESE, Giuseppe
Anatomopatologo, nato a Civitanova del Sannio (Campobasso) il 19 marzo 1864, morto a Napoli il 22 marzo 1933. Si laureò a Napoli nel 1887, fu un appassionato cultore dell'istologia patologica nella quale seppe affermarsi con metodi originali, che portano il suo nome, per la colorazione del nucleo cellulare e per la dimostrazione delle terminazioni nervose. Fu allievo di O. v. Schroen. Dapprima insegnante di istologia patologica nell'università di Napoli, dal 1917 vi insegnò anatomia patologica attenendosi in questo insegnamento soprattutto alla trattazione di problemi generali o di problemi puramente istologici. Nello studio della corea, nell'interpretazione di alcuni problemi ematologici si scostò dalle opinioni dominanti, sostenendo teorie e concetti personali, con grande indipendenza di pensiero. Per il primo nello studio dell'anemia splenica dei bambini, accompagnata da splenomegalia, ne dimostrò il rapporto con la Leishmania, contrapponendo così alla ben conosciuta splenomegalia tropicale (kala-azar) la leishmaniosi infantile, che per trovarsi con maggiore frequenza sul litorale mediterraneo si potrebbe chiamare kala-azar del Mediterraneo. Fu accademico d'Italia dal marzo 1932.
Opere principali: Beiträge z. Ätiologie d. Carcinoms, Jena 1897; La tecnica delle autopsie, Milano 1911; Elementi di Anat. patol. gen., Napoli 1927. Con A. Tosti e V. Spinazzola pubblicò il Pensiero sannita.