SCHIRÒ, Giuseppe
Scrittore italo-albanese, nato il 10 agosto 1865 a Piana dei Greci, morto a Napoli il 17 febbraio 1927. Pubblicò ancora giovane versi in italiano e in albanese, e presto cominciò a collaborare, con scritti letterarî e politici, in varî periodici. Nel 1887 fondò la rivista Arbri i rii (La giovine Albania), cui fece seguire nel 1890 l'Archivio albanese e nel 1904 La bandiera albanese. Le Rapsodie albanesi (1887) lo resero noto agli albanologi e ai patrioti albanesi. Una raccolta di inni patriottici Kënkat e luftës (I canti di battaglia) uscì a Palermo nel 1897; del 1900 sono il poemetto Tee dheu i huaj (Nella terra straniera) e la 2ª edizione dell'idillio Mili e Haidhia, di ambiente siculo-albanese (con note su tradizioni, leggende, usi e costumi di Piana dei Greci); del 1901 i Canti popolari d'Albania. Intanto aveva gettato le basi di una "Società nazionale albanese" per interessare l'opinione pubblica all'indipendenza dell'Albania, e allo stesso scopo mirava la sua opera Gli Albanesi e la questione balcanica (Napoli 1904). Nel 1900 fu nominato docente di lingua e letteratura albanese all'Istituto Orientale di Napoli.
Ai suoi studî prediletti si riallacciano i Canti sacri delle colonie albanesi di Sicilia (1907) e la grande e importante raccolta di Canti tradizionali e altri saggi delle colonie albanesi di Sicilia (Napoli 1923). Questo volume contiene anche un poemetto e alcune poesie dedicate alla memoria del figlio Mino, medaglia d'oro. I Canti del Littorio (1926) furono gli ultimi bagliori della poesia dello S.
Prima della morte, lo S. era intento a ordinare una nuova ricca raccolta di prose e poesie popolari e a dare l'ultima mano ai due poemi, il già menzionato Tee dheu i huaj e Kthimi (Il ritorno) che cantano le vicende dell'Albania dalla morte di Scanderbeg e dalla venuta in Italia degli Albanesi fino alla proclamazione dell'indipendenza dell'Albania.
G. Petrotta, Popolo, lingua e lett. albanese, Palermo 1932.