SALA, Giuseppe
SALA, Giuseppe (Salla, Gioseffo, Gioseppo, Iseppo). – Nacque nel 1642-43 (stando al certificato di morte, da cui risulta anche il nome del padre, Francesco), non è chiaro se a Venezia o altrove.
La prima notizia risale al 24 febbraio 1676, quando presentò domanda di ammissione all’Università dei stampatori, librari e ligatori della Serenissima Repubblica. Fu accettato il 7 marzo previo versamento della tassa di 100 ducati (McGowan, 1989, p. 105) introdotta nel 1669 per i richiedenti che non fossero figli d’un affiliato e non avessero i requisiti di apprendistato: aver svolto cioè un quinquennio come garzone e un triennio come lavorante in un’officina editoriale veneziana. Non si sa come né dove Sala avesse appreso le competenze necessarie per essere ammesso all’Università degli stampatori: oltre a saper leggere (nel caso specifico, anche la musica), saper maneggiare un torchio tipografico e gestire una libreria. Un ruolo decisivo ebbe forse il principale finanziatore della nuova impresa, Natale Monferrato, dal 30 aprile 1676 maestro della cappella ducale in S. Marco. Con ogni probabilità fu lui a mettere a disposizione il denaro necessario perché Sala fosse ammesso al sodalizio: in alcuni locali della sua abitazione in contrada S. Giovanni Grisostomo, dove la moglie di Sala, Domenica, lavorò come governante, trovarono infatti sede la nuova officina tipografica e l’annessa libreria, all’insegna del David che suona l’arpa. Monferrato meditava forse da tempo di avviare un’attività imprenditoriale nel campo dell’editoria musicale: nel 1666 aveva affidato la stampa dei propri Motetti a voce sola op. 6 a Camillo Bortoli, del quale non sono note altre edizioni di musica. Chiusa la storica officina Vincenti (Alessandro era deceduto il 15 agosto 1668), le possibilità di pubblicare a Venezia edizioni di musica erano legate quasi esclusivamente all’attività degli eredi di Francesco Magni, le cui limitate capacità produttive avevano indotto Monferrato nel 1675 a rivolgersi a un editore bolognese, Giacomo Monti, per pubblicare i propri Salmi brevi a otto voci a due chori op. 9.La presunta ma probabile partecipazione di Monferrato alla nuova società editoriale chiarisce la presenza di sue raccolte individuali tra i titoli che Sala diede alle stampe nei primi anni di attività. I Salmi concertati a due voci con violini e senza op. 11 (1676) rappresentano l’edizione più antica oggi conservata. È probabile però che il primo volume stampato da Sala sia stato il perduto quarto libro di mottetti a voce sola di Monferrato, i Sacri concentus op. 10, dedicati alla celebre Elena Corner Piscopia, figlia del procuratore marciano Giovanni Battista, principale patrono del musicista, che di Elena era stato maestro di musica nell’Ospedale dei Mendicanti. Alla morte di Monferrato, 13 aprile 1685, Sala diventò «padrone del […] negotio della Stamparia di Musica», come indica il testamento del musicista redatto il 16 novembre 1684, dopo una prima stesura avvenuta il 28 marzo 1680 (Collarile, 2007, pp. 195 s., 204, 228). È probabile che Sala (tenuto a versare una rendita di 40 ducati annui a favore di una nipote del compositore e del di lei marito) abbia continuato a disporre dei locali messigli a disposizione dal defunto musicista. Sala abitava con la propria famiglia in altra zona del sestiere di Cannaregio, «in Biri nelle case della veneranda scola della Misericordia» (Rosso, 2014, p. 43).
Le edizioni di Sala oggi conservate sono complessivamente 145: vanno aggiunte oltre sessanta edizioni perdute (Collarile, Lost Italian music editions, in corso di stampa). Tra i 110 titoli elencati nell’Indice dell’opere di musica sin hora stampate che Sala pubblicò nel 1715 (cfr. Mischiati, 1984, cat. XXIV), poco prima di concludere la propria attività di editore musicale, 42 non trovano riscontro in edizioni oggi conservate. Alcuni titoli potrebbero essere edizioni realizzate a Bologna, come indicato nell’Indice: «Vi sono anco l’Opere Musicali stampate in Bologna». Sala era in rapporti con l’editore e librario bolognese Marino Silvani e con il figlio Giuseppe Antonio, per il quale intorno al 1713 fece da intermediario per conto dell’intagliatore di caratteri veneziano Bartolomeo Falcone (Van der Linden, 2012, pp. 45, 54-56). Oltre che per commercializzare la propria produzione sul circuito italiano e internazionale, è possibile che Sala abbia collaborato con i Silvani, come anche con l’editore Giovanni Parone di Trento, nel realizzare alcune edizioni su commissione (Van der Linden, 2015, pp. 286 s.).
Non fu Sala invece a stampare i Sacrarum armoniarum flores, una, 2, 3, et 4 vocibus et duobus instrumentis op. 7 del compositore olandese Servaas de Konink. La raccolta fu realizzata da Étienne Roger a Amsterdam (Noske, 1989, pp. 236-248; Collarile, 2011; Rasch, 2013, vol. 5), nell’ambito di un’operazione di concorrenza sleale che fruttò diverse ristampe pirata, pubblicate da Roger a partire da edizioni Sala, una decina delle quali sono oggi perdute. Altri titoli dispersi si identificano attraverso l’inventario del parigino Jean-Baptiste-Christophe Ballard redatto nel 1750, gli appunti dell’incompiuto Dictionnaire des musiciens di Sébastien de Brossard (Guillo, 2004-2005; Collarile 2009) e altre fonti bibliografiche storiche (cfr. Collarile, Lost and ghost music books, in preparazione).
La produzione editoriale dei primi anni riflette la stretta relazione di Sala con l’ambiente marciano: conoscono così la via delle stampe raccolte individuali, oltre che di Monferrato, di Antonio Sartorio, Giovanni Legrenzi, Pietro Andrea Ziani, Carlo Fedeli, Carlo Grossi, Giovanni Domenico Partenio. Si tratta soprattutto di musica vocale da chiesa a cappella (come le raccolte dedicate a specifici repertori di San Marco) o concertata a vario organico. Morto Monferrato, Sala si dedicò sempre più spesso all’edizione di musica strumentale. Accanto ad autori del contesto veneziano (Tomaso Albinoni, Benedetto Marcello, Benedetto Vinaccesi, Antonio Vivaldi, ma anche nomi meno noti e alcune raccolte adespote), Sala stampò musiche inedite di compositori del calibro di Giovanni Battista Bassani, Francesco Antonio Bonporti e Antonio Caldara, e non disdegnò di riproporre raccolte di successo, come le edizioni individuali di Arcangelo Corelli (ristampate più volte), e alcuni classici della didattica musicale, come gli intramontabili madrigali a due voci di Jhan Gero (1687). Le Antifone della Beata Vergine op. 3 di Pietro Benedetti (1716) rappresentano l’ultima edizione Sala oggi nota.
Morì a Venezia il 1° febbraio 1727, ottantaquattrenne. Nel testamento del 20 agosto 1720 aveva lasciato erede dei propri beni la moglie Domenica e, dopo la di lei morte, la figlia Maria, coniugata Ziniani (McGowan, 1989, p. 106). Nel documento non è citato il figlio Giuseppe, dal 31 ottobre 1717 immatricolato nell’Università degli stampatori come rilegatore di libri e attivo almeno fino al 1742.
Fonti e Bibl.: F. Caffi, Storia della musica sacra nella già cappella ducale di S. Marco in Venezia (dal 1318 al 1797), vol. I, Venezia 1854, pp. 295-297 (nuova edizione a cura di E. Surian, Firenze 1987, pp. 232 s.); C. Sartori, Le origini di una casa editrice veneziana, in Fontes Artis Musicae, VII (1960), pp. 57-61; Id., Un catalogo di G. S. del 1715, in Fontes Artis Musicae, XIII (1966), pp. 112-116; Id., Dizionario degli editori musicali italiani (tipografi, incisori, librai-editori), Firenze 1958, p. 137; O. Mischiati, Indici, cataloghi e avvisi degli editori e librai musicali italiani dal 1591 al 1798, Firenze 1984, pp. 31 s., 339-344 (cat. XXIV); R.A. McGowan, The Venetian printer G. S.: new information based upon archival documents, in Fontes Artis Musicae, XXXVI (1989), pp. 102-108; F. Noske, Music bridging divided religions. The motet in the seventeenth-century Dutch Republic, Wilhelmshaven 1989, ad ind.; S. Ajani, S., G., in Music printing and publishing, a cura di D.W. Krummel - S. Sadie, New York-London 1990, p. 407; M. Zorzi, La produzione e la circolazione del libro, in Storia di Venezia dalle origini alla caduta della Serenissima, vol. VII: La Venezia barocca, a cura di G. Benzoni - G. Cozzi, Roma 1997, pp. 921-985; L. Guillo, La bibliothèque de musique des Ballards d’après l’inventaire de 1750 et les notes de Sébastien de Brossard, in Revue de musicologie, XC (2004), pp. 283-345; XCI (2005), pp. 195-232; L. Collarile, Natale Monferrato: ritratto di un musicista veneziano del Seicento, in Rivista italiana di musicologia, XLII (2007), pp. 169-234; Id., Legrenzi perduto. Appunti di bibliografia, in Studi musicali, XXXVIII (2009), pp. 45-54; Id., Monferrato, Natale, in Dizionario biografico degli Italiani, LXXV, 2011, pp. 643-647; Id., Estienne Roger, Marino Silvani, G. S. Prime ricognizioni intorno un’operazione editoriale complessa, in Musicologia come pretesto. Scritti in memoria di Emilia Zanetti, a cura di T. Affortunato, Roma 2011, pp. 103-117; C. Churnside, Music printing in early eighteenth-century Bologna: the case of Giuseppe Antonio Silvani and Pirro Albergati, in Fonti musicali italiane, XVII (2012), pp. 105-134; H. van der Linden, Early eighteenth-century music type for the printer Giuseppe Antonio Silvani, in Tipofilologia, V (2012), pp. 27-66; R. Rasch, The music publishing house of Estienne Roger and Michel-Charles Le Cène 1696-1743, online: http://www.let.uu.nl/~Rudolf.Rasch/personal/Roger/Roger.htm: Part 4 (The Catalogue), 2012-2014; M. Rosso, La sacrestia della chiesa di San Bartolomeo di Rialto, in Venezia Arti, XXIV (2014), pp. 34-46; H. van der Linden, Sellers and buyers of Italian music around 1700: the Silvani firm and G.B. Bassani’s music in Italy and Central Europe, in International exchange in the European book world, a cura di M. McLean - S. Barker, Leiden-Boston 2015, pp. 284-305; L. Collarile, Sacri concerti. Studi sul mottetto a Venezia nel secondo Seicento, Turnhout 2017, ad ind.; Id., Lost Italian music editions: the case of the Venetian publisher Gioseffo S. (1643?-1727), in Music printing and publishing in early modern Italy: new approaches, a cura di D. Bryant - L. Collarile, Turnhout, in corso di stampa; Id., Lost and ghost music books from early modern Italy, in preparazione.