POERIO, Giuseppe
Patriota, nato a Belcastro, in Calabria, il 6 gennaio 1775, morto a Napoli il 15 agosto 1843. Ebbe precoce intelligenza, poiché appena sedicenne esercitava l'avvocatura in patria. Andato a Napoli nel 1795, s'immischiò nelle cospirazioni politiche, che precedettero l'ingresso dei Francesi; e quando (gennaio 1799) il re fuggì in Sicilia e i giacobini trionfarono, il P. fu incaricato di missione presso lo Championnet a Capua, invitandolo a penetrare nella città (23 gennaio). Proclamata la Repubblica Partenopea, ne fu uno dei più autorevoli rappresentanti, prendendo spesso la parola nelle ardenti discussioni della Sala patriottica. Durante la reazione si batté al Ponte della Maddalena e partecipò alla difesa di Castel dell'Ovo. Imprigionato, dopo sommario giudizio fu condannato alla forca, ma poi la pena gli fu commutata (27 settembre) in quella della relegazione perpetua nella fossa di Favignana. Liberato il 28 giugno 1801, si ritirò in Calabria, fino a quando salì sul trono di Napoli Giuseppe Bonaparte (1806), e, tornato a Napoli, come tanti ex-repubblicani, ottenne pubbliche cariche: intendente della provincia di Capitanata (1808), regio commissario nelle Calabrie (1809), consigliere di siato (1812). Fu membro della reggenza nel 1815, accolse con favore la costituzione, durante la quale sedette al parlamento napoletano. Firmò con gli altri 21 deputati la protesta del 24 marzo contro la violenza austriaca, per cui fu poco dopo arrestato e inviato in relegazione a Graz. Nel 1823 ottenne di tornare in Italia e si fermò a Firenze; poi, avuto ordine di sfratto, viaggiò in Francia e in Inghilterra dal 1830 al 1833, nel quale anno poté tornare a Napoli, dove esercitò l'avvocatura con grande successo, insieme col figlio Carlo (v.).
Bibl.: B. Croce, Una famiglia di patriotti, Bari 1919.